Il titolo sembra un grido di guerra ai tempi delle battaglie in Abissinia, ma in effetti vuole solo tirare le orecchie alla Wikipedia italiana per l'ennesimo pastrocchio su una voce che di enciclopedico ha poco e niente.
Parliamo della pagina dedicata ad Azzurrina (link permanente, backup alternativo), ossia a una leggenda secondo cui nel castello di Montebello, nella zona di Rimini, si aggirerebbe lo spettro di una bambina albina sparita nel 1375, il cui ritratto è raffigurato nell'immagine di apertura di questa Perla.
C'è gente convinta che Azzurrina esista veramente... e fin qui c'è poco da meravigliarsi, visto che c'è chi crede agli UFO e ai Rettiliani.
Quello che davvero sconcerta è che c'è qualche pseudo scienziato che afferma di riuscire a registrare i lamenti e i battiti cardiaci di Azzurrina, e i relativi file audio possono essere ascoltati durante le visite al castello (a pagamento, per la gioia dei proprietari).
Ovviamente Wikipedia ha ritenuto di dedicare un'intera pagina alla leggenda di Azzurrina (non bastava un breve paragrafo nella voce sul castello?) con dovizia di particolari.
Un avviso a inizio pagina informa i lettori che la voce è sostanzialmente priva di fonti, ma in fin dei conti si tratta di una leggenda basata su fandonie e non è strettamente necessario indicare la fonte di una fandonia!
Quando si passa a parlare della famose "registrazioni" della voce e dei battiti della povera Azzurrina, spuntano fuori due nomi: Michele Dinicastro e Daniele Gullà.
Ed è proprio sulla "qualità" di questi due soggetti, e in particolare di Gullà, che Wikipedia casca rovinosamente tra i cocci di una pagina che di enciclopedico ha ben poco.
Infatti prima si dice (grassetti nostri):
"Gli autori delle registrazioni sono erroneamente identificati come esperti dell'Università di Bologna, ma in realtà appartengono al Laboratorio interdisciplinare di Ricerca Biopsicocibernetica (IRB) di Bologna, istituto privato non legato alle attività accademiche, fondato da Michele Dinicastro e Daniele Gullà[2][3]che hanno anche materialmente realizzato le registrazioni. Il malinteso deve essersi creato a causa della partecipazione, durante uno dei sopralluoghi, di altri due accademici dell'Università di Bologna che hanno accompagnato i due parapsicologi nel loro studio."
Quindi Dinicastro e Gullà non hanno nulla a che vedere con l'Università di Bologna, spiega correttamente Wikipedia che precisa:
si tratta di un malinteso.
Bene. Ma subito c'è un riferimento (nota 3) che a proposito di Gullà riporta:
"Di professione impiegato di banca. Collabora come C.T.U. dal Tribunale di Cassino come Perito Antropometrico dal 2003; C.T.P. nel Tribunale di Bologna; come Perito Fonico presso il tribunale di Modena. Si occupa da diversi anni di perizie foniche relative al problema dell'identificazione biometrica e di identificazione facciale o di qualsiasi altra tipologia di pattern recognition su immagini. Ha collaborato inoltre con l'Università di Bologna (Dipartimento di Biofisica) e con l'A.I.M.N. (Accademia Internazionale di Medicina Naturale) come consulente tecnico in campo biomedicale."
Quindi ecco che Gullà qualche cosa c'entra con l'Università di Bologna: ha collaborato (non si capisce come e dove e quando).
Ma ecco che arriva la promozione, qualche riga più avanti:
"Il dott. Gullà dell'Università di Bologna ha sostenuto che probabilmente in queste registrazioni sono riusciti a immortalare la morte di Azzurrina."
Altro che malinteso! E' proprio Wikipedia a scrivere che il dott. Gullà appartiene all'Università di Bologna!
Da impiegato di banca ad accademico nel giro di un paragrafo: Wikipedia sì che ha poteri soprannaturali, altro che Azzurrina!
Ma chi sono Michele Dinicastro e Daniele Gullà?
Eccoli qua:
I due pseudo ricercatori gestiscono un autodefinito Laboratorio di Biopsicocibernetica e hanno scritto testi e articoli sullo studio del paranormale.
Tra l'altro, sembra che in qualsiasi castello vadano, i due simpatici ghostbuster riescano a trovare sempre le prove della presenza di uno spirito che non ne vuol sapere di riposare in santa pace. Così è successo, infatti, per il fantasma del castello di Bardi.
Ma non è tutto.
Tra i documenti pubblicati dal Laboratorio, ne abbiamo trovato uno sulle "premonizioni" della tragedia dell'11 settembre: link.
Il documento è firmato da Enrico Marabini, all'epoca direttore del Laboratorio, ed è stato pubblicato dal webmaster... Michele Dinicastro.
Speriamo di non dover vedere i due "parascienziati" girovagare anche a Ground Zero alla ricerca dei fantasmi delle migliaia di vittime di quel giorno...
Si ringrazia Valentina per la segnalazione.
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