I parlamentari complottisti non sono una novità e se uno degli esempi più eclatanti è dato dal sempreverde Giulietto Chiesa, che durante il suo incarico di europarlamentare ha sfoggiato numerose e demenziali teorie complottiste (dall'11 settembre a HAARP), non sono mancate numerose interrogazioni parlamentari sulle "scie chimiche" (che è un po' come fare un'interrogazione parlamentare sulla licenza di volo di Babbo Natale).
Con le nuove elezioni, però, che hanno portato in Parlamento deputati e senatori eletti tra le fila del Movimento 5 Stelle, i cosiddetti "grillini", c'è da aspettarsi una notevole produzione di Perle (non solo complottiste, a dirla tutta) e saremo ben lieti di ospitarle anche grazie alla collaborazione dei nostri lettori con le loro segnalazioni.
Un buon inizio è rappresentato dalle affermazioni di Paolo Bernini, neo deputato alla Camera che, intervistato da un giornalista di Ballarò, avrebbe detto di credere alla storia dei microchip sottocutanei inseriti per controllare le azioni e i pensieri della gente.
La bufala dei microchip va di pari passo con quelle delle scie chimiche, del complotto dei vaccini e dell'inesistenza dell'HIV. La teoria vuole, infatti, che le patologie indotte dalle scie chimiche, i vaccini e i medicinali per curare l'AIDS siano tutti subdoli trucchetti per inoculare i famigerati microchip a nostra insaputa.
I microchip sottocutanei esistono, sia chiaro. Basti pensare a quelli inseriti negli animali domestici al fine di identificazione e tracciamento, ad esempio, ma ci sono anche chip (più o meno micro) inseriti a fini medici (ad esempio per controllare le funzioni vitali in pazienti sotto osservazione). La differenza tra i microchip "normali" e quelli complottisti sta nel fatto che i microchip complottisti sono innestati all'insaputa del portatore e hanno poteri straordinari, quali quello di consentire al capo della CIA di conoscere il colore della carta igienica che state usando nella vostra stanza da bagno a 100.000 km di distanza, o di indurvi a votare Mario Rossi piuttosto che Luigi Bianchi.
Ebbene, nell'intervista (andata in onda il 5 marzo 2013) a quelli di Ballarò, l'onorevole Paolo Bernini ha detto (trascrizione tratta dal blog di Paolo Attivissimo):
"Questo documentario si chiama... penso che la pronuncia sia “Zaigaist”. Mi ha fatto vedere il mondo in un modo completamente diverso. I media non... non fanno solo informazione, ma fanno... ma dirigono anche le... le scelte. È diviso in tre capitoli: religione, 11 settembre, che sarebbe inside job, la massoneria, alla fine il... cioè, il controllo globale. Non so se lo sapete, ma in America hanno già iniziato a mettere i microchip all'interno del corpo umano per registrare, per mettere i soldi, quindi è un controllo di tutta la popolazione. Quelle persone che se lo fanno iniettare non sanno a cosa vanno incontro. Con Internet, visto che molte coscienze si stanno svegliando, queste verità stanno venendo fuori. Infatti con il Movimento 5 Stelle siamo... usiamo molto Internet, siamo molto coscienti di questa cosa e... andremo là a portare la voce dei cittadini."
Le parole di Bernini sono state riprese da numerose testate giornalistiche e hanno fatto il giro del Web, soprattutto come esempio di massima demenzialità.
Paolo Bernini, però, ha smentito con una nota pubblicata su Facebook:
"Mi sono trovato la troupe televisiva Rai, senza preavviso, davanti casa. E’ rimasta in camera mia una buona mezz’ora. Se si potesse vedere l’intero filmato, chiunque potrebbe rendersi conto che ho parlato per ventinove minuti di come funzioni il Movimento 5 Stelle, di temi vicini al nostro mandato, dei miei studi e di come vivo. Poi mi è stato domandato che cosa fosse il filmato “Zeitgeist”. Lo conosco, l’ho visto e l’ho semplicemente descritto, rispondendo ad una domanda precisa. Anche sul microchip, la questione è semplice: ho riferito di quelli utilizzati per controllo biomedico, di cui si parla nel filmato. Riferire qualcosa non significa per forza farlo proprio, o sbaglio? Sono cosciente del fatto che il filmato contenga errori, ma mi incuriosisce lo sguardo “alternativo” che fornisce nella lettura della realtà. Punto.
Poi è stato fatto un abile lavoro di post-produzione, et voilà, il risultato è sotto gli occhi di tutti". ...
Bisogna riconoscere che guardando attentamente il filmato dell'intervista, si intuisce che non mostra come è stato introdotto l'argomento Zeitgeist (questo è il titolo corretto del film complottista citato dall'onorevole Bernini durante l'intervista) e presenta evidenti segni di montaggio.
Conoscendo i trucchetti a cui ricorrono i giornalisti nella fase dei montaggi video e la scorrettezza dimostrata in passato da certe redazioni, siamo ragionevolmente sicuri che l'intervista abbia mostrato solo ciò che la redazione di Ballarò ha voluto mostrare, nel modo in cui ha voluto mostrarlo.
Tuttavia, la posizione complottista di Bernini è abbastanza chiara e la sua smentita non è credibile per le ragioni che andiamo a spiegare.
Innanzitutto Bernini dice chiaro e tondo di aver visto Zeitgeist e che la visione di questo film gli ha cambiato il modo di vedere il mondo.
Ebbene, il film Zeitgeist è uno dei più scontati, banali, tediosi e idioti concentrati di complottismo che siano mai stati diffusi. Il solo fatto di citarlo in quel modo colloca irreversibilmente (salvo ravvedimento operoso) il buon Paolo Bernini tra i complottisti. Tra i peggiori complottisti, aggiungiamo.
Nella smentita, poi, Bernini dice di aver parlato dei microchip "utilizzati per controllo biomedico" mentre nell'intervista ha detto chiaro e tondo: "in America hanno già iniziato a mettere i microchip all'interno del corpo umano per registrare, per mettere i soldi, quindi è un controllo di tutta la popolazione". Il controllo biomedico, va da sé, non ha nulla a che fare con il "mettere i soldi" e tantomeno con il controllo di tutta la popolazione, che presuppone un controllo psichico (giacché movimenti, spese e comunicazioni sono già abbondantemente registrati attraverso i telefonini, le banche, le carte di credito e così via). Inoltre i microchip biomedici si usano anche nel resto del mondo, non solo in America.
E inoltre, a Bernini ben gli sta.
Dal suo curriculum (copia di backup) leggiamo che è laureato in Tecnologia della Comunicazione, quindi certi meccanismi dovrebbe conoscerli bene.
E sempre dal suo curriculum leggiamo una dichiarazione di intenti sconcertante:
In particolare, tra i punti del suo programma ha inserito:
Alfabetizzazione informatica per tutta la popolazione.
Lo sa che già da anni l'informatica è inserita nei programmi scolastici della scuola dell'obbligo?
Proporre campagne di sensibilizzazione sull’alimentazione corretta e sui cibi che si trovano nella grande distribuzione e soprattutto sull’impatto che hanno determinati cibi sul nostro territorio e sulla nostra persona.
Questo signore pensa che la gente non sappia cosa mangia? O che non sappia distinguere una Coca Cola da un succo di carota? Dovete sapere che Paolo Bernini è un vegano e quindi non mangia carne, non mangia pesce, né latte o uova e derivati. Ora, a noi poco importa come mangia Bernini, ma gradiremmo che rispettasse anche la volontà di chi vuole mangiare un pezzo di formaggio con il miele o un panino al salame con la birra. Ci sono cose più importanti a cui pensare, prima fra tutti fare in modo che gli italiani abbiano i soldi per comprarsi da mangiare...
Riportare la sovranità monetaria nel nostro Paese evitando che banche private come Bankitalia e BCE abbiano in mano il potere di produrre moneta senza restrizioni.
Ecco, questo è il tipico motto dei signoraggisti, ossia di coloro che credono al complotto del signoraggio e disconoscono la natura pubblica (e non privata) della Banca d'Italia e della BCE.
Nessun dubbio, quindi: Paolo Bernini è un complottista. Punto. Altro che smentite.
Legalizzare e sbrurocratizzare la produzione della canapa per tutti gli usi (alimentari, vestiari, produzione di energia e medicinale).
Ma sì. Ci facciamo il bagno nella canapa, così Bernini è contento... Una scatola di tonno non la potrete mangiare, in compenso potrete fumarvi la camicia di canapa... (ma Bernini lo sa che la canapa è già utilizzata legalmente nel settore tessile?).
Legalizzare la produzione di canapa indica per uso ricreativo togliendo così i profitti derivanti dal traffico di stupefacenti alla criminalità organizzata.
Bernini. Se vuoi fumarti i cannoni, fumati i cannoni, ma non scrivere idiozie per giustificarti. La criminalità organizzata vivrà benissimo con la cocaina, l'eroina, le droghe sintetiche... mai sentito parlare di questa roba?
Vietare la produzione di armi e la vendita a Stati esteri.
Come no. I soldati li mandiamo al fronte con i ciclamini, poliziotti e carabinieri affronteranno i rapinatori con le palle da tennis. Oppure Bernini vuole che le armi le compriamo tutte dall'estero (senza produrle e senza venderle)?
Vietare la caccia e tutti circo con qualsiasi animale.
Certamente. Infatti è atroce andare a caccia di fagiani. Se si uccidono migliaia di polli e conigli al giorno negli allevamenti intensivi, dopo averli tenuti prigionieri e all'ingrasso, è tutto ok.
Mah... peggio di così... povero Parlamento...
Ringraziamo per le segnalazioni: Einemass, Valerio, Chip72, Monica, Sir, Maxmax, Stefy, Birba, JJ.
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