giovedì 22 ottobre 2009

Gianteresio (Gianni) Vattimo e i missili Qassam

Gianteresio (Gianni) Vattimo. Filosofo, europarlamentare e politico di sinistra. E' dichiaratamente omosessuale, ma pare che lui preferisca definirsi "frocio".

Niente di male, sia chiaro: lui è contento così, e visto che ci tiene a sottolinearlo ci è sembrato giusto riportarlo, per completezza di informazione.

Ovviamente è complottista: è una delle firme del libro Zero, il tomo bufala di Giulietto Chiesa sull'11 settembre.

Perché "ovviamente"?
Boh... diciamo che il termine ci è scappato...

Dunque, all'inizio dell'anno questo ennesimo filosofo complottista ha espresso un pensiero interessante, che ci era sfuggito, e dal forum di Crono911 è giunto un invito a spendere qualche parola, invito che abbiamo prontamente raccolto.

Per la precisione il 9 gennaio 2009 Gianni Vattimo ha rilasciato un'intervista al Corriere della Sera, nella quale ha invitato a non acquistare prodotti israeliani.

E fin qui, nulla di particolarmente significativo. In numerose Perle abbiamo sostenuto - e dimostrato - che complottismo e antisemitismo vanno a braccetto, quindi una posizione anti-israeliana è il minimo che ci si possa aspettare da un filosofo complottista.

Quello che ci interessa, nelle parole di Vattimo, è ben altro: è l'ennesima dimostrazione (come abbiamo più volte affermato) che i complottisti vanno a braccetto anche con i terroristi.

Leggiamo dunque le dichiarazioni di Vattimo (grassetti nostri):


ROMA - Gianni Vattimo, filosofo. Che pensa della proposta di boicottare i negozi dei commercianti ebrei? «Messa così non va bene. Io non ce l' ho con gli ebrei, ma con Israele tutto. Perciò avrebbe più senso bloccare le importazioni da lì». Non a Roma o in Italia, quindi, ma direttamente all' origine. «Certo. Poiché c' è differenza tra razzismo e antisionismo, anche se il nostro presidente della Repubblica lo ignora. Tra l' altro il mondo è pieno di ebrei antisionisti. Ma torniamo al punto». Che farebbe lei? «Un' associazione mi ha mandato per email un elenco di aziende che importano certe merci da Israele. Con accluso un modulo da consegnare ai supermercati in cui si spiega perché ci si rifiuta di comprare certi prodotti. Ecco, questo lo farei di corsa, mi sembra una delle iniziative più pacifiche e civili che si possano prendere». E perché non lo fa? «Perché non faccio io la spesa. Oppure bisognerebbe procurarsi missili più efficaci dei Qassam e portarli laggiù, ma mi pare più complesso. In queste settimane peraltro mi sono convinto ancor di più di una cosa». Dica. «Che non ho nessuna ragione al mondo per sostenere lo Stato di Israele. Se non che esiste e per ciò stesso non va distrutto. Sebbene sia dal 1948 che ignora le indicazioni dell' Onu. Per quanto pure molti ebrei starebbero meglio senza». Giovanna Cavalli

Allora... Vattimo dice di non avercela con gli ebrei... ma con lo Stato di Israele "tutto".
E che significa quel tutto?
Significa tutti i cittadini di Israele. A prescindere da cosa pensino, dalla loro posizione nei confronti della politica del proprio governo... per Vattimo sono tutti uguali.
Meritano tutti di morire.
Non è una considerazione nostra: è l'evidenza che vien fuori dalle parole di Vattimo, nel momento in cui si rammarica di non poter portare "laggiù" missili "più efficaci dei Qassam".

Badate bene: "più efficaci".
Ora, i razzi Qassam sono lanciati dai terroristi su Israele per colpire la sua popolazione, per portare morte e distruzione.
Vattimo vorrebbe tanto dei missili più efficaci, capite? Ossia, più distruttivi.

Magari una bombetta atomica ci starebbe proprio bene, nevvero, Vattimo?
Tanto, anche se si distrugge Israele, non si fa nulla di male, perché non esiste.

Ma Vattimo ammette che non è semplice portare qualche bel missilone laggiù... e quindi occorre rassegnarsi ad altre forme di lotta anti-israeliana: il boicottaggio dei suoi prodotti commerciali, per l'appunto.

Ma il nostro filosofo non sa fare nemmeno quello: lui non fa la spesa.
Insomma, non è tipo che gira nei supermercati con il carrello o compra mortadella dal salumiere : qualcun altro fa la spesa per lui.
Proprio comoda la vita del filosofo... comoda al punto che non prende nemmeno in considerazione l'ipotesi di istruire la "servetta" o il "servetto" a comprare prodotti che non provengano da Israele.
Costerà troppa fatica anche questo, o piuttosto il filosofo sa che chi gli fa la spesa lo manderebbe a quel paese di fronte a una richiesta simile?

Impossibile risolvere il dubbio... mentre sta di fatto che il complottismo dimostra ancora una volta quali sono le sue vere radici...

Si ringrazia Frau per la segnalazione.


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