sabato 27 aprile 2013

Le panzane di Tullio Simoncini su Affaritaliani

Santoni e ciarlatani hanno goduto di ampia fama fin dai tempi antichi, promossa tra una pozione e l'altra grazie al passaparola dell'ignoranza.
Ma se in un'epoca di grande accessibilità alla cultura come la nostra gli pseudo guaritori riscuotono ancora tanto successo, non possiamo ignorare che spesso la pubblicità a tale squallore è veicolata, oltre che dal pedissequo tam tam complottista, anche grazie all'irresponsabile compiacenza di un certo giornalismo, promotore più o meno involontario della diffusione di teorie di dubbia attendibilità, quando non veri e propri imbrogli pericolosi per la salute della gente.

Questa volta è un'intervista (backup) pubblicata il 16 dicembre 2012 su Affaritaliani.it a firma di Fabio Frabetti e intitolata "'Il tumore si cura con il bicarbonato'. Parla Tullio Simoncini, il medico dello scandalo", a fare da cassa di risonanza alla fraudolenta cura al bicarbonato spacciata come la panacea per i tumori. Simoncini è una nostra vecchia conoscenza e sostiene la favola che il cancro è un fungo del genere Candida Albicans, curabilissimo (secondo lui) con una soluzione di bicarbonato di sodio al 5% somministrata per via endovenosa o addirittura con semplici sciacqui. Nell'articolo in questione millanta addirittura di aver guarito 1000 persone, senza portare alcuna prova, nonostante le preoccupanti conferme che i malati che si affidano alle sue pratiche non solo non guariscono, ma corrono il serio rischio di avvicinare drasticamente il momento della propria dipartita da questa valle di lacrime.

Iniziamo a vedere nel dettaglio l'intervista con l'introduzione del giornalista:

Dopo anni di polemiche e accuse per alcune persone decedute dopo essersi affidate alle sue cure Simoncini si è trasferito all'estero. In particolare a Tirana dove attualmente sta proseguendo l'attività medica in una clinica privata.

E già qui c'è da chiedersi come sia possibile che qualcuno radiato dall'ordine dei medici in Italia nonché condannato per omicidio colposo e truffa si permetta di esercitare la professione in altri paesi e che il giornalista ne parli pacificamente senza avvertire l'esigenza di chiedere una spiegazione.

Chiariamo bene il punto: Simoncini è stato radiato dall'ordine dei medici pertanto quando compie una qualunque attività medica sta esercitando abusivamente la professione,  un reato punito dall'art. 348 del codice penale:

Chiunque abusivamente esercita una professione, per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato, è punito con la reclusione fino a sei mesi o con la multa da euro 103 a euro 516.”

Naturalmente a questo reato (relativamente lieve) se ne possono aggiungere altri, specialmente se qualcuno ci lascia le penne per le (non)cure prestate o è indotto a credere di avere a che fare con un vero medico.

Leggiamo ancora:

E proprio in Albania nelle ultime settimane si è tornati a parlare del suo metodo. Luca Olivotto, un ragazzo siciliano di 27 anni malato di tumore al cervello, è morto dopo essersi sottoposto alla cura del bicarbonato. I genitori hanno assistito ad un tragico decesso fatto di atroci sofferenze. Una morte sospetta che ne segue altre in Italia ed all'estero. Sull'ex medico italiano si sono levate accuse di ogni tipo, definendolo in pratica un sedicente guaritore con pratiche che non hanno la minima base scientifica. Affaritaliani.it è riuscito a mettersi in contatto in esclusiva con Simoncini: ha risposto punto su punto a tutto quanto si è detto e scritto su di lui.

Prima di proseguire nella lettura è opportuno ricostruire la triste vicenda trattata nell'intervista. E per farlo ci avvaliamo del resoconto dei genitori su Repubblica e nelle trasmissioni Rai Codice a barre (Youtube)  e I fatti vostri (Youtube).

Il dramma di Luca e della sua famiglia

La scoperta della malattia - A Luca, giovane siciliano di 27 anni, nel giugno del 2012 viene diagnosticato un tumore al cervello, una recidiva, in quanto già a nove anni un analogo tumore era stato asportato chirurgicamente.
I contatti con Simoncini - Dopo aver provato inutilmente altre cure alternative, i genitori disperati contattano Simoncini che alla modica cifra di 20.000 euro promette una guarigione con un grado di probabilità al "70%". L'ex medico garantisce che il suo metodo è innocuo e spiega che verrà praticato in una struttura albanese (presentata con tanto di video).
La somministrazione del bicarbonato - Giunti a Tirana scoprono che la struttura non è esattamente come presentata nel video. Il primo piano è inagibile, è operativo il secondo, dove vengono accompagnati con altri malati (6 in tutto). Il mattino successivo si presenta Simoncini che chiede subito i 2/3 della somma pattuita, in contanti, altrimenti "non se ne fa niente". I genitori di Luca versano 14.500 euro, di cui 2500 in contanti e 12.000 con bonifico bancario. A questo punto Simoncini applica il suo "metodo": inserisce un catetere nell'arteria femorale di Luca e gli somministra "7 fiale da 20 ml" di soluzione di bicarbonato.
La morte di Luca - La sera stessa il giovane comincia a stare molto male, fino a manifestare una emiparesi che gli impedisce perfino di parlare. Simoncini assicura che quei sintomi sono un normale effetto collaterale, un segnale positivo che conferma che il tumore è stato aggredito, quindi abbandona la struttura. Alcuni giorni dopo, quando le condizioni del ragazzo accennano a migliorare, Simoncini chiama in clinica e fa somministrare altro bicarbonato. Questa volta l'esito è fatale: Luca non si risveglia più.
La denuncia - I genitori denunciano l'accaduto alle autorità albanesi e a quelle italiane. Le autopsie attestano che Luca è morto a causa di un'edema polmonare provocato da uno shock conseguente alla somministrazione del bicarbonato.
Le inchieste. Dopo l'episodio, la magistratura romana ha aperto un fascicolo e anche le autorità albanesi hanno avviato indagini sulle attività di Tullio Simoncini, degli "assistenti" e della clinica.

Adesso esaminiamo le risposte "punto per punto" di Simoncini.

Che cosa si sente di dire sulla morte di Luca Olivotto?

“È entrato in clinica il 14 ottobre, ha fatto 130 cc di bicarbonato di sodio al 2,5%, cioè una dose molto bassa, quasi nulla. Poi dopo 3 giorni è morto perché era in uno stadio terminale. Non ha fatto quindi nessuna terapia con bicarbonato ed è deceduto per altre cause come attestato dall’autopsia (ufficiale) fatta a Tirana. Il PM albanese ha archiviato tutto.
Da notare che i giornalisti sapevano già di questa diagnosi qualche giorno dopo l’autopsia tant’è che Repubblica ha riportato in un trafiletto “morte per edema polmonare” tutto poi riconfermato. [...]

Questa non è una risposta "punto per punto". Questo si chiama mescolare le carte. I giornalisti hanno correttamente riportato l'esito dell'autopsia ma il punto essenziale è che l'edema polmonare è stato causato dalla somministrazione di bicarbonato. Non conosciamo i tempi "giudiziari" dell'Albania ma è piuttosto inverosimile che il caso sia stato archiviato nel giro di un mese e mezzo. Difatti i giornalisti albanesi ai primi di novembre 2012 hanno riportato che Simoncini era indagato e non poteva lasciare il Paese.

Il padre del ragazzo ha detto che ha pagato 20.000 euro: è falso, ho le ricevute del bonifico che ha fatto per l’ospedale di 12000 euro che gli sono stati rimandati (come confermano le ricevute bancarie che ci ha mostrato Simoncini, nda), perché non è rimasto un mese e mezzo come previsto. Altri 2500 euro consegnati in contanti non hanno nemmeno coperto i materiali, la degenza e il personale”.

Vergognoso. Simoncini accusa il padre di Luca di aver mentito perché avrebbe dichiarato di aver pagato 20.000 euro, ma senza rendersene conto poi conferma di aver incassato 14.500 euro, ossia quanto sostenuto dai genitori del ragazzo: 2500 in contanti, 12.000 tramite bonifico.
Quanto ai 2500 in contanti che non avrebbero "nemmeno coperto i materiali" ci chiediamo proprio quali sarebbero questi materiali: il bicarbonato? Il catetere?

2500 euro per tre giorni di degenza? Manco fosse il Ritz. Guardate un po' quanto costa un hotel albanese (ne prendiamo uno a caso) accessoriato di tutti i comfort e con piscina per tre notti di pernottamento:


In Italia lei è stato condannato per omicidio colposo e truffa per le morti di due pazienti, un uomo e una donna. In Olanda una ragazza di 25 sarebbe stata considerata da lei guarita quando la malattia stava procedendo. Si sente responsabile di questi decessi?

“Per la morte della signora non sono mai stato condannato. [...]
Nel secondo caso il Gip voleva archiviare perché non c’erano presupposti per l'accusa di omicidio colposo. Poi è stato fatto appello contro quella sentenza e sono stato condannato, anche se poi il reato è andato in prescrizione. [...] La ragazza olandese di 25 anni a gennaio 2008 aveva una prognosi di 2 mesi di vita (il cancro era molto aggressivo) [...] Ritengo che tutte e tre queste persone siano morte per mano della medicina ufficiale”.

Non c'erano i presupposti? Visto che è stato condannato evidentemente i presupposti c'erano.
Il problema non è tanto il fatto che le persone muoiano di tumore (purtroppo di tumore si muore, soprattutto se la diagnosi è tardiva) quanto il fatto che gente come Simoncini specula sulla disperazione di queste persone e dei loro cari proponendo cure inefficaci o addirittura pericolose.
La "medicina ufficiale" adotta invece protocolli che hanno dimostrato una significativa probabilità di successo e in ogni caso ha strumenti idonei ad alleviare il dolore e a dare concreta assistenza anche a chi è in fase terminale.

Spazziamo via anche alcuni luoghi comuni sulle cure oncologiche.
Le innumerevoli tribù di complottisti, ciarlatani e incantatori attaccano la "medicina ufficiale" evidenziando gli effetti collaterali della chemioterapia.

In realtà oggi si punta innanzitutto alla rimozione chirurgica del cancro. La chemioterapia è utilizzata per diminuire il rischio di recidiva, per contrastare eventuali metastasi, per attaccare tumori che non possono essere affrontati chirurgicamente.
Questo perché la chemioterapia non può colpire solo le cellule tumorali e pertanto danneggia l'organismo, ma ciò va considerato un male minore rispetto al rischio (o alla certezza) che il tumore si diffonda causando la morte.
Il bicarbonato di Simoncini non fa nemmeno quello (attaccare il tumore) e quindi finisce per rivelarsi inutile (se va bene) o inutilmente dannoso (quando va male, come nel caso di Luca).

Per l'Italia lei è una sorta di truffatore, tanto che è stato radiato dall'Ordine dei medici.

“Se vede il mio certificato penale, è nullo, il resto sono chiacchiere. Tant’è che per essere iscritto all’ordine di Tirana e chiedere il permesso di soggiorno il certificato penale, quello famoso del casellario giudiziario, deve essere necessariamente nullo. Credo che in Italia mi si sia scatenata questa guerra contro perché le istituzioni sono corrotte”.

Per l'Italia è proprio un truffatore, tant'è che è stato condannato per truffa.
A proposito di abilitazione bisogna sottolineare che nella trasmissione Codice a barre, già citata, un giornalista albanese si è recato da Faik Toska, Presidente dell'Ordine dei medici di Tirana, per appurare come stanno effettivamente le cose ed è emerso che Simoncini ha presentato documenti in cui dichiara di essere regolarmente iscritto all'Ordine dei medici di Roma. In altre parole, Simoncini ha mentito alle autorità albanesi.

Cosa ne pensa dell'oncologia ufficiale?

"È una rovina per l’umanità, non ha mai successo, se non casualmente. I tumori veri, non soggetti a manipolazioni o fraintendimenti portano sempre a morte (cervello, pancreas, polmone, ossa ecc). I tumori manipolabili o dubbi (seno, linfomi) hanno tante guarigioni perché non sono veri tumori".

Simoncini ci viene a dire che i tumori al seno e i linfomi sono "tumori manipolabili", ovvero non sono veri tumori. Si dà il caso che il cancro al seno "è la prima causa di mortalità per tumore nelle donne, con un tasso di mortalità del 16 per cento di tutti i decessi per causa oncologica"!

Come sarebbe, poi, che i veri tumori come quello al cervello "portano sempre a morte"? Visto che Simoncini la pensa così, dovrebbe spiegare perché ha assicurato al papà di Luca di poter guarire quello stesso tipo di tumore al 70%. Evidentemente aveva 20.000 buone ragioni per mentire...

"Inoltre delle persone note con tumore quante si salvano?
Solo gli sconosciuti si salvano, oppure le mammelle false o qualche tumore del testicolo, l’unico a mio avviso (ma anche per gli oncologi) che può essere qualche volta curato con la chirurgia per via della posizione anatomica. Inoltre la teoria dell’oncologia è di un’imbecillità assurda, confezionata nell’800 ma, peggio, seguita ancora oggi da gente che non usa il cervello".

Che significa "Solo gli sconosciuti si salvano, oppure le mammelle false"?
In che lingua sta parlando?

Secondo lei cosa è il cancro?

“Per me il tumore è un’infezione fungina, come un ascesso solido, che si crea per reazione del sistema immunitario che visualizza aggregati fungini che fanno massa. Non è come i batteri che sono separati tra loro, i funghi partono come cellule e tendono a diventare come animali.
L’unica sostanza al momento efficace è il bicarbonato di sodio perché essendo semplice non si possono adattare, cosa che fanno con qualsiasi altra sostanza complessa”.

Secondo lei? Da quando in qua il cancro è un'opinione?
Questo giornalista è stupefacente...
Il DNA delle cellule tumorali dice che non è il DNA di un fungo.
Il DNA non è un'opinione.
E non contento, il giornalista ci mette del suo:

ll National Institute of Health (NIH) statunitense ha finanziato una ricerca dell'Univeristà dell'Arizona con lo scopo di verificare l'effetto del bicarbonato sul cancro. In particolare i ricercatori si sono accorti che somministrando sui topi piccolissime dosi di bicarbonato si rallenta la crescita tumorale inibendo la metastasi. Malgrado quindi si faccia riferimento al bicarbonato solo come coadiuvante per far agire meglio i farmaci tumorali, qualcosa delle sue teorie sembra comunque essere riconosciuto.

Ecco. Se e in che misura il bicarbonato può aiutare a contrastare certe forme tumorali, è questione che la scienza ufficiale sta studiando (approfondimento). Altro che scienza corrotta. Di qui a somministrare beveroni di bicarbonato a 20.000 euro ce ne corre...

Tra i tuoi feroci contestatori c'è il blog Medbunker che scrive: "la teoria non ha nessuna validità scientifica, medica o pratica. La cura del bicarbonato non ha mai guarito nessuno dei casi da lui pubblicizzati. Non sono noti casi di guarigione o miglioramento da malattie. Sono evidenti le manipolazioni delle testimonianze dei presunti casi risolti. Ogni pratica medica, prima di essere definita efficace deve passare per una serie di studi, esperimenti e verifiche. Una pratica come quella di Simoncini, attualmente, non ha nulla di scientifico, non è mai stata provata e può distogliere i malati da cure serie ed efficaci". Viene inoltre accusato di chiedere cifre esorbitanti. Che cosa puoi rispondere?

Ma quale ferocia. Di feroce c'è il comportamento di Simoncini che rifila cure inutili e pericolose facendosi pagare migliaia di euro. Pare comunque che il giornalista sia entrato in sintonia con Simoncini. Adesso gli dà del tu...

“Tutte le scoperte vere sono state contrastate prima e definite non scientifiche da chi ha strumenti concettuali vecchi e inadeguati: la storia insegna. Nessuno ha mai manipolato niente, i giudici mi hanno controllato sempre tutto, ma non hanno mai potuto trovare una bugia.
Riguardo alle cifre esorbitanti, è questione di punti di vista: un’operazione chirurgica con relativa degenza hanno dei costi che si conoscono, come pure gli interventi di cateterizzazione. I team che lavorano per me in giro per il mondo chiedono mediamente la metà degli altri. Il problema è che i pazienti pretendono di essere trattati gratis perché il mio metodo non è riconosciuto; questo è pretestuoso perché gli specialisti che lavorano con me e le cliniche devono essere pagati. Una mia consulenza costava 150 euro”.

Innanzitutto un'operazione chirurgica con relativa degenza è cosa ben diversa da un catetere di bicarbonato infilato in una clinica in ristrutturazione. Ad ogni modo la scienza moderna consente a chiunque di dimostrare i risultati di un metodo terapeutico e di inserirlo nei protocolli sanitari ufficiali. Simoncini non ha mai dimostrato alcunché.
Altro che 150 euro, non pagheremmo nemmeno 15 centesimi di euro per una consulenza di Simoncini.

Se il cancro è un fungo, può essere iniettato e quindi trasmesso?

“Si, è infettivo”.

Il cancro sarebbe infettivo? Altro che abilitazione alla professione. A Simoncini dovrebbero togliere anche la laurea, le specializzazioni, il diploma, la licenza di scuola media e quella dell'elementare.

Che cosa fa adesso, lavora all'estero?

“Sto quasi sempre all’estero. Sono iscritto regolarmente all’ordine dei medici di Tirana, sono stato insignito del titolo di Professore Honoris Causa per merito in una delle più famose università della Bolivia (UDABOL)”.

Come no. Presto lo nomineranno anche Supremo Medicatore dell'Antartide...

Quante persone ritiene di avere guarito nell'arco della sua attività?

“Intorno a 1000. Nell'agosto scorso una paziente è stata operata per un tumore al cervello che però l'intervento non era riuscito a togliere completamente. Dopo un trattamento di un mese con il bicarbonato in dosi minori e per un tempo minore del previsto è stato eliminato del tutto”.

1000 malati guariti? E dove stanno? Dove sono i dati clinici? Sarebbe una bella dimostrazione che il "metodo" di Simoncini è efficace. Peccato che questi dati esistono solo nella bocca di Simoncini...
Dunque la paziente con il tumore al cervello è guarita.
Ma non aveva detto poco prima che il tumore al cervello porta sempre alla morte?
Nessuna meraviglia. I bugiardi sono soliti contraddirsi.
Il giornalista non se n'è accorto. Era troppo preso dal desiderio di compiacere Simoncini e le sue teorie.


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martedì 2 aprile 2013

I microchip di Paolo Bernini

I parlamentari complottisti non sono una novità e se uno degli esempi più eclatanti è dato dal sempreverde Giulietto Chiesa, che durante il suo incarico di europarlamentare ha sfoggiato numerose e demenziali teorie complottiste (dall'11 settembre a HAARP), non sono mancate numerose interrogazioni parlamentari sulle "scie chimiche" (che è un po' come fare un'interrogazione parlamentare sulla licenza di volo di Babbo Natale). Con le nuove elezioni, però, che hanno portato in Parlamento deputati e senatori eletti tra le fila del Movimento 5 Stelle, i cosiddetti "grillini", c'è da aspettarsi una notevole produzione di Perle (non solo complottiste, a dirla tutta) e saremo ben lieti di ospitarle anche grazie alla collaborazione dei nostri lettori con le loro segnalazioni.

Un buon inizio è rappresentato dalle affermazioni di Paolo Bernini, neo deputato alla Camera che, intervistato da un giornalista di Ballarò, avrebbe detto di credere alla storia dei microchip sottocutanei inseriti per controllare le azioni e i pensieri della gente.

La bufala dei microchip va di pari passo con quelle delle scie chimiche, del complotto dei vaccini e dell'inesistenza dell'HIV. La teoria vuole, infatti, che le patologie indotte dalle scie chimiche, i vaccini e i medicinali per curare l'AIDS siano tutti subdoli trucchetti per inoculare i famigerati microchip a nostra insaputa.

I microchip sottocutanei esistono, sia chiaro. Basti pensare a quelli inseriti negli animali domestici al fine di identificazione e tracciamento, ad esempio, ma ci sono anche chip (più o meno micro) inseriti a fini medici (ad esempio per controllare le funzioni vitali in pazienti sotto osservazione). La differenza tra i microchip "normali" e quelli complottisti sta nel fatto che i microchip complottisti sono innestati all'insaputa del portatore e hanno poteri straordinari, quali quello di consentire al capo della CIA di conoscere il colore della carta igienica che state usando nella vostra stanza da bagno a 100.000 km di distanza, o di indurvi a votare Mario Rossi piuttosto che Luigi Bianchi.

Ebbene, nell'intervista (andata in onda il 5 marzo 2013) a quelli di Ballarò, l'onorevole Paolo Bernini ha detto (trascrizione tratta dal blog di Paolo Attivissimo):

"Questo documentario si chiama... penso che la pronuncia sia “Zaigaist”. Mi ha fatto vedere il mondo in un modo completamente diverso. I media non... non fanno solo informazione, ma fanno... ma dirigono anche le... le scelte. È diviso in tre capitoli: religione, 11 settembre, che sarebbe inside job, la massoneria, alla fine il... cioè, il controllo globale. Non so se lo sapete, ma in America hanno già iniziato a mettere i microchip all'interno del corpo umano per registrare, per mettere i soldi, quindi è un controllo di tutta la popolazione. Quelle persone che se lo fanno iniettare non sanno a cosa vanno incontro. Con Internet, visto che molte coscienze si stanno svegliando, queste verità stanno venendo fuori. Infatti con il Movimento 5 Stelle siamo... usiamo molto Internet, siamo molto coscienti di questa cosa e... andremo là a portare la voce dei cittadini."

Le parole di Bernini sono state riprese da numerose testate giornalistiche e hanno fatto il giro del Web, soprattutto come esempio di massima demenzialità.
Paolo Bernini, però, ha smentito con una nota pubblicata su Facebook:


"Mi sono trovato la troupe televisiva Rai, senza preavviso, davanti casa. E’ rimasta in camera mia una buona mezz’ora. Se si potesse vedere l’intero filmato, chiunque potrebbe rendersi conto che ho parlato per ventinove minuti di come funzioni il Movimento 5 Stelle, di temi vicini al nostro mandato, dei miei studi e di come vivo. Poi mi è stato domandato che cosa fosse il filmato “Zeitgeist”. Lo conosco, l’ho visto e l’ho semplicemente descritto, rispondendo ad una domanda precisa. Anche sul microchip, la questione è semplice: ho riferito di quelli utilizzati per controllo biomedico, di cui si parla nel filmato. Riferire qualcosa non significa per forza farlo proprio, o sbaglio? Sono cosciente del fatto che il filmato contenga errori, ma mi incuriosisce lo sguardo “alternativo” che fornisce nella lettura della realtà. Punto.
Poi è stato fatto un abile lavoro di post-produzione, et voilà, il risultato è sotto gli occhi di tutti". ...

Bisogna riconoscere che guardando attentamente il filmato dell'intervista, si intuisce che non mostra come è stato introdotto l'argomento Zeitgeist (questo è il titolo corretto del film complottista citato dall'onorevole Bernini durante l'intervista) e presenta evidenti segni di montaggio.
Conoscendo i trucchetti a cui ricorrono i giornalisti nella fase dei montaggi video e la scorrettezza dimostrata in passato da certe redazioni, siamo ragionevolmente sicuri che l'intervista abbia mostrato solo ciò che la redazione di Ballarò ha voluto mostrare, nel modo in cui ha voluto mostrarlo.

Tuttavia, la posizione complottista di Bernini è abbastanza chiara e la sua smentita non è credibile per le ragioni che andiamo a spiegare.

Innanzitutto Bernini dice chiaro e tondo di aver visto Zeitgeist e che la visione di questo film gli ha cambiato il modo di vedere il mondo.
Ebbene, il film Zeitgeist è uno dei più scontati, banali, tediosi e idioti concentrati di complottismo che siano mai stati diffusi. Il solo fatto di citarlo in quel modo colloca irreversibilmente (salvo ravvedimento operoso) il buon Paolo Bernini tra i complottisti. Tra i peggiori complottisti, aggiungiamo.

Nella smentita, poi, Bernini dice di aver parlato dei microchip "utilizzati per controllo biomedico" mentre nell'intervista ha detto chiaro e tondo: "in America hanno già iniziato a mettere i microchip all'interno del corpo umano per registrare, per mettere i soldi, quindi è un controllo di tutta la popolazione". Il controllo biomedico, va da sé, non ha nulla a che fare con il "mettere i soldi" e tantomeno con il controllo di tutta la popolazione, che presuppone un controllo psichico (giacché movimenti, spese e comunicazioni sono già abbondantemente registrati attraverso i telefonini, le banche, le carte di credito e così via). Inoltre i microchip biomedici si usano anche nel resto del mondo, non solo in America.

E inoltre, a Bernini ben gli sta.
Dal suo curriculum (copia di backup) leggiamo che è laureato in Tecnologia della Comunicazione, quindi certi meccanismi dovrebbe conoscerli bene.

E sempre dal suo curriculum leggiamo una dichiarazione di intenti sconcertante:


In particolare, tra i punti del suo programma ha inserito:

Alfabetizzazione informatica per tutta la popolazione.

Lo sa che già da anni l'informatica è inserita nei programmi scolastici della scuola dell'obbligo?

Proporre campagne di sensibilizzazione sull’alimentazione corretta e sui cibi che si trovano nella grande distribuzione e soprattutto sull’impatto che hanno determinati cibi sul nostro territorio e sulla nostra persona.

Questo signore pensa che la gente non sappia cosa mangia? O che non sappia distinguere una Coca Cola da un succo di carota? Dovete sapere che Paolo Bernini è un vegano e quindi non mangia carne, non mangia pesce, né latte o uova e derivati. Ora, a noi poco importa come mangia Bernini, ma gradiremmo che rispettasse anche la volontà di chi vuole mangiare un pezzo di formaggio con il miele o un panino al salame con la birra. Ci sono cose più importanti a cui pensare, prima fra tutti fare in modo che gli italiani abbiano i soldi per comprarsi da mangiare...

Riportare la sovranità monetaria nel nostro Paese evitando che banche private come Bankitalia e BCE abbiano in mano il potere di produrre moneta senza restrizioni.

Ecco, questo è il tipico motto dei signoraggisti, ossia di coloro che credono al complotto del signoraggio e disconoscono la natura pubblica (e non privata) della Banca d'Italia e della BCE.

Nessun dubbio, quindi: Paolo Bernini è un complottista. Punto. Altro che smentite.

Legalizzare e sbrurocratizzare la produzione della canapa per tutti gli usi (alimentari, vestiari, produzione di energia e medicinale).

Ma sì. Ci facciamo il bagno nella canapa, così Bernini è contento... Una scatola di tonno non la potrete mangiare, in compenso potrete fumarvi la camicia di canapa... (ma Bernini lo sa che la canapa è già utilizzata legalmente nel settore tessile?).

Legalizzare la produzione di canapa indica per uso ricreativo togliendo così i profitti derivanti dal traffico di stupefacenti alla criminalità organizzata.

Bernini. Se vuoi fumarti i cannoni, fumati i cannoni, ma non scrivere idiozie per giustificarti. La criminalità organizzata vivrà benissimo con la cocaina, l'eroina, le droghe sintetiche... mai sentito parlare di questa roba?

Vietare la produzione di armi e la vendita a Stati esteri.

Come no. I soldati li mandiamo al fronte con i ciclamini, poliziotti e carabinieri affronteranno i rapinatori con le palle da tennis. Oppure Bernini vuole che le armi le compriamo tutte dall'estero (senza produrle e senza venderle)?

Vietare la caccia e tutti circo con qualsiasi animale.

Certamente. Infatti è atroce andare a caccia di fagiani. Se si uccidono migliaia di polli e conigli al giorno negli allevamenti intensivi, dopo averli tenuti prigionieri e all'ingrasso, è tutto ok.

Mah... peggio di così... povero Parlamento...

Ringraziamo per le segnalazioni: Einemass, Valerio, Chip72, Monica, Sir, Maxmax, Stefy, Birba, JJ.

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