domenica 10 maggio 2015

Mazzucco e il mal di stomaco da terrorismo islamico

Ogni volta che il terrorismo (poco importa di quale matrice) mette a segno un attentato, il buon Massimo Mazzucco ha il mal di stomaco.

Avendo costruito un bel business commerciale basato sulla negazione dell'esistenza del terrorismo (soprattutto quello islamico) e sull'affermazione che gli attentati (in primis quelli dell'11 settembre 2001) sono organizzati dagli stessi governi delle nazioni che li subiscono, allorquando se ne verifica uno nuovo che rischia di far crollare le sue teorie è costretto a correre ai ripari e a inventarsi nuove baggianate.

In realtà non ci sarebbe alcun bisogno che lo faccia.

Il quoziente intellettivo dei suoi seguaci è così vicino allo zero assoluto che non c'è alcun rischio che qualcuno di loro si renda conto della quantità di idiozie che Mazzucco ha messo in giro negli ultimi anni.

In effetti non ci sono solo i seguaci, ci sono anche numerosi giornalisti che - ben disposti a mettere da parte qualsiasi principio morale pur di fare audience - sono sempre pronti a ospitare le teorie di Mazzucco e a prendere per i fondelli i propri ascoltatori e lettori.  Ma anche in questo caso Mazzucco non avrebbe alcun motivo di preoccuparsi: a giornalisti di livello così basso basta mostrare una carota e sostenere che si tratta di un missile nucleare miniaturizzato, per assicurarsi un invito a un talk show o per ottenere una intrigante intervista.

Mazzucco, però, non riesce a stare fermo.
Se c'è la possibilità di dire una baggianata, non può esimersi dal farlo. Non arriva ai livelli di Giulietto Chiesa (insuperabile maestro del genere) ma ci va molto vicino.

L'attacco terroristico contro la redazione di Charlie Hebdo, poi, è stato un duro colpo per i complottisti.

Le vittime dell'attacco, tanto per cominciare, erano giornalisti di una testata considerata anarchica, dissacrante e irriverente, un vero e proprio simbolo per le centinaia di migliaia di contestatori di tutto il mondo che costituiscono un importante "bacino di utenza" per gli spacciatori di complottismo.
Vederli tutti solidali nel condannare il terrorismo islamico è stato un brutto colpo per Mazzucco e per i suoi compagni di merenda.

Poi, c'è il problema dei filmati.
Mazzucco è sempre stato un estenuante tritura-testicoli sul fatto che  alcuni attentati non sarebbero ben documentati da riprese televisive o le riprese non sono chiarissime (si pensi allo schianto del Volo 77 contro il Pentagono o del Volo 11 contro il World Trade Center).

Qua, invece, i filmati ci sono: chiarissimi, spontanei, girati da normali cittadini o da colleghi delle vittime riparatisi sui tetti degli edifici. I complottisti, quindi, non possono parlare di video taroccati.

E allora, quando non ci sono baggianate migliori da poter sparare, cosa fa il complottista DOC come Mazzucco?
Ricorre alla teoria del "cui prodest", adattata alle esigenze del complottismo.
La teoria consiste nel sostenere che qualcuno ha tratto vantaggio dall'evento e affibbiare l'attentato a quel qualcuno, negando così la responsabilità dei veri attentatori.

Poco importa se il tutto abbia una qualche logica o meno, se effettivamente quel qualcuno abbia tratto vantaggio dall'evento o meno: l'importante è dire la baggianata, tanto c'è sempre chi è pronto a crederci.

E veniamo al post pubblicato da Mazzucco su Luogocomune il 7 gennaio 2015, lo stesso giorno dell'attentato:

Se io fossi Marine Le Pen, mi augurerei di tutto cuore un attentato come quello che è successo oggi a Parigi. Due uomini incappucciati che hanno massacrato 11 persone mentre urlavano "vendicheremo il Profeta" mi tornerebbero estremamente utili per portare avanti la mia campagna elettorale, basata sulla xenofobia e sulla Islamofobia in particolare. Se io fossi un sionista, mi augurerei di tutto cuore un attentato come quello che è successo oggi a Parigi. Due uomini incappucciati che hanno massacrato 11 persone mentre urlavano "vendicheremo il Profeta" mi tornerebbero certamente utili per riaffermare il concetto che l'Islam è una religione violenta, abominevole, e che per questo motivo tutti i musulmani sono dei nemici della pace e della democrazia. Se io fossi Francois Hollande mi augurerei di tutto cuore ... ... un attentato come quello che è successo oggi a Parigi. Due uomini incappucciati che hanno massacrato 11 persone mentre urlavano "vendicheremo il Profeta" mi tornerebbero estremamente utili per distrarre il popolo dagli attuali problemi e per lanciare un richiamo alla "unità nazionale", contro ogni forma di terrorismo e di attentato alla libertà di espressione. 

Il post di Mazzucco è delle ore 13:10, scritto proprio a caldo (l'attentato si era consumato meno un paio d'ore prima). L'ex regista, probabilmente, sperava che i terroristi fossero riusciti a dileguarsi o che di lì a poco si sarebbero fatti saltare in aria da qualche parte. In quel caso, sarebbero rimasti "due uomini incappucciati" che gridavano "vendicheremo il Profeta" e avrebbe potuto tranquillamente sostenere che erano stati i famigerati "men in black" della CIA ad aver compiuto l'ennesima messa in scena per incolpare i poveri innocenti e pacifici fondamentalisti islamici.

Purtroppo per Mazzucco, le cose sono andate diversamente, i due attentatori sono stati rintracciati, le loro identità sono state scoperte e non sono più due misteriosi uomini incappucciati e nemmeno agenti della CIA mascherati. Si trattava effettivamente di due fanatici fondamentalisti, due fratelli, con tanto di nome e cognome, amici, famiglie e precedenti. Braccati per due giorni dalle forze di Polizia, la loro fuga si concludeva in un magazzino, dove venivano circondati e uccisi. Con loro aveva agito un terzo individuo, anche questo identificato, che si asserragliava in un supermercato ebraico con numerosi ostaggi e veniva eliminato dalle forze speciali al termine di una sanguinosa sparatoria.
Tutto è avvenuto alla presenza di centinaia di testimoni, ostaggi compresi, con buona pace delle teorie complottiste di Mazzucco che avrebbe fatto meglio ad aspettare un po' prima di scrivere.

Se io fossi un musulmano convinto - e persino un fondamentalista - mi guarderei bene dal mettere in atto un attentato nel quale massacro 11 persone mentre urlo "vendicheremo il Profeta", prima di tutto perché il Profeta non ha nulla di particolare di cui essere vendicato, ed in secondo luogo perché non farei altro che contribuire alla lotta contro l'Islamismo che ormai pervade l'intero mondo occidentale. 

Evidentemente Mazzucco non sapeva più dove appigliarsi. Il motivo per cui gli attentatori parlavano di vendicare il Profeta, infatti, erano le vignette blasfeme che il giornale satirico parigino aveva dedicato a Maometto.
La fretta di scrivere qualcosa che spiegasse in chiave complottista quanto stava accadendo, ha precipitato il povero Mazzucco nell'ennesima infelice considerazione.

Non si capisce, poi, perché i musulmani fanatici "convinti e fondamentalisti" dovrebbero preoccuparsi di scatenare un conflitto di religione, visto che questo risultato rappresenta il loro obiettivo dichiarato!

Ma evidentemente il principio del cui prodest, per i media che stanno trasmettendo le notizie in tutto il mondo, non ha più alcun valore. Contano soltanto i fatti visibili, conta la superficie delle cose, conta il fatto che i due assassini abbiano urlato "vendicheremo il Profeta" per arrivare alla conclusione, certa ed irrevocabile, che siamo di fronte ad un'ennesima minaccia del "terrorismo islamico".
 Massimo Mazzucco

Il principio del "cui prodest" è quello in base al quale se piove, la colpa è di chi vende gli ombrelli.

Curioso poi che Mazzucco, quando gli conviene, neghi il valore dei fatti visibili: non era lui che contestava l'assenza di video per l'impatto del Volo AA77? Non era lui che contestava l'assenza dei rottami del volo American 77 sul prato davanti al Pentagono o intorno all'area dello schianto del volo United 93? Non è lui che ha perso anni a analizzare (a modo suo) le ombre e i riflessi sulle immagini delle missioni lunari Apollo?

Adesso che i video ci sono... e c'è pure l'audio... e tutto è chiaro e incontrovertibile... Mazzucco invoca il "cui prodest"!


Ringraziamo Max. C. per la segnalazione.


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