mercoledì 19 dicembre 2012

Puffi: da marxisti a massoni

Come i nostri lettori più disincantati già ben sanno, la paranoia dei complottisti è così sconfinata che non è possibile prevedere chi o cosa entrerà  (o meglio... chi o cosa non entrerà) a far parte delle grandi cospirazioni planetarie, interplanetarie e anche intergalattiche.

Non dobbiamo stupirci più di tanto, dunque, che perfino innocui personaggi dei fumetti e dei cartoni animati finiscano per diventare vittime inconsapevoli di folli deliri che sembrano partoriti da qualcuno che abbia appena trangugiato un bottiglione di aceto.

E' capitato, infatti, che i celeberrimi Puffi, i simpatici omini blu nati dalla fantasia di Pierre Culliford (in arte Peyo), siano stati accusati di essere un terribile strumento di propaganda politica, un complotto ordito per veicolare messaggi politici.

Vi starete chiedendo che tipo di propaganda avrebbero fatto i Puffi. Marxista? Nazista?
Ovviamente sia l'una che l'altra. Infatti ci sono complottisti "rossi" che accusano i Puffi di essere "neri", e complottisti "neri" che accusano i Puffi di essere "rossi".

Naturalmente i Puffi non sono né rossi né neri (sono appunto blu!) e sono solo un innocente cartone animato, ma i complottisti sono troppo paranoici per riuscire a capirlo.
Il TG3 ha dedicato un simpatico servizio sull'argomento (link):


In esso, tra i vari autori che hanno scritto corbellerie sui poveri Puffi, viene citata una "ricerca" ad opera di tali Cristian Fineschi e Christian George Guiggiani, che potete consultare su queste pagine:


Leggiamo qualche passaggio della presentazione.

Molte persone non condivideranno il contenuto di queste pagine, spero però di non subire per questo ritorsioni o spiacevoli inconvenienti....................grazie.

Ritorsioni? Ma di chi ha paura questo tizio, dei Puffi?
O forse teme che gli piombi in casa il Grande Puffo in persona, a proposito del quale leggete un po' cosa è scritto nella "ricerca":

Le sue fattezze così particolari non possono far si che venga paragonato Carl Marx, autore de "Il Capitale" e capostipite dell'idea socialista in cui il popolo sovietico e comunista (i puffi) si riconoscono e credono ciecamente.


Accidenti. Sono proprio due gocce d'acqua!
Ma allora, se tanto ci fa tanto, anche Puffetta non è altri che... Marilyn! 
Guardate qua che roba:


Sono o non sono identiche?

C'è poco da fare,  i complottisti hanno la straordinaria abilità di cogliere messaggi subliminali contenuti in... altri messaggi subliminali e quindi hanno sempre ragione loro, satira o non satira!

Fatto sta che da allora le teorie di Fineschi sono state riprese in forum, blog e libri.
Ad esempio nel testo Il libro nero dei puffi dell'autore francese Antoine Buéno, che intravede nella società dei Puffi l'espressione di una cultura totalitaria, nazista e razzista, comprovata fra gli altri dalla presenza della biondissima Puffetta, perfetta incarnazione ariana, o Gargamella, infido personaggio che secondo la più bieca tradizione antisemita rappresenta lo stereotipo del "tipico giudeo" che trama nell'ombra.

Uhm... in effetti, pensandoci bene, Puffetta non potrebbe essere la reincarnazione di Eva Braun?


E guardate la nostra Puffetta qui sotto... non vi fa pensare a una...


Oddio... in questo caso è meglio evitare il confronto diretto che avevamo in mente... infatti, a voler essere proprio onesti più che l'aria di una razza superiore ha l'aria di essere una razza di... passeggiatrice... ehm escort.
Comunque è questione di punti di vista: siamo sicuri che i complottisti in questa foto ci vedranno di tutto, pure una foca ammaestrata (provare per credere: fate passare il mouse sull'immagine e poi diteci che non è vera la storia della foca...)!

Tant'è vero che Antonio Soro nel testo I Puffi, la “vera” conoscenza e la massoneria riesce a spingersi oltre e i Puffi diventano un'allegoria della massoneria, in particolare di una loggia massonica gnostica.
Partendo dai colori: il blu, simbolo degli illuminati, e il bianco (degli indumenti), simbolo della purezza a cui aspirare, fino ad arrivare al rosso di Grande Puffo, l'unico vestito così, che naturalmente incarna "il Maestro di Loggia", mentre Gargamella, vestito di nero, rappresenterebbe una "toga ecclesiastica" che da un lato combatte la massoneria e dall'altro tenta invano di penetrarne tutti i segreti.


Non manca un richiamo al veleno che deve essere trasformato in elisir di rigenerazione, simboleggiato dalle case in cui abitano i Puffi, simili al fungo amanita muscaria (se fossero stati champignon c'è da scommettere che avrebbe detto che era un complotto dei fungicoltori...).

Ma non è finita qui: i Puffi, con quell'abbozzo di coda e le quattro dita per mano, non sarebbero affatto uomini quanto piuttosto la personificazione dei "pre-adamiti", cioè le creature che secondo un'ampia letteratura esoterica vissero prima di Adamo in uno "stato edenico primordiale" in cui si comunicava con poche parole, essenziali.

E' per questo che per i Puffi è sufficiente il verbo "puffare" per capirsi... esattamente come per i complottisti basta la parola "complotto" (incluso ogni sinonimo) per definire la vita e ogni suo più microscopico e insignificante aspetto.

Insomma, attenzione a cosa "puffate" e soprattutto a quello che "puffano" i vostri figli: dietro a certi libri e programmi televisivi, nonché dietro a tutte le produzioni trasmesse in televisione, in Internet o con qualsiasi altro mezzo conosciuto e ancora non conosciuto, si nascondono "pericolosissime insidie" che vi potrebbero far divertire troppo: le puffate complottiste!

Ringraziamo Dodo per la segnalazione.

Attenzione: se leggi questo post su un sito Web diverso da Perle Complottiste, è probabile che tu stia leggendo una delle tante riproduzioni non autorizzate, e pertanto i contenuti potrebbero differire da quelli realmente pubblicati.

domenica 9 dicembre 2012

Premio Perlone 2012: ecco i candidati

Ci siamo! Richiestissimo dai lettori, anche quest'anno è giunto l'appuntamento tanto atteso con l'ambito Premio Perlone, il riconoscimento annuale assegnato sulla base delle preferenze espresse dai nostri lettori, chiamati a scegliere da una rosa di candidati che si sono contraddistinti per "meriti sul campo".

Noterete che anche quest'anno per il sondaggio abbiamo deciso di collaudare un nuovo servizio online, che dispone di strumenti ancora più efficaci per individuare i voti multipli (anche centinaia!) con i quali alcuni visitatori particolarmente accaniti tentano "barare" allo scopo di far vincere il proprio campione prediletto.

Il nuovo sistema adottato è anche più efficiente nel nascondere i risultati parziali durante la votazione, in modo da non rovinare la sorpresa né al vincitore né ai nostri lettori.

E adesso andiamo a presentare i contendenti senza altri indugi.

A grande richiesta, quest'anno entra in lizza nientepopodimeno che Beppe Grillo, il famoso comico prestato alla politica che si è messo in evidenza per il suo progressivo avvicinamento alle più ridicole teorie del complottismo.
Dal timido aiutino fornito all'amico complottista Giulietto Chiesa in occasione del lancio del documentario Zero (filmetto complottista di mezza tacca che nelle intenzioni avrebbe dovuto sfondare le sale cinematografiche e invece ha finito per intasare i cestini dei rifiuti), alla bufala delle nanoparticelle di metallo che avvelenerebbero i nostri corpi passando attraverso i prodotti alimentari, fino ai suoi Grilli in occasione della dipartita di Gheddafi e in seguito alla morte di Don Verzè, il comico genovese si è guadagnato di diritto questa candidatura.

L'inossidabile Giulietto Chiesa è stato fedelissimo candidato di tutte le edizioni e ci ha sempre fornito un gran numero di gustosissime Perle per arricchire la collezione del nostro stupidario.
Mitiche quelle sulle banconote e la sparizione delle y e  sul petrolio per non parlare della Perla dedicata alla querela a Paolo Attivissimo. E come dimenticare le gaffe nel Cavallo di Troia e le invettive verso noi glandi stlonzi!?
L'anno scorso era finalmente riuscito ad accaparrarsi il tanto agognato Perlone (2011), degno tributo alle fatiche compiute in tanti anni di duro servizio complottista, e anche quest'anno si è cimentato con successo in alcune Perle come quella della costituzione del panel di "esperti" sull'11 settembre e quella sul confronto televisivo tra Barack Obama e Mitt Romney.

Paolo Franceschetti resta nella rosa dei candidati riproponendo una Perla un po' datata ma sempre molto apprezzata dai lettori, tanto che si può ormai considerare un suo cavallo di battaglia. Si tratta dell'alimentazione pranica, la teoria idiota secondo cui con una bella abbronzatura  si può fare a meno di nutrirsi di cibo.
Quest'anno Franceschetti si è persino superato sfornando una notevole trattazione dedicata a 6 Giorni Sulla Terra,  un cinepolpettone che parla di rapimenti alieni e altre baggianate simili.

Ferdinando Imposimato è un'altra new entry eccellente. Ex senatore ed ex  magistrato, è saltato in corsa sul carrozzone complottista con l'annuncio di voler presentare un ricorso al Tribunale Internazionale dell'Aia in merito agli attentati dell'11 settembre, che secondo lui sarebbero "un'operazione globale di terrorismo di Stato consentita dall'amministrazione degli USA". Ancora non sappiamo che fine abbia fatto la denuncia, anche se abbiamo la netta sensazione che l'attesa sarà molto lunga... Nel frattempo possiamo divertirci con le sue teorie cospirazioniste su vicende nostrane: dalla tragedia di Ustica all'attentato a Papa Giovanni Paolo II,  dal rapimento di Aldo Moro all'intreccio fra il progetto della TAV e l'assassinio di Borsellino e Falcone, ce n'è per tutti i gusti.

Roberto Giacobbo, giornalista e conduttotre televisivo del programma Voyager di Rai Due, è invece un candidato honoris causa, per l'eccezionale impegno profuso nel promuovere corbellerie di ogni genere sia su Voyager che nel suo libro 2012. La fine del mondo?. Dai teschi di cristallo alle piramidi d'Egitto, passando per le rivelazioni di Nostradamus (con l'apparizione di Maria), ha raggiunto il culmine proprio con le profezie dei Maya sulla fine del mondo del 2012, che, lo ricordiamo, dovrebbe avvenire il 21 dicembre corrente. Proprio l'arrivo di questa fatidica scadenza temporale ci ha convinti dell'opportunità di candidare Giacobbo prima che il mondo finisca.

Anche Massimo Mazzucco, inesauribile produttore di innumerevoli film-spazzatura realizzati con la tecnica copia-incolla-taglia-cuci-spaccia che spaziano dai complotti sull'11 settembre alla morte dei Kennedy, passando per la marijuana fino ad arrivare alla cura per il cancro a base di bicarbonato, dopo essersi aggiudicato le edizioni del 2007 e del 2009, concorrere alla competizione per la sesta volta.
Fra le sue più popolari Perle è doveroso citare quella in cui ha scambiato le fotografie del sito SHON per quelle della NASA o la finta intervista a Bin Laden a cui buona parte dei pecoroni che pascolano sul sito Luogocomune aveva puntualmente abboccato. Potrete trovare tutte le Perle che lo riguardano attraverso l'etichetta a suo nome ma segnaliamo anche quest'anno l'articolo che ha pizzicato e sbugiardato una delle tante collette attivate per spillare quattrini dal gregge dei suoi seguaci.

Un'altra novità di questa edizione è l'introduzione della possibilità di esprimere una preferenza diversa rispetto a quelle proposte dal sondaggio, inserendo il nome del proprio beniamino nell'ultimo campo della scheda di votazione.

A questo punto non resta che passare la parola ai lettori, chiamati a decretare il Perlone 2012 attraverso il sondaggio pubblicato in alto a destra di questa pagina.

Ricordiamo che le votazioni termineranno il 31 dicembre e nei primi giorni del 2013 (appena completate le operazioni di controllo della validità dei voti) proclameremo il vincitore.


Buon voto a tutti!


Attenzione: se leggi questo post su un sito Web diverso da Perle Complottiste, è possibile che tu stia leggendo una riproduzione non autorizzata e i contenuti potrebbero differire da quelli originali.

domenica 18 novembre 2012

Giulietto Chiesa e il Gangnam

Giulietto Chiesa è solito commettere errori grossolani ogni volta che tenta di scrivere qualcosa di serio e misterioso, specialmente quando scrive senza conoscere l'argomento e senza documentarsi (e purtroppo è piuttosto frequente...).

Conoscendo questa sua debolezza, il simpatico baffone dovrebbe guardarsi bene dal parlare di social media, musica rap, località straniere: il rischio di fare brutte figure è elevatissimo e per Giulietto Chiesa è persino più di una certezza. E invece lui ci ha provato, rimediando i risultati disastrosi che tutti ben conosciamo.

L'occasione per la nuova figuraccia è l'ultimo confronto televisivo tra i candidati alla Casa Bianca Barack Obama (uscente) e Mitt Romney (sfidante).

Giulietto Chiesa ha deciso di scrivere un articolo sull'argomento e già dal titolo si è cacciato nei guai:


Gangnam Style, elezioni Usa e democrazie supreme

Ahi ahi ahi, Giulietto. Non potevi titolare "Elezioni Usa e democrazie supreme" ? E' un titolo più tranquillo, quattro parole in italiano e una congiunzione, rischi poco. E invece no, hai voluto infilarci le parole Gangnam Style per sembrare figo... e ora vediamo con che conseguenze...

Bob Shieffer è il giornalista che ha moderato l’ultimo incontro-scontro tra Barack Obush e Mitt Romney-Bush.

Sant'Iddio, ma sono quattro anni che Bush appartiene alla storia passata e ancora Chiesa ne è ossessionato? Proprio non riesce a toglierselo dalla testa, vede Bush ovunque. Obama? E' Bush. Mitt Romney? E' Bush. L'edicolante? E' Bush. Povero Giulietto. Lo immaginiamo che si sveglia di soprassalto durante la notte, sconvolto dal suo incubo ricorrente: la faccia di Bush sghignazzante che lo insegue lungo un corridoio senza fine...

Dev’essere un fan del web, perché ha posto ai candidati due domande sul tema. La prima delle quali è stata questa: “in un mondo superconnesso, dominato dai social media, quale spazio può ancora avere la tradizionale diplomazia statunitense?” Era lo spirito di Julian Assange a parlare, evidentemente, dall’Equador.

Ma quale fan del web, Giulietto. Il Web è oggi una realtà comunicativa che ha largamente superato la diffusione di quasiasi altro strumento mediatico, impossibile non tenerne conto. E sì che dovresti saperlo bene, visto che proprio grazie al Web riesci a diffondere roba che altrimenti sarebbe destinata inesorabilmente a prendere la via del cestino della spazzatura...
E cosa c'entra Assange? Perché ti avventuri a citare fatti e nomi a casaccio?
Più scrivi e più commetti errori.
Difatti si scrive Ecuador, non Equador.

(...) Allora Bob ha giocato l’asso. Voleva sapere cosa ne pensassero i due candidati a diventare gli uomini più potenti della Terra (dopo il Presidente cinese) del fatto che il video rap di un giovanotto sud coreano – nome d’arte Spy – intitolato “Gangnam Style” , era stato visto oltre 500 milioni di volte.

Scusa Chiesa, il presidente cinese sarebbe più potente del presidente americano?
Hai le idee poco chiare. Non basta avere più di un miliardo di cittadini o un'economia in forte crescita per diventare l'uomo più potente del mondo.
La potenza di un paese (e quindi del suo presidente) si valuta da tutta una serie di altri fattori, quali:
- la capacità produttiva;
- lo sviluppo tecnologico;
- la forza militare;
- la rete di alleanze;
- la disponibilità di risorse naturali;
- la capacità commerciale e il controllo delle vie di comunicazione;
- l'influenza politica negli equilibri regionali e internazionali.
Basta consultare qualche dato statistico per capire che la Cina ne ha ancora di strada da fare, e non è un caso che la classifica mondiale di Forbes mette al primo posto il presidente degli USA, al secondo Putin (Russia) e solo al terzo il presidente cinese:




Capiamo che Chiesa la pensa diversamente e che ha preferenze personali per la Cina, ma i dati non è lui a coniarli e - gli piaccia o no - la realtà non è quella che lui vorrebbe.

E veniamo a questo giovanotto sud coreano... Come l'ha chiamato? Spy...
Ma quale Spy, Giulietto!!! Si chiama PSY, non SPY !!!
E' conosciuto già da molti anni, la sua pagina sulla Wikipedia inglese risale al 2006. Capiamo che Giulietto, impegnato a favoleggiare di improbabili complotti e con la mente offuscata dall'onnipresente Bush, non abbia avuto tempo di seguire ciò che accadeva nel mondo reale, ma almeno un'occhiata su Wikipedia prima di scrivere corbellerie...


Siccome la cifra era scritta così: 500.000.000, leggendola, mi sono detto: ecco, una volta tanto l’International Herald Tribune ha fatto un errore di stampa. Pensavo avessero aggiunto per sbaglio tre zeri, o due zeri.


Ecco. Quando Giulietto non pensa, scrive idiozie. Quando pensa, è anche peggio. Il mondo sta cambiando, Giulietto, per questo il giornalista ha parlato del Web con Obama e Romney. I social media raggiungono tutti, la gente non ha bisogno di comprare biglietti né affrontare viaggi per guardare YouTube, ed ecco che centinaia di milioni di persone guardano un brano videomusicale. Ovviamente dev'essere qualcosa di interessante. Il film Zero di Giulietto Chiesa, ad esempio, lo hanno visto quattro gatti e bisogna pure pagare per vederlo...

No, erano proprio 500 milioni di visite. Pari al 7% della popolazione del Pianeta. Per la cronaca: a quanto pare Gangnam è un quartiere malfamato di Seul.

Ossignore... Gangnam sarebbe un quartiere malfamato di Seul? Ma dove vivi, Giulietto? E' come se avessi detto che Piazza di Spagna è una zona malfamata di Roma!
Gangnam è considerato il quartiere più prestigioso di Seul, e uno dei quartieri più prestigiosi al mondo!
Ti leggiamo alcuni passaggi tratti da Wikipedia (fontati):

... una delle zone più ricche, dinamiche e influenti di Seul e dell'intera Corea del Sud... ha ospitato il summit G20 nel 2010 e il summit sulla sicurezza nucleare nel 2012... per la sua alta qualità di vita e di benessere è stato paragonato a Beverly Hills... il prezzo medio delle abitazioni è di 10.000 dollari al metro quadro, tre volte e mezza la media nazionale... è considerato la capitale dell'educazione... la meta più ambita in Sud Corea...

Eccola, la tua "zona malfamata":



Sembra di stare a Times Square. Ah già, scusaci Giulietto, questo è il link per vedere cos'è Times Square:  link Times Square per Giulietto Chiesa.

Suvvia Giulietto, per la mania di persecuzione da Bush ci sono ottimi psichiatri che potranno darti una mano, mentre per un po' di geografia potresti prendere seriamente in considerazione la possibilità di tornare a scuola, perché il mondo è cambiato parecchio dai tempi di Lenin e dovresti aggiornarti un pochino...

Ringraziamo Buzz Lloyd, Amanda L., R.T., Mikey e Simona84 per le segnalazioni.

Attenzione: se leggi questo post su un sito Web diverso da Perle Complottiste, è possibile che tu stia leggendo una riproduzione non autorizzata e i contenuti potrebbero differire da quelli originali.

domenica 28 ottobre 2012

Daniel Estulin

Daniel Estulin, l'individuo nella foto che sembra appena uscito da una fumeria di oppio, è uno di quei contaballe che farebbero impazzire di gioia i tanti dementi che affollano siti complottisti come Luogocomune o che partecipano alle conferenze sul signoraggio e sulle scie chimiche.

Dopo aver scritto una gran quantità di idiozie nel libro "Il Club Bilderberg" (e non lo diciamo tanto per dire, il libro è davvero uno spasso, pensate che in prefazione c'è scritto: "Esprimo la mia più sincera e profondamente sentita gratitudine ai numerosi membri delle agenzie internazionali dei servizi segreti di Washington, Londra, Mosca, Madrid, Parigi, Caracas, Roma e Ottawa, la cui conoscenza interna delle questioni di intelligence e la cui perspicacia mi hanno spesso tenuto su di morale nei momenti più bui"), ha pensato bene di sostenere che Julian Assange e Wikileaks sono una creazione della CIA, come illustrato in questo articolo pubblicato sul sito Voci dalla Strada.

Si tratta di un comportamento piuttosto frequente tra i complottisti, specialmente quelli più imbecilli.
La gran parte di essi, infatti, si definisce "ricercatore della verità" e proclama terribili verità nascoste, senza essersi mai alzata dalla poltrona o dalla sedia dietro il PC.
Scrivono libri, producono film, gestiscono forum e blog, limitandosi a riciclare il materiale disponibile sul Web. I più intraprendenti montano cartoni animati e assemblano qualche intervista di convenzienza.
Tipici esempi nostrani sono rappresentati dai film di Massimo Mazzucco e di Giulietto Chiesa.

Ecco allora che quando qualcuno si dà da fare sul serio, procurando e diffondendo materiale fino a quel momento inaccessibile, i "ricercatori copia-incolla" lo accusano di essere al soldo della CIA.

E sapete perché? Perché i veri ricercatori, ancorché complottisti, finiscono quasi sempre per scoprire che la "verità ufficiale" è quella giusta, e che le teorie complottiste sono panzane.

E' successo a Jim Hoffman, a John Farmer, a Frank Legge e a Warren Stutt , partiti per dimostrare che il Volo 77 non aveva colpito il Pentagono e finiti per sostenere che invece era andata proprio così e che le teorie no-plane e north-path erano baggianate.
Ed è successo anche a Julian Assange: grazie a Wikileaks ha messo a nudo decine di migliaia di documenti riservati del governo americano, soprattutto dispacci diplomatici nei quali ambasciatori e consoli riferivano fatti, opinioni e circostanze.
I complottisti dovrebbero fargli una statua d'oro... non fosse che in mezzo a quell'infinità di documenti non c'è nulla che dia credito alle teorie complottiste, specialmente quelle sull'11 settembre!

Ed ecco, allora, che Julian Assange viene catalogato come agente della CIA. E' sempre la stessa storia: quando il complottista deve affrontare le prove che gli danno torto, afferma che le prove sono state costruite dalla CIA e il problema è risolto.

Ma vediamo cosa ha detto Estulin nell'intervista pubblicata su El Periodico e ripresa da Voci Dalla Strada:

- Lei non si fida di nulla? -

Vengo dal mondo dello spionaggio e, in effetti, non mi fido di nulla in questo mondo. Per un semplice motivo: io so che tutto è una bugia. Guarda, io sono stato un agente per tre anni e mezzo in Africa.

Agente segreto in Africa? Al massimo sarà stato addetto alla pulizia di un villaggio vacanze...

Il nostro lavoro consisteva nel pulire i villaggi dalle bande che trafficavano con diamanti di sangue.

Ecco, appunto, puliva il villaggio. Le "bande" erano bande musicali e i "diamanti di sangue" sono i braccialetti di perline usati nei villaggi per pagare le consumazioni...

Un giorno, nel 1995 eravano in mezzo al nulla, in un bar di merda che aveva la TV satellitare. C'erano uomini della CIA e di Hezbollah a cena insieme, e Bill Clinton è apparso in televisione, l'allora Presidente degli Stati Uniti, e disse: "Perseguiremo i terroristi fino alla fine del mondo" E tutti a ridere.

Fantastico. Come si fa a non credere a una simile testimonianza?
Intanto, però, dobbiamo riconoscere a Estulin il merito di non aver cominciato da Bush. Una volta tanto un complottista se la prende anche con Clinton!

Ma fermiamoci un momento per analizzare la storiella di Estulin.
Stando ai dati riportati sul Web, Estulin sarebbe nato il 29 agosto 1966.
In un'intervista concessa nel 2005 a quell'altro beota di Alex Jones, Estulin ha dichiarato:

I’m a Russian ex-patriot who was kicked out of the Soviet Union in 1980. My father was a dissident who fought for freedom of speech who was jailed, tortured by the KGB (...) We move to Canada and 12 years ago I came to Spain. My grandfather was a colonel in the KGB and the counter-intelligence in the 1950s, so I am privileged somewhat to get a lot of the information from secret service which are our best sources of information.

Traduzione:

Sono stato un russo fedele alla patria, cacciato dall'Unione Sovietica nel 1980. Mio padre era un dissidente che aveva combattito per la libertà di parola ed era stato imprigionato e torturato dal KGB (...) Ci trasferimmo in Canada e 12 anni fa sono giunto in Spagna. Mio nonno era un colonnello del KGB e del contro-spionaggio negli anni Cinquanta, quindi sono stato in qualche maniera avvantaggiato nel reperire una quantità di informazioni dai servizi segreti che sono le nostre migliori fonti di informazioni.

Dunque, nel 1980 Estulin aveva 14 anni, quando espatriò in Canada. Figuratevi che informazioni riservate poteva carpire a quell'età un ragazzino figlio di un dissidente, ammesso che il nonno fosse stato realmente nel controspionaggio (negli anni Cinquanta!).
Curiosamente, nel 2005 Estulin diceva che il fatto di essere nipote del fantomatico colonnello del KGB gli aveva consentito di ottenere informazioni dai servizi segreti... nessun riferimento, quindi, alla sua attività di agente segreto in Africa!
Perché mai un ex agente segreto dovrebbe ricorrere al nonno degli anni Cinquanta per giustificare la propria capacità di accedere a informazioni riservate? Semplice: la storiella dell'agente segreto è stata inventata di sana pianta, quando si è reso conto che la storiella del nonno non reggeva.

Se dodici anni prima dell'intervista, Estulin si era trasferito in Spagna, significa che è stato in Canada dal 1980 (quando aveva 14 anni) al 1993 (quando ne aveva 27). Quando sarebbe andato in Africa?
E per quali servizi segreti avrebbe lavorato? Quelli canadesi? Impossibile. Estulin ha detto che si trovava in Africa nel 1995. Quindi era già venuto via dal Canada.
Quindi i servizi segreti spagnoli?
Ma nella stessa intervista con Alex Jones, Estulin ha affermato:

I live in Madrid, Spain. It’s for my own safety. I’m from Toronto, Canada but I felt I’ll be safer here and I’ll probably live longer living in Madrid than in Toronto.

Traduzione:

Vivo a Madrid, in Spagna. E' per la mia incolumità. Io sono di Toronto, Canada, ma sento di essere più al sicuro qui e probabilmente vivrò più a lungo a Madrid che a Toronto.

Ohibò. E perché mai? Se non è stato nei servizi segreti canadesi (e abbiamo visto che non poteva esserlo) ma in quelli spagnoli, perché mai dice di essere stato costretto a riparare in Spagna per la propria sicurezza?
Non ha senso.

La verità è che Estulin è un pagliaccio, racconta balle a tutto spiano e - come spesso capita - non si ricorda delle balle che ha detto e delle contraddizioni temporali che ne conseguono.

E arriviamo alla questione Wikileaks. Ecco cosa ha dichiarato Estulin nella sua intervista riportata da Voci Dalla Strada:

Quando ero nel servizio segreto di controspionaggio appresi che partendo da un processo di ipnosi possono configurarti molti labirinti nella testa e arriva un momento in cui non sai se quello che stai dicendo è vero o è menzogna (...)  Occhio, Assange non lavora per la CIA consapevolmente. La bellezza di questa operazione è che lui non sa che lavora effettivamente per loro (...)  La CIA ha creato Wikileaks con il principale obiettivo di chiudere l'accesso libero a Internet (...) Inoltre, Wikileaks serve ad un altro scopo (...)  Legare i servizi segreti di tutto il mondo (...) Assange e altri bambini come lui, usando l'LSD, sono stati messi in stanze buie, creando disturbi della personalità multipla. Notate lo sguardo di questo ragazzo, vuoto, inespressivo ... Non esagero. Quelli di noi nel mondo dello spionaggio sanno di cosa si parla (...)

Non vale nemmeno la pena di commentare queste affermazioni. Estulin andrebbe chiuso in un manicomio e bisognerebbe gettare in fondo all'oceano la chiave della sua stanza!
E invece eccolo a vendere libri, rilasciare interviste, partecipare a programmi televisivi e radiofonici.
Ha perfino la sua brava pagina biografica sulle principali edizioni di Wikipedia.
Altro che agente segreto, altro che matto: Daniel Estulin ha semplicemente capito che raccontando buffonate complottiste, si possono fare quattrini alle spalle dei gonzi.

E fra i gonzi nostrani che abboccano alle baggianate di Estulin, c'è addirittura Raidue, con il format L'ultima Parola. Complimenti a Gianluigi Paragone, responsabile del programma, e a Giulia Cazzaniga, intervistatrice. E' grazie a gente come loro, se i pazzoidi come Daniel Estulin fanno soldi.



Daniel Estulin, scrittore russo, ex KGB, autore de “IL CLUB BILDERBERG” (tre milioni di copie vendute), ospite esclusivo dell’ANTEPRIMA WEB dell’ULTIMA PAROLA.
(...)
Nella puntata di venerdì 26 ottobre l”Anteprima dell’Ultima Parola, il web format della trasmissione di Gianluigi Paragone, sarà presente un prestigioso ospite internazionale: Daniel Estulin, autore del libro “Il Club Bilderberg”, che ha venduto più di tre milioni di copie in 81 paesi e 50 lingue diverse. In Italia è appena uscito per Castelvecchi “L’impero invisibile”, la “vera cospirazione di chi governa il mondo”. - - Estulin sarà intervistato da Giulia Cazzaniga, conduttrice dell’Anteprima Web, in diretta alle ore 17 sul sito http://www.lultimaparola.rai.it - - Daniel Estlulin è un giornalista investigativo, scrittore ed ex collaboratore del Kgb.

Ex KGB? Quando aveva meno di 14 anni? Altro che Ultima Parola, il programma dovrebbe chiamarsi Ennesima Bufala!
E non a caso, il primo commento alla notizia sul sito di Raidue è stato questo:


Ma allora quel vecchio libro ripudiato e considerato falso e blasfemo, anch’esso scritto da un russo, un certo Nilus, non e’ proprio fantacospirazione internazionale. O no?

Nilus, per chi non lo sapesse, è lo scrittore russo che pubblicò "I protocolli dei Savi di Sion", un falso documento che accusava gli ebrei di voler conquistare il mondo attraverso il controllo dell'economia.
E' il documento che è stato utilizzato largamente dalla propaganda nazista e fascista per giustificare la persecuzione e lo sterminio degli ebrei.
Ancora una volta, si dimostra ciò che abbiamo sempre sostenuto: dietro il complottismo c'è sempre l'antisemitismo e il neo-nazismo.

Gran giornalisti, quelli di Raidue...

Ringraziamo Illuminista per la segnalazione.

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giovedì 11 ottobre 2012

Marco Ruggiero e l'AIDS: atto secondo

Qualche tempo fa vi abbiamo parlato del professor Marco Ruggiero, convinto sostenitore della teoria che il retrovirus HIV non provochi l'AIDS, motivo per cui l'Università di Firenze aveva deciso di verificare il contenuto dei suoi corsi di insegnamento e il suo ruolo nella vicenda dello yogurt (arricchito al GcMaf) proposto come medicinale capace di sconfiggere la malattia.

Intanto che l'indagine interna, voluta dal rettore Alberto Tesi, andava avanti, il prof. Ruggiero si è dimostrato piuttosto prolifico nel rilasciare interviste in cui ha cominciato ad ammorbidire le sue posizioni fin quasi ad "abiurare" quanto aveva precedentemente sostenuto a proposito di HIV e AIDS.

Nell'articolo Aids, l'inchiesta sul prof. (backup), pubblicato sulla Nazione il 24 marzo, l'insigne Ruggiero ha basato sostanzialmente la sua difesa sull'anonimato degli autori della lettera di denuncia di Hivforum, dalla quale è partita l'indagine dell'Università:

La lettera, dal contenuto diffamatorio nei miei confronti, è anonima.

E con questo? Una lettera anonima non ha valore probatorio, ma può servire a far avviare un'inchiesta ed è quest'ultima a stabilire se i fatti denunciati corrispondono al vero.
Del resto, anche se quella lettera fosse stata firmata Mario Rossi, sarebbe stata comunque necessaria un'inchiesta per accertare i fatti.
Non bastano nome e cognome a rendere affidabile un'affermazione, basti pensare alle innumerevoli corbellerie sfornate dai noti Giulietto Chiesa, Massimo Mazzucco, Rosario Marcianò...

Ed ecco un'altra intervista rilasciata all'Ansa e ripresa da Gonews (backup) il 17 aprile 2012 (grassetti nostri) :

"Sono al corrente che l'ateneo ha avviato un'indagine conoscitiva sulla mia attività, ma, al momento non sono stato né sentito dai suoi componenti, né informato del suo esito. In ogni caso, almeno finora, nessuno ha limitato le mie prerogative, né di insegnamento né di ricerca".
Lo ha detto Marco Ruggiero, docente di biologia molecolare nella facoltà di Scienze dell'università di Firenze, nei confronti del quale è stata aperta un'inchiesta interna per le posizioni 'revisionistiche' sul legame tra virus Hiv e Aids che Ruggiero avrebbe sostenuto di fronte ai suoi allievi. Del caso, aperto da tempo, sono oggi tornati a parlare alcuni quotidiani locali perché l'indagine conoscitiva, sollecitata ai vertici accademici fiorentini, tra gli altri, anche da lettere del direttore dell'istituto farmacologico Mario Negri Silvio Garattini e del gruppo di discussione online hiv forum.info, si é in questi giorni conclusa.
"Ovviamente nego ogni addebito che possa emergere - spiega Ruggiero - anche perché non ho mai insegnato nulla di irregolare ai miei allievi".
Quanto alle sue convinzioni "revisioniste" in materia di Aids, il professore spiega di ritenere che "l'Hiv non può essere ritenuto, da solo, causa necessaria e sufficiente a scatenare l'Aids: perché ciò accada, devono entrare in gioco altri co-fattori", dice. Aggiungendo subito che questa non è una idea sua ma "dello stesso scopritore dell'Aids e premio Nobel per la medicina nel 2008, Luc Montagnier, e di un altro premio Nobel, in questo caso per la chimica, Kary Banks Mullis: io non ho inventato nulla al riguardo, condivido solo questa posizione".
Se le sue attività e convinzioni sono da tempo nel mirino di molti, Ruggiero però spiega anche di avere "molti sostenitori": "la petizione di solidarietà nei miei confronti che è recentemente stata attivata su internet veleggia verso le 500 sottoscrizioni - dice - ed ogni settimana ricevo molte lettere di supporto, dall'Italia e non solo".

Ohi, la petizione di solidarietà... 500 sottoscrizioni non sono poi un gran numero, considerato che sul Web ci sono decine di migliaia di cogl... idioti che credono a tonnellate di corbellerie complottiste, compresa quella che l'AIDS non esiste.
Curioso, poi, che Ruggiero neghi ogni addebito, compresi quelli che dovessero emergere! Se emergono, caro Ruggiero, hai voglia a negare...
Comunque, Ruggiero è libero di credere a ciò che vuole, compresi gli asini volanti, ma quando si tratta di insegnare, la faccenda cambia. La libertà di insegnamento non include quella di insegnare corbellerie né di favorire il consumo di yogurt arricchito con qualche additivo.

Tra l'altro, Ruggiero si lamentava che i suoi detrattori fossero anonimi, ecco invece che spuntano un nome e cognome, e non sono nemmeno di uno qualunque: si tratta infatti di Silvio Garattini, direttore dell'istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri.

Se Ruggiero è a dir poco ambiguo (prima nega ogni addebito, poi però conferma di sostenere la teoria contestata), c'è chi fa peggio, come il giornalista Fabio Dalmasso, che l'11 aprile 2012, sul quotidiano indipendente Lettera43, ha scritto l'articolo  «Aids, l'Hiv non c'entra» - Firenze: il biologo Ruggiero nega il legame virus-sindrome (backup): 

A sostenerlo non è un pazzo visionario, ma il professor Marco Ruggiero, docente di biologia molecolare presso l’Università di Firenze. Per lui, il vero responsabile dell'Aids non è l'Hiv. Ma a causare la morte dei pazienti affetti da sindrome da immunodeficienza acquisita sarebbero i farmaci antiretrovirali che vengono usati per curarlo. Che potrebbero essere sostituiti con uno yogurt contenente la proteina Gc-Maf, capace da solo di combattere la malattia.

Ebbene, solamente una decina di giorni dopo, nell'intervista Aids, niente yogurt magico - Il biologo Ruggiero: «Mai detto che si può curare così» (backup), il 20 aprile 2012, Dalmasso ha scritto:

Non ha mai messo in dubbio l’associazione tra Hiv e Aids e né annunciato l'esistenza di uno yogurt in grado di curare la sindrome.

Avete capito bene. L'11 aprile Dalmasso scriveva che secondo Ruggiero l'HIV non provoca l'AIDS e che i farmaci antiretrovirali possono essere sostituiti dal super-yogurt... e neanche dieci giorni dopo, il 20 aprile, scriveva esattamente il contrario.
Complimenti...

Ma leggiamo un po' "la versione dei fatti" del prof Ruggiero:

Non ho mai messo in dubbio, né sarebbe possibile farlo, un’associazione tra infezione da Hiv e immunodeficienza. I dubbi esistono solo sul ruolo esatto di Hiv nella patogenesi dell’Aids, quindi nel rapporto causa-effetto.

Chiaro quel che dice, no?
Non ha mai messo in dubbio l'associazione HIV/AIDS.
Peccato per lui, però, che l'aveva detto nel suo illuminante intervento del video complottista La Scienza del Panico che riproponiamo a beneficio degli smemorati:


"[0:23:14] A rigor di logica, un farmaco che non aumenta la sopravvivenza, ma ha degli effetti collaterali che sono gli stessi dell'AIDS a mio parere è la causa dell'AIDS, o perlomeno di un certo numero di AIDS."

"[0:55:38] Sono convinto che la causa dell'AIDS sia essenzialmente chimica in Europa... nel mondo Occidentale, e invece legata a cause appunto come mancanza di acqua potabile e... malnutrizione in Africa, o nei paesi in via di sviluppo, se così li vogliamo definire."

Ancora peccato, per lui, che il 15 maggio 2009, durante la "Primavera di scienza di Vaiano" (screenshot), conferenza organizzata dal Gruppo di Lettura – Associazione Eccetera di Vaiano e patrocinata dal Comune di Vaiano e dalla Biblioteca "Franco Basaglia", Ruggiero presentò le teorie revisioniste ai ragazzi al punto da far crollare le loro certezze (backup) nelle evidenze scientifiche ormai assodate.

E sarà certo un caso che nel corso degli anni sono state presentate tesi negazioniste sull'AIDS dagli studenti di Ruggiero.

Con che coraggio Marco Ruggiero afferma di non aver mai messo in dubbio l'associazione fra HIV e AIDS?

Sta di fatto che l'inchiesta dell'Ateneo fiorentino si è conclusa con una sacrosanta ammonizione (backup) a Ruggiero che d'ora in poi è tenuto a rivedere e concordare il suo programma d’insegnamento con il responsabile del corso di laurea, sottoponendo ad attenta verifica gli argomenti delle tesi degli studenti; il professore è anche ammonito dal «pubblicare o far pubblicare notizie inesatte che coinvolgano l’Ateneo e ne ledano l’immagine, come già avvenuto in passato»; l'episodio è stato segnalato all’Ordine dei Medici.

Insomma, sembra proprio che non sia andata troppo bene per Ruggiero... e che avessero proprio ragione tutti quegli utenti di Hivforum che hanno messo in luce una vicenda così vergognosa.

Speriamo che anche le altre università si adoperino per controllare le esuberanze dei propri professori negazionisti e complottisti, così da non dover più vedere tesi in medicina come quella di Daniele Mandrioli (nuovo delfino di Duesberg) discussa a Bologna, sfacciatamente pubblicizzata e pubblicata su You Tube.

A certa gente bisognerebbe prendere la laurea, buttarla nel gabinetto e tirare lo sciacquone.
E se dovessero lamentarsi, basta rispondergli che non c'è associazione tra lo sciacquone e la loro tesi...


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martedì 18 settembre 2012

Giulietto Chiesa insiste... e lo spread sale...

Giuliettooooo!!!!!
Maremma maiala... ma perché insisti?

E' arrivato un altro appuntamento con la ricorrenza dell'11 settembre, un'occasione d'oro per tacere e fare felici milioni di persone che hanno le scatole piene delle corbellerie che hai dispensato anno dopo anno su questo ineffabile complotto mega galattico... e invece eccoti qua, a ripetere la stessa cantilena: "l'11 settembre è un complotto, sono stati gli americani, abbiamo le prove, non ci sono più le mezze stagioni...".
Non se ne può più, lo capisci o no che non ti crede più nessuno?

Il primo anno uno è curioso, il secondo è interessato, il terzo è dubbioso, il quarto inizia a sbuffare... ma dopo 11 anni appena ti si vede in televisione o sul Web, viene la voglia di spararsi una flebo di acquaragia pur di non sentirti più!

Poi, davvero, siete diventate anche un po' comici, tu e gli altri complottisti.

Immaginiamo la scena: vi incontrate, tu e quell'altro campione di Mazzucco.

Tu dici: "E' stato un complotto, è certo."
E Mazzucco: "Sicuro, è stato un complotto."
Tu: "Abbiamo le prove."
Mazzucco: "Caz... Davvero? E io che pensavo che dicessimo solo cazzate."
Tu: "No, no, tranquillo, abbiamo le prove".
Mazzucco: "E dove sono?"
Tu: "Compra il mio film Zero, sono lì."
Mazzucco: "Non posso, non ho più un dollaro. Ho finito pure le cicorie che avevo comprato con l'ultima raccolta di fondi versati da quei beoti di Luogocomune, e sto mangiando i DVD di Inganno Globale con un po' di salsa di pomodoro..."
Tu: "Il solito sfigato. Tieni, ti regalo io una copia."
Mazzucco: "Grazie! (non è che mi regali anche un tramezzino?). Adesso lo guardo... Ma qui prove non ne vedo, sono le stesse cazzate che ho messo nel mio film..."
Tu: "Ma che dici? Guarda bene, vedi Dario Fo che fa il Boeing? Vedi il cartone animato che abbiamo fatto?"
Mazzucco: "Ma quelle non sono prove! Quelle vanno bene per i beoti di Luogocomune, ma per convincere il mondo non bastano!"
Tu: "Ah no?"
Mazzucco: "Eh no".
Tu: "Allora, aspetta, ho un'altra idea!"
Mazzucco: "Quale?"
Tu: "Facciamo un panel."
Mazzucco: "Sì, ho proprio fame, facciamo il pane."
Tu: "Il panel, non il pane!"
Mazzucco: "E che è?"
Tu: "E' un tavolo di esperti, cioè io e te. E qualche altro sfigato lo troviamo sicuro."
Mazzucco: "E poi?"
Tu: "E poi noi certifichiamo che ci sono le prove che la verità ufficiale è falsa!"
Mazzucco: "Non lo so... c'è qualcosa che non mi convince nel meccanismo..."
Tu: "Tranquillo, tranquillo, funzionerà."

O qualcosa del genere.
Infatti, vediamo cosa hai scritto nel post che hai pubblicato sul blog che gestisci su Il Fatto Quotidiano (lo shot è in apertura):

Continua il lavoro di ricerca della verità sull’11 settembre 2001.

Capirai, sono 11 anni che fate questo "lavoro di ricerca". L'unica scoperta che avete regalato al mondo, è quella dell'infinito grado di idiozia delle teorie complottiste...

Il panel di Consensus 911 (consensus911.org) ha individuato, con grande precisione e importanti dettagli, che tutte le (pochissime) immagini dei presunti 19 dirottatori dei quattro voli American Airlines e United Airlines sono state manomesse, o falsificate.

Perbacco. E chi sarebbero i super esperti di questo "panel di Consensus 911" (sembra il nome di un profumo...)? Andiamo a vedere... Dunque, nella lista dei membri troviamo una sfilza di complottisti, tra i quali lo stesso Giulietto Chiesa e Massimo Mazzucco, nonché poeti, professori di religione, attori, insegnanti di educazione fisica, assistenti sociali...

(...) Ora il panel internazionale di esperti (del quale mi onoro di fare parte) ha concluso che anche quelle pochissime immagini sono false. Per altro esse risultano manipolate (da chi?) in diversi modi e in diversi punti.

Ma ti rendi conto, Giulietto, di quanto siete ridicoli? Voi, complottisti, costituite un tavolo di esperti (voi stessi) e decidete che le immagini dei dirottatori sono false!

(...) risulta del tutto ridicola la scoperta della confessione di Atta in un bagaglio che avrebbe dovuto essere imbarcato sull’aereo destinato a schiantarsi contro la torre nord del World Trade Center. Mohammed Atta doveva proprio essere ubriaco per scrivere la confessione e poi portarsela con sé nella tomba.

Atta di sicuro non era ubriaco. In compenso voi dovreste sottoporvi a più di qualche test, e non solo sul tasso alcolemico. Infatti Atta non ha lasciato nessuna confessione! Quella ritrovata nel suo bagagliaio è una lista di istruzioni per i dirottatori. Alla faccia degli "esperti" del panel.

Il fatto è che tutta intera la storia del viaggio a Portland di Atta non sta in piedi comunque la si voglia utilizzare. Ve l’immaginate uno che ha organizzato il più grande atto terroristico della storia, che se ne va a Portland, rischiando seriamente di arrivare in ritardo all’appuntamento con il volo fatale in partenza da Boston?

Capirai. Tutto quel che dovevano fare era tornarsene in albergo e prendere un altro volo il giorno dopo.

Sarebbero bastati quindici minuti di ritardo e l’11 settembre non sarebbe proprio esistito.

Ma sarebbe esistito un 12 settembre, o un 13 settembre. Che cambiava?
Purtroppo i complottisti sarebbero esistiti comunque...

Chi ci crede? Gli sceneggiatori dell’11/9 devono avere fatto un pò di confusione. Questo vale, ancora più clamorosamente, per il video dei 5 (cinque) dirottatori del volo AA77 (quello su cui sarebbe stata imbarcata anche la signora Barbara Olson, che, secondo la vulgata ufficiale fece una telefonata al marito in cui gli fece la telecronaca della sua imminente fine in una telefonata che dorò zero secondi).

A noi pare, invece, che la confusione la stia facendo proprio tu assieme ai tuoi amichetti del panel.
Prima parli di "confessione" di Atta (e non è una confessione) adesso dici che Barbara Olson fece una telefonata che durò zero secondi.
Barbara Olson fece varie telefonate, e tutte ebbero una durata registrata con precisione dai computer della società telefonica. Risultano infatti registrate quattro telefonate attribuite a Barbara Olson: alle ore 09:15:34 (durata 1 minuto e 42 secondi), alle ore 09:20:15 (durata 4 minuti e 34 secondi), alle ore 09:25:48 (durata 2 minuti e 34 secondi) e alle ore 09:30:56 (durata 4 minuti e 20 secondi). Poi c'è almeno una quinta telefonata, nella quale la Olson non riuscì a connettersi: quella è l'unica che durò (ovviamente) 0 secondi. E' tutto spiegato sul 9/11 Commission Report, a pag. 9 e a pag. 455.

E' inutile andare avanti nell'esaminare le altri sensazionali "scoperte" del panel di Chiesa. Con queste premesse, possiamo aspettarci soltanto un mare di corbellerie.

Insomma, Giulietto, il tuo spread sta salendo sempre di più: è la differenza tra tutto ciò che farfugli e la verità.
E, detto tra noi, dovresti proprio vergognarti. Con ciò che hai scritto su Barbara Olson, vittima del Volo 77, hai proprio toccato il fondo.
Te lo diciamo noi, visto che Barbara Olson non può risponderti.
E le dedichiamo questa sua foto, con questo sorriso, che è anni luce lontano rispetto alla disgustosa vigliaccheria di voi complottisti:



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mercoledì 12 settembre 2012

Ferdinando Imposimato e l'11 settembre

Ferdinando Imposimato è presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione ed ex senatore e deputato. A lungo ha fatto parte della Commissione bicamerale Antimafia. Da magistrato ha istruito alcuni tra i più importanti processi sul terrorismo (il caso Aldo Moro, l'attentato al papa Giovanni Paolo II, il caso Bachelet). Ha scoperto la “pista bulgara” e altre connessioni terroristiche internazionali. Innumerevoli i processi contro mafia e camorra. Tra gli altri, ha istruito il caso Michele Sindona e il processo alla Banda della Magliana. È autore o co-autore di sette libri sul terrorismo internazionale, la corruzione statale, e di questioni connesse, nonché Grand'Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana. Da oggi, è anche candidato al Premio Perlone 2012.

L'ultima frase della sintetica biografia (pubblicata sul sito complottista Megachip) è aggiunta da noi. Da tempo ci era stata segnalata la nuova sparata complottista di Ferdinando Imposimato, che dopo aver immaginato e teorizzato complotti e cospirazioni di vario genere, è approdato anche a quelli sulla tragedia dell'11 settembre 2001.

Cosa spinge persone che hanno maturato esperienze professionali di tutto rispetto, ad abbracciare le più astruse corbellerie?

La risposta sta nelle leggi statistiche.
Nel mondo vivono più di 7 miliardi di persone. Se ipotizzassimo che a un certo punto della propria vita, a una persona su mille capita che le rotelle iniziano a girare in modo strambo, otterremmo un totale di 7 milioni di complottisti, di ogni età, nazionalità, sesso, religione, professione ecc...
Può succedere a un ingegnere o a un pilota, a un professore o a un magistrato.

Imposimato è quindi un normale prodotto statistico, che nel caso di specie si è convinto che l'11 settembre sia opera degli americani (o che comunque gli americani abbiano permesso o favorito gli attacchi), al punto da presentare un ricorso al tribunale internazionale dell'Aja.

Non è chiaro se Imposimato sia riuscito o meno a preparare e consegnare il ricorso (non dovrebbe essere una cosa troppo difficile: a giudicare da ciò che dicono i complottisti, le prove del complotto sono sotto gli occhi di tutti), ma i più maligni sostengono che quando lo farà ce ne accorgeremo subito, perché sentiremo le risate e le sghignazzate dei giudici internazionali.

Del resto, dopo ormai 11 anni che i complottisti ci martellano gli zebedei con teorie, libri e film, era ora che le loro "prove inequivocabili" fossero esibite a un giudice, piuttosto che alla massa di decerebrati che affollano forum e blog "alternativi".

Ma leggiamo cosa ha scritto Imposimato in questo testo pubblicato in questi giorni in cui si celebra l'anniversario della tragedia (una copia di backup dell'articolo su Megachip può essere visionata a questo link):

Gli attentati dell'11/9 sono stati un'operazione globale di terrorismo di Stato consentita dall'amministrazione degli USA, che sapeva già dell’azione ma è rimasta intenzionalmente non reattiva al fine di fare la guerra contro l'Afghanistan e l'Iraq.

Esaggerato (con due g)!!!
Davvero pensi che gli USA non avrebbero trovato un pretesto più semplice di quello di ammazzare tremila concittadini e di distruggere mezza New York?

Questa tesi ricorda un po' quella di Mazzucco, secondo cui gli americani avrebbero fatto tutto il casino per risolvere i problemi di traffico attorno al World Trade Center... (link).

Orsù, non sono proprio i complottisti a sostenere che gli americani giustificarono l'ingresso nella Guerra del Vietnam con qualche cannonata (cosiddetto Incidente del Tonkino) sparata contro bersagli inesistenti?

Per dirla in breve, gli eventi dell'11/9 erano un caso di Strategia della Tensione messa in atto dai poteri politici ed economici negli Stati Uniti per perseguire vantaggi in capo all'industria petrolifera e delle armi. Anche l'Italia è stata una vittima della "Strategia della Tensione" della CIA, attuata in Italia dai tempi della strage di Portella della Ginestra, in Sicilia, nel 1947, fino al 1993.

Come no, è sempre colpa della CIA.
Pensate che quando c'è stata la strage di Portella Della Ginestra, correva il 1° maggio del 1947 e la CIA nemmeno esisteva! Infatti la CIA è stata costituita il 18 settembre del 1947!

Meno male che Imposimato non fa più il magistrato...

Ci sono molte prove di una tale strategia, sia circostanziali che scientifiche.

Se sono come quelle per Portella Della Ginestra, siamo proprio a posto...

Le relazioni del National Institute of Standards and Technology (NIST), del 20 novembre 2005, hanno sancito le conclusioni di seguito esposte. Gli aerei che hanno colpito ciascuna delle torri gemelle hanno causato tanto una breccia quanto un'esplosione evidenziata da una gigantesca palla di fuoco.

Scusa Ferdinando Imposimato (ti spiace se ti chiamiamo Ferdy? a scrivere un nome così lungo ci viene il crampo del dattilografo prima di finire la Perla...), ma non è il NIST a sancire né la breccia, né tantomeno la palla di fuoco: le abbiamo viste tutti.

Il carburante rimanente fluiva verso i piani inferiori, alimentando gli incendi. Il calore degli incendi deformava le strutture degli edifici così che entrambe le torri sono crollate completamente da cima a fondo.

Ferdy, ma sei sicuro di aver letto i rapporti del NIST, e non l'Almanacco di Nonna Papera?
Perché il NIST non ha mai scritto che il calore "deformava le strutture", ma che il calore ha indebolito le travi in acciaio, che a un certo punto hanno ceduto sotto il peso dei piani soprastanti.

Molto poco è rimasto di quanto era di qualsiasi dimensione dopo questi eventi, a parte i frammenti in acciaio e in alluminio e i detriti polverizzati provenienti dai pavimenti in cemento.

Non capiamo il senso di questa tua affermazione, Ferdy.
Stai dicendo che i grattacieli si sono volatilizzati? Lo sai che migliaia di operai ci hanno messo mesi per rimuovere quello che tu definisci "molto poco"?

Anche l’edificio 7 del World Trade Center crollò: lo fece in un modo che risultava in contrasto con l'esperienza comune degli ingegneri.

Mannaggia alla miseria, mannaggia!
L'edificio 7, chiaramente, non era laureato, quello aveva a malapena la licenza elementare, e quindi non sapeva come doveva crollare.
Ferdy, ma che stai dicendo?
"L'esperienza comune degli ingegneri"? Ma quale esperienza comune! Quando mai è successo che due aerei di linea pieni di carburante hanno colpito ad alta velocità due grattacieli vicini alti più di 400 metri, provocandone il collasso e causando danni strutturali e incendi a tutti gli edifici circostanti?

Il rapporto finale del NIST ha affermato che gli attacchi aerei contro le torri gemelle erano la causa dei crolli per tutti e tre gli edifici: WTC1, WTC2 e WTC7.

No no... non ci siamo proprio. Ferdy, butta l'Almanacco di Nonna Papera e vai a prendere i rapporti del NIST. Sono migliaia e migliaia di pagine. E non è un "rapporto finale", ci sono molti rapporti separati. E quello sul WTC7 non afferma da nessuna parte che il crollo fu determinato dagli impatti. C'è pure una ricostruzione strutturale animata della sequenza di collasso.

Tutti e tre gli edifici sono crollati completamente, ma l'edificio 7 non fu colpito da un aereo.

Ferdy, dobbiamo darti una terribile notizia: tutto il World Trade Center è andato distrutto, e anche qualche altro edificio là vicino. Gli aerei hanno colpito i due grattacieli, il carburante si è sparso anche fuori, i due grattacieli sono crollati distruggendo tutto. Qualche edificio è andato distrutto subito, qualcun altro - come il WTC7 - è crollato poco dopo. E' un po' come l' "effetto domino", mai sentito nominare? Con un colpetto fai cadere un mattoncino, e quello ne fa cadere un altro, e poi un altro... alla fine cadono centinaia di mattoncini, eppure il colpetto era uno solo!

Il crollo totale del WTC7 ha violato l'esperienza comune ed era senza precedenti.

Basta che ti decidi, Ferdy. O si tratta di esperienza comune... o si tratta di una cosa senza precedenti.
Ti è chiaro il concetto? Hai compreso la differenza tra "esperienza comune" e fatto "senza precedenti"? Guarda che non sono mica sinonimi, eh?

Il rapporto del NIST non analizza la reale natura dei crolli.

Infatti. Il NIST ha scritto decine di migliaia di pagine per... descrivere il panorama di New York e la ricetta della Cheese Cake... Ma che cavolate dici, Ferdy?

Secondo gli esperti intervenuti nel corso delle Udienze di Toronto (“Toronto Hearings”, 8-11 settembre 2011), i crolli avevano caratteristiche che indicano esplosioni controllate.

Ah, ma noi conosciamo altri esperti che sostengono che i crolli avevano caratteristiche che indicano un attacco con raggi galattici sparati da Goldrake. Sono il salumiere che sta qua all'angolo, il postino e la cassiera del bar di fronte.

Sono esperti con i controfiocchi, almeno quanto quelli di Toronto, che furono:

Lance DeHaven-Smith (professore di scienze politiche)
David Ray Griffin (professore di filosofia della religione e teologia, in pensione)
Kevin Ryan (direttore di laboratorio di chimica)
Jay Kolar (insegnante di cinematografia, specializzato in teoria del film francese)
Paul Zarembka (professore di economia)
Barbara Honegger (analista e assistente speciale dell'assistente del presidente USA per la politica interna)
Richard Gage (membro dell'American Institute of Architects)
Michael Chossudovksy (professore emerito di economia)
Cynthia McKinney (ex membro del Congresso USA)
Graeme MacQueen (dottore in religione comparata, docente di studi religiosi)
David Chandler (insegnante di fisica)
Jonathan Cole (ingegnere)
Niels Harrit (docente di chimica in pensione)
Peter Dale Scott (professore d'inglese, ex diplomatico e poeta)
Laurie Manwell (dottoranda in neuroscienza comportamentale e tossicologia)
Mike Gravel (ex senatore USA)

Non c'è un solo ingegnere strutturista, né un esperto di esplosivi e demolizioni! Invece abbiamo filosofi, poeti, appassionati di film francesi, professori di religione...

Sono d'accordo con l’architetto Richard Gage e l’ingegnere Jon Cole, entrambi professionisti di grande esperienza, che sono arrivati alle loro conclusioni attraverso test affidabili, prove scientifiche, e la testimonianza visiva di persone insospettabili, tra cui i vigili del fuoco e le vittime. L'autorevole teologo David Ray Griffin ha descritto con grande precisione perché l'ipotesi di demolizione controllata dovrebbe essere presa in considerazione.

Come no. In questa foto, infatti, vediamo Richard Gage impegnato in uno dei suoi "test affidabili", con scatole di cartone...:


Che poi un teologo possa spiegare "con grande precisione" la validità della teoria delle demolizioni controllate la dice lunga sulla capacità critica di Imposimato...

Vari testimoni hanno sentito raffiche di esplosioni.

Sta' a vedere che era il 4 luglio, e non l'11 settembre.
Vedi, Ferdy, questa è una vecchia corbelleria dei complottisti, ottenuta giocando sui racconti dei testimoni, che qualche volta hanno usato espressioni colorite.
Il problema grosso di questo tipo di affermazioni, è che c'erano centinaia di telecamere puntate sulle Twin Tower e sul World Trade Center: le "raffiche di esplosioni", semplicemente, non ci sono.
Non si sentono. Non si vedono.

Secondo il NIST il crollo dell'edificio 7 è stato causato da incendi provocati dal crollo delle torri gemelle.

Bravo. Ma allora perché prima hai detto che secondo il NIST il crollo fu determinato dagli impatti?
A dire bugie e inesattezze, si corre il rischio di contraddirsi...

Il chimico e ricercatore indipendente Kevin Ryan, tuttavia, ha dimostrato che il NIST ha dato versioni contraddittorie del crollo dell'edificio 7.

E ci voleva un chimico per "dimostrarlo"? I rapporti del NIST sono stati tutti pubblicati online, ci sono stati vari rapporti preliminari, in cui si dava conto delle indagini e delle ipotesi, e poi c'è stato quello definitivo. Nessuna contraddizione: varie ipotesi, investigazioni, rapporto finale.
Non c'è niente di strano. Quello che è veramente strano è che un magistrato penale dovrebbe sapere bene come funziona un'investigazione!

In un rapporto preliminare del NIST dichiarava che il WTC7 fu distrutto a causa di incendi provocati da gasolio conservato nel palazzo, mentre in una seconda relazione questo combustibile non era più considerato come la causa del crollo dell'edificio.

Succede. Si fanno delle ipotesi (e non dichiarazioni) che poi vengono man mano scartate quando si rendono disponibili ulteriori elementi e scoperte. Si chiama metodo scientifico.
Pensa un po', Ferdy... con tutto quel carburante stipato nel WTC7, se ci fosse stato davvero qualcosa da nascondere, il NIST avrebbe avuto gioco facile nel dare la colpa a quello. E invece no, il NIST ha continuato a indagare, ha approfondito, e ha scoperto la vera causa del collasso.
Così lavorano gli enti scientifici seri, caro Ferdy, non come i complottisti, che prima formulano un'ipotesi ("è stata la CIA") e poi tentano di dimostrarla raccontando un sacco di corbellerie.

Il resto dello scritto di Imposimato continua su questa linea, presentando una serie di fatti e circostanze inventati di sana pianta o frutto di ipotesi giornalistiche poi rivelatesi infondate (come il ricovero di Osama Bin Laden  in un ospedale americano) o pescate fuori dal contesto e riassemblate a proprio piacimento (come le relazioni tra CIA ed FBI).
Un vero minestrone di affermazioni complottiste vecchie e nuove, c'è perfino quella che confondeva Mohamed Atta (capo dei dirottatori) con un omonimo responsabile di attività terroristiche contro Israele.
Roba vecchia di quasi dieci anni e smentita innumerevoli volte.

In conclusione, con le teorie di complotto sull'11 settembre, Imposimato ha toccato il fondo.
Riuscirà a far peggio? Non lo sappiamo, ma è probabile.
In compenso, potrebbe conquistarsi il Perlone del 2012, e sarebbe ampiamente meritato!

Ringraziamo Paolo e altri lettori che nel tempo ci hanno segnalato le Perle di Imposimato.


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venerdì 31 agosto 2012

Beppe Grillo e Don Verzè

A prescindere da qualsiasi valutazione sui suoi programmi politici e antipolitici, Beppe Grillo è uno di quei personaggi che contribuiscono a riempire il Web - e la testa di tanta gente - con un mare di corbellerie complottiste.

Un ennesimo esempio è quello del post "L'infarto di Don Verzè", pubblicato sul suo blog (shot in apertura), nel quale mette in dubbio che la morte di Don Verzè (al secolo Luigi Maria Verzè) sia stata naturale, insinuando che l'imprenditore sia stato avvelenato proprio come Papa Luciani e Sindona:

E' morto Don Verzè, aveva 91 anni e sembrava in ottima salute come a suo tempo Papa Luciani, per rimanere nell'ambito religioso, o Sindona, per spaziare nell'ambito affaristico clericale. Lascia il San Raffaele, uno dei simboli del potere terreno di Comunione e Liberazione, e un crack di 1,5 miliardi di euro. Dicono che a ucciderlo sia stato un arresto cardiocircolatorio dovuto allo stress per l'ipotesi di reati di bancarotta e associazione a delinquere. Anche se l'infarto fosse vero, nessun italiano ci crederà mai. Una domanda "Chi gli ha portato il caffè corretto?".

Si dà il caso che Papa Luciani (Giovanni Paolo I) è morto a 65 anni, mentre Michele Sindona aveva 63 quando morì. Al contrario, la morte di Verzè non fu affatto prematura: Beppe Grillo dovrebbe sapere che agli ultra novantenni capita (e piuttosto spesso) di morire.

Verzè è morto a 91 anni, e non c'è proprio nulla di strano.

Forse Beppe Grillo, nel suo programma, prevede di dare l'immortalità agli italiani, ma finché non sarà chiamato a governare questo Paese, la vita media degli italiani maschi è pari a 79 anni.

E' poi una tecnica tipicamente complottista, quella di argomentare l'esistenza di un complotto (inventato di sana pianta) facendo riferimento ad altri complotti (anche questi inventati di sana pianta).

Infatti quella dell'assassinio di Papa Luciani è solo una teoria complottista, e non c'è alcuna prova che la confermi.

Perfino la morte di Michele Sindona non è un assassinio in senso stretto: le indagini hanno stabilito che si trattò di suicidio.
Forse Sindona si autoavvelenò al fine di simulare un malore, le cose non andarono nel verso giusto e ci restò secco. Si ipotizza pure che la dose di veleno consegnata al banchiere per consentirgli di attuare la simulazione fosse stata confezionata al fine di ucciderlo, ma nessuna di questa ipotesi è mai stata provata.

Perfino su Wikipedia italiana, solitamente più che propensa ad abbracciare le più astruse teorie complottiste, le voci su Verzè, su Papa Luciani e su Sindona, prendono la giusta distanza da teorie e ipotesi e restano ancorate ai fatti accertati e documentati.

Non sappiamo se Grillo riuscirà mai a sfondare veramente in politica, ma come complottista ha fatto una carriera fulminante!

Ringraziamo Genxha per la segnalazione.

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