martedì 30 ottobre 2007

Ustica secondo Fox2

Il complottismo non è solo 11 settembre ma anche Ustica, e ogni tanto riaffiorano le fantasie di chi vede immense guerre stellari intorno allo sfortunato DC9 ITAVIA che si inabissò il 27 giugno 1980 nei pressi dell'omonima isola.

Segnaliamo a questo proposito una serie di Perle contenute nei post di questa discussione del forum di MD80.it, dove un certo Fox2 si contende con qualche altro complottista il titolo a chi le spara più grosse.
Vediamo cosa scrive nella sua teoria (le citazioni sono in corsivo, i nostri commenti in grassetto):

GLI EVENTI
La sera del 27 Giugno 1980, l'aeromobile DC-9 della Società Itavia con matricola I-TIGI, identificato con nominativo radio IH870, giunto a Bologna da Palermo alle ore 19,04' locali, decollò nuovamente per il capoluogo siciliano alle successive 20,08'.
Alle ore 20,23' locali, nella zona di Firenze Peretola, un velivolo militare libico proveniente da un aeroporto jugoslavo si inseriva nella scia del DC9 Itavia, con lo scopo di attraversare non visto la nostra penisola.

Ma sei scemo? Se questo fantomatico velivolo è partito dalla Jugoslavia e si trova a Firenze, vuol dire che la penisola italiana l'ha già praticamente attraversata! Poche miglia ancora verso ovest ed è fuori. Perché mai si dovrebbe rifare tutto il giro in coda al DC9?

La manovra non sfuggiva però ad un AWACS che orbitava in zona (50 km a nord-ovest di Grosseto), dai radar di Poggio Ballone, (forse Poggio Renatico), da Ciampino (vedi lo "strano" colloquio tra l'equipaggio e il Controllo Volo: "...vedo che andate verso Grosseto..adesso vedo che state rientrando..." e i piloti che stupiti rispondono: "Torre, guardate che noi non ci siamo mossi. Eh!"

Questa se l'è sognata la notte...

I radar della Difesa (ma più probabilmente i radar dell'AWACS) che si sono accorti della manovra guidavano la coppia formata dal TF104 (Naldini e Nutarelli) (o Bergamini e Moretti, secondo altre fonti) e dall' F104 dell'allievo (Giannelli) ad accertare la situazione.Situazione tanto grave che dagli intercettori veniva dichiarata EMERGENZA GENERALE confermata (SIF1 uguale a codice 73.00 sul trasponder degli aerei militari. È un segnale che secondo il codice NATO significa «emergenza generale confermata»).

Ma che diavolo dice? Il velivolo dichiarò emergenza, sì, ma perché aveva un problema tecnico e stava atterrando in emergenza!

I velivoli di Naldini e Nutarelli ( e di Bergamini e Moretti) atterravano a Grosseto in quanto a fine missione, ma altri intercettori decollavano dalla stessa base, per gestire l'emergenza.Venivano però richiamati dopo una decina di minuti.

Altro sogno. Non è decollato nessun aereo.

Alle 20,50 tutti i velivoli italiani erano a terra.
Il volo Itavia proseguiva, come nulla fosse, in quanto l'equipaggio, a parte il dialogo Kafkiano avvenuto a Firenze ("Torre, guardate che noi non ci siamo mossi, eh!") non rilevava anomalie, sulla rotta prevista e regolarmente, salvo che aveva un "ospite" indesiderato nella sua scia, fino ad oltre Ponza.
Superata l'isola, proprio nel punto dove il nostro sistema di avvistamento radar presenta lacune, ad una distanza di 15 miglia ad ovest veniva affiancato da una coppia di intercettori alleati, che, nel momento in cui l'ospite si distaccava sufficientemente dal DC-9, lo attaccavano.

Quindi questo ospite è doppiamente idiota. Dopo aver penetrato tutta la penisola italiana per attraversarla, si rimette a fare il giro nascosto nella scia del DC9.
E quando si avvicinano gli intercettori, è così scemo da distaccarsi per farsi beccare.


Il velivolo nemico per sfuggire effettuava manovre di scampo, virava di 90 gradi dirigendosi verso il riparo più vicino, il DC-9, che in quel momento era alla sua sinistra di qualche miglio.

Ma come sarebbe, scusa. Se è stato fino a quel momento riparato dal DC9, che fa? Arrivano i caccia, si allontana dal DC9 e cerca riparo vicino al DC9.
Che roba ti sei fumato, Fox2?


Tutti i velivoli passavano vicino al DC-9 con rotta quasi ortogonale.

E facevano la sfilata salutando...

Passava il primo, passava il secondo e forse il terzo non riusciva a passare.

E come mai? Era troppo stretto? C'erano le auto in doppia fila?

Cosa cercavano nella notte i mezzi di ricerca non italiani a 20 km ad est del punto Condor?).

Non si sa... ma quel "punto Condor" fa tanto di avvincente e misterioso...

Il velivolo civile, dopo l'evento, si spezza in due tronconi

Quale evento, scusa? Non lo ha colpito nessuno!

e precipitava per 7200 metri fino a schiantarsi in mare in un punto dell'aerovia Ambra 13, denominato Condor, tra l'isola di Ponza e quella di Ustica.
Il velivolo libico scampava e scendeva di quota.

Come sarebbe? Tutto questa roba per beccare il velivolo libico e lo fanno andare via così?

Gli inseguitori (o quello che rimaneva) visto il disastro si fermavano.Dopo due minuti il cielo era vuoto.

Cavolo che velocità... in due minuti sono spariti e atterrati da qualche parte? E che erano, Mandrake?

Il MiG proseguiva a bassa quota verso la costa calabra,

Ma allora è tutto scemo! Prima cerca di attraversare la penisola e quando ci è riuscito si butta dietro a un DC9 per rifarsela tutta, poi lascia il DC9 quando viene attaccato per poi cercare rifugio sempre sotto il DC9, poi riesce a scampare agli intercettori, e invece di togliersi definitivamente dalle scatole ringraziando per il pericolo scampato, torna verso l'Italia!!!
Fox2, ma stai facendo una ricostruzione o è la sceneggiatura per un film di Mel Brooks?


dove all'altezza di Paola veniva intercettato da un'altra coppia di intercettori, non italiani provenienti da sud-ovest.

Ma non s'era detto che gli intercettori, visto il disastro, avevano deciso di tagliare la corda?

("..bassi sull'acqua, con le luci di posizione accese..."), (Doppia coda, doppio pilota, doppio motore).

Con le "luci di posizione" accese? Alla faccia dell'operazione segreta! E magari suonavano il clacson di tanto in tanto?
Uh... quanta roba doppia che ha visto questo testimone: sarà stata mica la grappa?


Ne nasceva un'altro inseguimento che durava non più di 4 minuti.

Perché dovevano inseguirlo? Non facevano prima a tirargli un missile? O giocavano a "un due tre stella!"?

Il MiG proseguiva a bassa quota verso la Sila dove, veniva comunque raggiunto ed abbattuto e precipitava a Timpa della Magare.Il pilota non riusciva a lanciarsi.

E ci crediamo che non riusciva a lanciarsi. Visto quant'era idiota avrà tirato la leva del freno a mano anziché quella di eiezione...

Gli intercettori rientravano a quota più alta (li vedeva rientrare il testimone di Monte Cocuzzo), nella direzione da cui erano arrivati.

Il testimone è stato ribattezzato Jim Occhio d'Aquila...

A sera inoltrata i nostri velivoli di soccorso, provenienti dalla Sicilia, notavano attività di ricerca aeronavale a circa 20 km ad Est del Punto di Caduta del DC-9, che risulterà non essere effettuata da mezzi italiani, confermata dal lancio di Flares, di un tipo non in dotazione alla nostra Aviazione.

Quindi gli ignoti, dopo aver rinunciato a inseguire l'aereo misterioso per via del disastro che avevano combinato, e dopo essere spariti alla chetichella nel giro di due minuti, sono stati così imbecilli da tornare sul luogo e mettersi a cercare il DC9, per farsi vedere da tutti, e per essere sicuri che li vedessero lanciare pure "flares" (una specie di artifizi illuminanti).

Alle 07,05' del mattino successivo, l'elicottero ISSGL del SAR italiano sorvolò una chiazza oleosa alle coordinate 39.49Nord - 21.55Est, a sette miglia dal punto in cui era scomparsa la traccia radar dell'I-TACA; dopo qualche momento l'equipaggio avvistò vari detriti in affioramento.
Nessun superstite venne recuperato.
La tragedia del volo IH870 aveva compiuto il suo corso, da quel momento sarebbe cominciata la sua odissea.

L'odissea gliel'hanno fatta cominciare gli idioti che sparano simili panzane...

martedì 23 ottobre 2007

La Coca Cola e l'11 settembre

Non c'è un limite all'idiozia dei complottisti.

Ogni volta che pensate di averlo trovato, prima o poi scoprirete che si può essere ancora più idioti.

I complottisti fanno a gara a chi riesce a bersi il cervello meglio e più a fondo... e c'è chi se lo beve diluito con la Coca Cola.

Oggi parliamo di questa splendida Perla apparsa su "Il Velino", in cui si sostiene che l'etichetta della Coca Cola Zero nasconderebbe chissà quale oscuro messaggio sull'11 settembre del 2001.

Non è noto l'autore dell'articolo, tale "gat" per cui i punti Perlone dei vostri voti saranno assegnato al direttore della testata, Stefano De Andreis.

Vediamo cosa scrive l'articolo:

"...Il disegno della Coca Cola Zero, la nuova bevanda light creata dall’azienda di bibite più famosa al mondo, infatti, racchiude numerosi elementi che fanno riferimento al crollo delle Torri Gemelle di New York l’11 settembre 2001... che inducono a pensare che lo scopo dei pubblicitari di Atlanta sia stato proprio quello di imprimere nella mente dei consumatori quel tragico avvenimento... Già il nome del prodotto rimanda a Ground Zero... Il richiamo più evidente è comunque il disegno impresso sul contenitore della bibita il quale sembra la raffigurazione delle Twin Towers nel momento in cui stanno franando. Non solo. Sull’etichetta appare una lunga linea grigia simile alla scia lasciata dietro di sé da uno dei due aerei schiantatosi contro una Torre.... le costruzioni disegnate in basso le quali coincidono con gli edifici che erano adiacenti alle Torri Gemelle; l’altro dettaglio sono i frammenti che volano da ogni parte e che ricordano i frantumi degli aerei kamikaze.... curioso particolare che appare nell’etichetta della bibita riguarda una figura scura collocata all’interno l’edificio, la quale rimanda all’immagine di una persona accovacciata che si sta proteggendo con le mani sulla testa. Insomma, troppe coincidenze per pensare che quello della Coca Cola Zero sia un semplice disegno pubblicitario...."

Ecco la foto incriminata:


Ma signor Direttore... che cosa ha fumato questo suo articolista?

La Coca Cola si chiama Zero perchè ha "zero calorie". Che c'entra Ground Zero?
Quelle sarebbero le Due Torri?
Guardi che sono due solo perchè il suo articolista ha scelto una foto in cui il disegno si ripete, non vede la scritta finale di Coca Cola a sinistra? Non vede che le due immagini sono identiche? Ce ne possono essere una, due, tre, dieci... dipende solo dalla lunghezza del confezionamento!

Su queste lattine, ad esempio, ce n'è una sola:


e si vede chiaramente che non si tratta di un edificio ma di una specie di Iceberg che si frantuma creando cubetti di ghiaccio. Ghiaccio, Coca Cola... le dice nulla questo abbinamento?

Questa pubblicità rende meglio il concetto:


E quegli edifici... davvero le sembrano quelli adiacenti alle Twin Towers? Non vede le palme? Lo squalo alla sinistra degli edifici? Non le ricordano gli alberghi di qualche località balneare... posti caldi come la Florida, isole tropicali...
Caldo, ghiaccio, Coca Cola.... ha presente?

E quell'omino... di quale omino parla?

Stiamo parlando di questa macchiolina nera che con un po' di fantasia può essere interpretata come un uomo con una tuta da neve che sta toccando il ghiaccio?


Ok... ma quanta fantasia ci vuole per vedere una "persona accovacciata che si sta proteggendo con le mani sulla testa"???
Ma si rende conto di cosa ha scritto il suo articolista?

E quanto alla scia...
Guardi che quella scia fa parte del logo della Coca Cola da sempre...


E poi, signor Direttore... non le ha detto nessuno che l'11 settembre del 2001, gli aerei che colpirono le Twin Tower non lasciavano alcuna scia?

Noi la inseriamo a buon diritto come candidato al Perlone 2007... ma questo articolo andrebbe candidato al premio per il peggior giornalismo-spazzatura che sia mai stato prodotto...

Stuarthwyman e la esse di troppo...

Questa che vi presentiamo è una delle Perle più grosse di tutti i tempi. Mettetevi comodi perché la storia è lunga...
L'autore è un certo Stuarthwyman ma noi lo chiameremo Stuart per per semplicità espositiva. Il tizio è utente di Luogocomune con il nick SHM ed ha usato anche il nick Tont.

La vicenda inizia in una discussione sul blog di Undicisettembre.

Si parla di aerei che volano a bassa quota e il giornalista Paolo Attivissimo spiega:

"Tieni presente che questo è un pilota militare che istruiva gli allevi facendo fare a un KC-135 (versione militare di un 707) tutta la pista a 5-10 piedi da terra, senza toccare il suolo."

Interviene Tont, che altri non è che il nostro Stuart:

"Paolo, tu hai parlato con un pilota vero...
Tu non lo sai perchè finora non mi sono presentato ma, con dei miei collaboratori che hanno una compagnia aerea di base in Sardegna, avendo a disposizione delle rotte in esclusiva e una biglitteria di 20.000 biglietti opzionati annui stiamo cercando di costituire attraverso un contratto d'affitto di aerei come 737 e 757 una joint venture che se va bene si concludera con la nascita di una nuova compagnia aerea."

Questo Tont si dà aria da "tosto": un pilota vero, compagnia aerea, affitto di Boeing...
E passa ad attaccare l'affermazione di Paolo, forte della competenza che ha appena "dimostrato":

"Il KC135Q è un'aerocisterna già dire che ha fatto un volo a 5-10 piedi d'altitudine è una bestialità inaudita.
I KC135Q fanno rifornimenti in volo, anche se sono aerei militari hanno la massa e il volume di aerei civili che ha quelle quote, 5-10 piedi, ci sono effetti contrari alla portanza, chiamate turbolenze che spigono il vortice dell'aria formatosi sulle ali quindi verso il basso...
Quelle che hai detto sono idiozie...
Posso continuare per farti notare che lo sono ampiamente, dette così!
Per darti prova di ciò che dico mi è arrivato adesso una mail per la joint-venture in questione:
"... only biggest air carrier face serious economical problems and has since 26/9 2007 not any operations. The country has a big need for regularly flights to France, Spain and Dubai."
Chiaramente ho eliminato i dati sensibili e le altre parti commerciali relative alla richiesta..."

C'è qualcuno però che scopre che Tont sta sparando bufale...
Scrive John (di Crono911), uno del team di Undicisettembre:

"No scusate, Paolo e gli altri... ma qui abbiamo a che fare con veri e propri millantatori, gente che fa finta di capirci qualcosa e si arroga competenze ma non sa un accidenti di nulla. Paolo nomina in generale il KC-135 (e fa bene: non è un esperto di aviazione militare) e il tizio che dice che noi siamo ignoranti, per darsi un'aria di competenza, parla di KC-135Q inserendo la lettera Q di versione. Solo una persona che è totalmente a digiuno di qualsiasi dettaglio aeronautico, può commettere un simile errore, per non dire orrore. Perchè con centinaia di KC-135 costruiti e in servizio, e con tutte le versioni che si possono nominare (uno che ne capisce qualcosa nominerebbe senz'altro il KC-135E, o l'R o il T o persino l'F che è la variante francese) questa persona è riuscita a nominare la versione Q. Dovete sapere che la versione Q è stata realizzata in pochissimi esemplari allo scopo di trasportare un tipo di kerosene non standard, con punto di accensione più elevato, destinato al rifornimento dei compianti ricognitori trisonici Blackbird, che avevano problemi di perdite di carburante. Con la radiazione del Blackbird, i KC-135Q sono stati riconvertiti e ridenominati KC-135T, mentre le altre cisterne normali (di cui sono in servizio centinaia di esemplari) sono rimasti sempre KC-135E/R. Solo una persona che non sa assolutamente nulla di aviazione militare, può citare in questo contesto la versione Q. Un errore che rivela, a chi se ne intende, le bufale che sta sparando una certa persona."

In pratica, John ha fatto notare che Tont, alias Stuart, nel tentativo di sembrare "esperto" anziché parlare genericamente di KC-135 ha fatto il nome della verione "Q", che però è rara e non più in servizio, per cui del tutto fuori luogo nel contesto. Un vero esperto non avrebbe mai nominato la versione "Q" ma ne avrebbe scelta una attuale e in servizio.

Stuart/Tont tenta di rimediare all'errore:

"Comunque quella di cui parli tu è una versione speciale del KC135Q, che serviva a rifornire i Blackbird e non KC135q.... Comunque hai frainteso la distinzione di una variante del KC135Q con un KC135Q..."

Stuart/Tont vorrebbe quindi far credere che esiste una "variante" del KC-135Q, ma con John casca male:

"Non esiste una "variante" del KC-135Q.
E' esistito il KC-135Q. Punto.
E' esistito. Non esiste più.
E tu l'hai citato come fosse la cosa più normale del mondo.
Inutile che cerchi di girare attorno o di cercare salvezza nella "casalinga" wikipedia.
Qualunque persona che conosca i velivoli militari, sa riconoscere l'enormità del tuo errore e ne sa trarre le dovute considerazioni.

A questo punto, Stuart decide di trovare qualcosa che possa smentire John.

Ed è convinto di esserci riuscito, quando scrive questo messaggio (il numero 50, con il nick SHM) su Luogocomune:

"Started my AF life as a B-52G crew chief. Our Bomb Wg was deactivated after VN so I moved to KC135Qs. The very unofficial motto of the Q model tanker was "We screw the Habu" since it pumped gas for the SR-71".

"KC135Qs ... the Q model tanker .... Non ci sono santi Jhon, hai toppato ancora, come da vostra abitudine..."

In altre parole, Stuart crede di aver dimostrato che esiste una versione KC-135Qs... e che quella, non la KC-135Q, è la versione "speciale" ritirata dal servizio...
ma non si è accorto che quella "esse" piccina... non è una sotto-versione, ma è la "esse" del plurale in lingua inglese!

Ovviamente nessuno su Luogocomune (dove il motto è: "mai mettere in dubbio ciò che dice un complottista") gli fa notare il madornale errore e così Stuart, forte della sua "scoperta", decide di andare a dare battaglia direttamente sul sito di Aereimilitari.org, del quale John è collaboratore.

Apre una bella discussione dal titolo:

"...Non esiste una "variante" del KC-135Q.", Jhon ha supposto che non siano state create altre versioni del KC135Q

E snocciola la sua scoperta...
Gli risponde subito l'utente Ugom:

"Ciao, Stuart.
KC-135Qs significa... ...il _plurale_ di KC-135Q...
Il KC-135Q era, come dice john, una versione del KC-135A creata appositamente per -poter- rifornire -anche- gli SR-71."

Non contento di questa prima botta fra i denti, Stuart insiste:

"Ciao Ugom, Mi spiace ma non è questione di plurale:
(da http://www.theaviationzone.com/facts/kc135.htm)
"Fifty-six KC-135 tankers were converted to KC-135Qs..."

attirandosi l'ironia e le batture dei vari utenti... finché uno di loro (Brain_Use) gli scrive:

"In italiano si dice "i" "Q", in inglese, visto che non c'è determinazione sull'articolo ("the" resta "the" sia al singolare che al plurale), usi la "s" per specificare il plurale."
"Allucinante... I link che posti sul -TUO- blog ti spiegano la storia del KC-135Q...

Esso è una -variante- del KC-135A, nata -allo scopo- (esattamente come diceva john) di supportare gli SR-71."

A quel punto Stuart, ancora convinto di aver ragione, decide di andare su un sito di aviazione militare americano, F-16.net...

e anche lì gli dicono chiaro e tondo:

"The "s" indicates plural"

"There is no sub version for the Q

model..."

Il risultato finale è che Stuart finisce bannato da Aereimilitari... assieme a quella "esse" piccina...

Una vera Perla del secolo, quella di Stuart che si finge esperto di aviazione, impegnato in ambiziosi progetti di rilevare compagnie aeree e affittare aviogetti Boeing... e che non sa riconoscere la "esse" del plurale in inglese!

Wells e le telefonate dagli aerei dirottati

New Entry nel nostro archivio: si chiama Wells ed è un altro utente di quel serbatoio inesauribile di Perle che è il sito Luogocomune.

La Perla che ci viene segnalata è molto semplice, ma di buon peso. Vediamola insieme.

In una serie di discussioni sul blog Undicisettembre (qui, qui e qui) Wells si è dato da fare per contestare le famose telefonate partite dagli aerei di linea dirottati la mattina dell'11 settembre 2001.
Uno dei punti su cui Wells insiste è un vecchio cavallo di battaglia dei complottisti: molte fonti giornalistiche e vari testimoni nel riferire di quelle telefonate, solitamente parlano di "cell phone", un termine che significa genericamente "telefono cellulare". In realtà quasi tutte le telefonate sono partite dai telefoni di bordo degli aerei, progettati per funzionare durante tutte le fasi del volo, ma Wells gioca sulle parole e insiste che tutti parlano di "cell phone".

E' fin troppo elementare che chi ha fatto quelle telefonate, chi le ha ricevute, e i giornalisti che ne parlano, usino il termine "cell phone" in senso generico, senza badare a una simile disquisizione tecnica. Del resto, i registri delle compagnie aeree e telefoniche dimostrano senza dubbio alcuno che sono stati utilizzati i telefoni di bordo.

Ma leggete cosa succede quando Wells si imbatte in una telefonata nella quale l'interlocutore specifica il mezzo telefonico che sta utilizzando.

Parla la madre di Mark Bingham, uno dei passeggeri di uno dei voli dirottati:

"At some point he added, “I’m calling you from the Airfone [...]
When he did come back, he repeated, “I’m calling you with an Airfone’.
I remember that distinctly because I knew Airfones are pretty conspicuous things…"

E come commenta Wells?

"Come dire: mi stanno per fare la pelle, io chiamo mia madre e le dico: «Mamma, sono Marco Rossi e chiamo da una cabina telefonica...Guarda mamma che chiamo da una cabina telefonica». Questo significa voler prendere la gente per i fondelli."

Ma come? Tutto il mondo dice che è perfettamente normale che una persona in quella situazione non stia lì a precisare che tipo di telefono sta usando, in questo caso invece la vittima lo specifica... e Wells, che nelle discussioni segnalate sopra non ha fatto altro che impuntarsi sul fatto che non si parli quasi mai di Airfone quanto di "cell phone", quando si trova uno che finalmente parla di Airfone... non gli sta bene!

Ma allora dillo chiaro, Wells: se non si parla di Airfone, vuol dire che non sono stati usati gli Airfone. Se si parla di Airfone, allora il passeggero mente!

Che logica ragazzi, che coerenza di ragionamento... una Perla con i controfiocchi!

La trovate qui, su Luogocomune.

Il White Plane di Ashoka

Spesso i complottisti non si accorgono di fare domande idiote e di riuscire perfino a rispondersi da soli.

Ce ne offre un lampante esempio il buon Ashoka, al secolo Marco Bollettino, con questa Perla di articolo dedicato al "mistero" dell'aereo di emergenza E-4B che, dopo gli attacchi dell'11 settembre, sorvolò l'area di Washington sotto gli occhi di migliaia di persone.

Ashoka inizia l'articolo ponendo un primo grande dubbio:

.... la commissione non si è occupata di quell'aereo perché l'argomento non era stato “ritenuto importante”".

Eppure proprio lui, nel passaggio precedente, cita una frase di John King dalla CNN:

“Ho sempre pensato che questi aerei servissero proprio a quello, cioè da centro di controllo per gli attacchi dell'11 Settembre al nostro paese”.

E pare una cosa logica. Quegli aerei servivano come posti di controllo volanti per le emergenze, si era verificata un'emergenza, quegli aerei erano decollati.

Ma Ashoka non riesce a vedere la risposta che si è dato da solo, vede solo quella frase e la interpreta come se quegli aerei avessero coordinato e controllato gli attacchi!

E' proprio una deformazione mentale, c'è poco da fare...

E insiste. Infatti scrive:

"Tutto ciò nonostante il Pentagono, la FAA ed il Secret Service non abbiano alcuna spiegazione sul perché quell'aereo stesse sorvolando la Casa Bianca, subito dopo l'attacco al Pentagono ed una ventina di minuti prima che arrivassero i caccia fatti decollare da Langley".

E ancora una volta si dà la risposta da solo:

"Se Air Force One può essere accuratemente descritto come una "Casa Bianca volante", l'E-4B potrebbe essere considerato un Pentagono di riserva".

E quindi, Ashoka? Proprio non ci arrivi?
L'E-4B è un "Pentagono di riserva" e guarda caso stava volando proprio su Washington D.C., ossia proprio dove, poco prima, un aereo da 100 tonnellate aveva colpito e sconquassato il Pentgono, che era stato evacuato.

Il Pentagono è fuori uso, si manda in volo il "Pentagono di riserva".
Più semplice di così.

Ma Ashoka non ce la fa, non ce la fa proprio a vedere la risposta che lui stesso s'è dato...

giovedì 11 ottobre 2007

Astaroth e gli ingegneri

Perché praticamente tutti gli ingegneri e gli architetti del mondo non trovano nulla da ridire sulle dinamiche dei collassi degli edifici del World Trade Center?

E' la domanda che i "debunker" fanno al complottista Astaroth, in questa discussione già citata su un altro post di Perle Complottiste.

Cosa risponde Astaroth?

"Complicità per omissione, certo. Qualsiasi studentello al secondo anno di ingegneria ha i mezzi per capire che la versione ufficiale sui crolli del WTC è completamente campata in aria, ma solo pochissimi ingegneri si azzardano ad uscire allo scoperto. Perchè? Perchè il rischio di venir"puniti" o licenziati per aver osato sollevare una simile questione è troppo alto".

Astaroth, ma che vai dicendo...

Decine, centinaia di migliaia di professionisti in tutto il mondo non dicono nulla perché non c'è nulla di strano nel modo in cui sono collassati i tre grattacieli del World Trade Center. E Astaroth vorrebbe farci credere che hanno tutti paura!

Ma non è mica finita!
Per dimostrare il rischio di venire puniti e licenziati Astaroth posta alcuni link, tra cui questo: http://www.osc.gov/documents/press/2001/pr01_25.htme

E cosa dice questo link? Che un impiegato della FAA (l'ente che gestisce il traffico aereo in USA) è stato licenziato per aver segnalato all'FBI alcune situazioni connesse ai fatti dell'11 settembre, e subito si è riunito un ufficio speciale di garanzia, l'OSC, che ha disposto il reintegro in servizio del dipendente!

Altro che paura: quel dipendente si è rivolto agli enti preposti (gli stessi enti che secondo Astaroth dovrebbero ucciderlo o minacciarlo) e quelli lo hanno reintegrato in servizio!

Ma che esempi fai, Astaroth... ma che Perle!!!

Si ringrazia Yos per la segnalazione.

sabato 6 ottobre 2007

I complottisti? Mentono sempre. Lo dice uno di loro.

Vero e proprio lapsus freudiano o intimo convincimento?

Non lo sappiamo, ma la frase del complottista Astaroth, in una discussione segnalataci da un nostro lettore, merita l'inserimento tra le Perle.

A chi gli contesta che i complottisti parlano di "verità ufficiale" senza nemmeno considerare ciò che essa dice davvero, Astaroth risponde che questo non avverrà mai.

Il che equivale a dire che i complottisti mentiranno sempre, o ignoreranno sempre ciò che dicono di contestare.

Questo il passaggio da Perla:

- Papageno: "Sto ancora aspettando i cospirazionisti che considerano quello che la "versione ufficiale" dice davvero".

- Astaroth: "E li aspetterai in eterno visto che a quanto mi risulta questi "cospirazionisti" non esistono nemmeno. No, sul mio dizionario non ci sono".

Ma bravo Astaroth!

Sul tuo dizionario complottisti onesti e competenti non ne esistono!

Sai una cosa? Nemmeno nel nostro!

Si ringrazia Yos per la segnalazione della Perla.

Rodriguez e la ricerca della verità

La foto sotto riprende il noto testimonial complottista William Rodriguez, in un momento di massimo impegno nella "ricerca della verità" sui fatti dell'11 settembre:

Evidentemente è una verità che... conta... guardate come conta...