venerdì 31 agosto 2012

Beppe Grillo e Don Verzè

A prescindere da qualsiasi valutazione sui suoi programmi politici e antipolitici, Beppe Grillo è uno di quei personaggi che contribuiscono a riempire il Web - e la testa di tanta gente - con un mare di corbellerie complottiste.

Un ennesimo esempio è quello del post "L'infarto di Don Verzè", pubblicato sul suo blog (shot in apertura), nel quale mette in dubbio che la morte di Don Verzè (al secolo Luigi Maria Verzè) sia stata naturale, insinuando che l'imprenditore sia stato avvelenato proprio come Papa Luciani e Sindona:

E' morto Don Verzè, aveva 91 anni e sembrava in ottima salute come a suo tempo Papa Luciani, per rimanere nell'ambito religioso, o Sindona, per spaziare nell'ambito affaristico clericale. Lascia il San Raffaele, uno dei simboli del potere terreno di Comunione e Liberazione, e un crack di 1,5 miliardi di euro. Dicono che a ucciderlo sia stato un arresto cardiocircolatorio dovuto allo stress per l'ipotesi di reati di bancarotta e associazione a delinquere. Anche se l'infarto fosse vero, nessun italiano ci crederà mai. Una domanda "Chi gli ha portato il caffè corretto?".

Si dà il caso che Papa Luciani (Giovanni Paolo I) è morto a 65 anni, mentre Michele Sindona aveva 63 quando morì. Al contrario, la morte di Verzè non fu affatto prematura: Beppe Grillo dovrebbe sapere che agli ultra novantenni capita (e piuttosto spesso) di morire.

Verzè è morto a 91 anni, e non c'è proprio nulla di strano.

Forse Beppe Grillo, nel suo programma, prevede di dare l'immortalità agli italiani, ma finché non sarà chiamato a governare questo Paese, la vita media degli italiani maschi è pari a 79 anni.

E' poi una tecnica tipicamente complottista, quella di argomentare l'esistenza di un complotto (inventato di sana pianta) facendo riferimento ad altri complotti (anche questi inventati di sana pianta).

Infatti quella dell'assassinio di Papa Luciani è solo una teoria complottista, e non c'è alcuna prova che la confermi.

Perfino la morte di Michele Sindona non è un assassinio in senso stretto: le indagini hanno stabilito che si trattò di suicidio.
Forse Sindona si autoavvelenò al fine di simulare un malore, le cose non andarono nel verso giusto e ci restò secco. Si ipotizza pure che la dose di veleno consegnata al banchiere per consentirgli di attuare la simulazione fosse stata confezionata al fine di ucciderlo, ma nessuna di questa ipotesi è mai stata provata.

Perfino su Wikipedia italiana, solitamente più che propensa ad abbracciare le più astruse teorie complottiste, le voci su Verzè, su Papa Luciani e su Sindona, prendono la giusta distanza da teorie e ipotesi e restano ancorate ai fatti accertati e documentati.

Non sappiamo se Grillo riuscirà mai a sfondare veramente in politica, ma come complottista ha fatto una carriera fulminante!

Ringraziamo Genxha per la segnalazione.

Attenzione: se leggi questo post su un sito Web diverso da Perle Complottiste, è possibile che tu stia leggendo una riproduzione non autorizzata e i contenuti potrebbero differire da quelli originali.