Sapevate che il presidente americano Richard Nixon, che nel 1974 dovette dimettersi in conseguenza dello scandalo Watergate, era sposato alla figlia di un altro ex-presidente, il famoso Dwight David Eisenhower?
Non lo sapevate?
Eppure è così. Parola di Massimo Mazzucco, regista complottista e responsabile del sito Luogocomune, che in questo delirante articolo datato 6 febbraio 2008 scrive (i grassetti sono nostri):
"Nel 1960 il grande favorito alla presidenza era Richard Nixon, che dopo 4 anni di vicepresidenza accanto ad Eisenhower sembrava destinato a portare con grande facilità la fiaccola repubblicana nel nuovo decennio.
A quel punto della sua carriera, inoltre, Nixon non aveva nemmeno bisogno di essere “filtrato”, poichè era egli stesso un “prodotto di laboratorio”: scovato e allevato da Prescott Bush (nonno dell’attuale presidente) sin dagli anni ‘40, al momento giusto aveva sposato la figlia di Eisenhower, e si preparava ora a incarnare il perfetto burattino, a completa disposizione di chi lo aveva portato fino a lì."
Questa informazione è semplicemente un'altra delle tante bufale di Mazzucco.
La moglie di Nixon, infatti, si chiamava Thelma Catherine Ryan ed era la figlia di William M. Ryan, un faccendiere di origini irlandesi.
Per di più Eisenhower non ha mai avuto figlie femmine, ma solo due figli maschi, uno dei quali morì in tenera età. Invece, fu un nipote di Eisenhower a sposare una figlia di Nixon.
Ma, come abbiamo riportato spesso sulle nostre Perle, Massimo Mazzucco non esita a inventare di sana pianta qualsiasi fregnaccia possa dare un po' di colore a quel grigiume di storielle da quattro soldi che va raccontando.
Tra l'altro non è nemmeno esatta l'affermazione che vuole Nixon vice-presidente di Eisenhower per 4 anni.
Lo fu invece per 8 anni, precisamente dal 1953 al 1961!
E non è tutto. In cima all'articolo Mazzucco scrive:
Ha destato un certo scalpore l’“endorsement”, cioè l’appoggio ufficiale alla causa, dato da Maria Shriver Kennedy a Barak Obama, in vista della cruciale tornata delle primarie in California, in corso in queste ore. Non tanto perchè la Shriver sia la nipote di John Kennedy (in fondo anche Ted Kennedy, il fratello del presidente ucciso, ha appena fatto la stessa cosa, unitamente alla sorella Caroline), ma perchè nel contempo è la moglie di Arnold Schwartznegger, il Governatore della California che ha appena dato il suo endorsement al repubblicano John McCain.
Quindi, secondo Mazzucco, Caroline Kennedy è sorella di Ted Kennedy, fratello del presidente ucciso (John F. Kennedy).
Ma anche questo è falso!
Caroline Kennedy è la figlia di John F. Kennedy, non la sorella! E ovviamente non è sorella di Ted Kennedy, ma ne è la nipote!
Non perdiamo altro tempo su questo ennesimo articolo bufala di Mazzucco, segnaliamo solo quest'altro passaggio, riferito all'assassinio di John F. Kennedy:
"Inevitabili quindi i proiettili di Dallas, ai quali il Presidente andò incontro - a mio personale parere – perfettamente cosciente di quanto lo aspettasse.
Di fatto, a Dallas quel giorno c’erano sia George H. Bush (figlio di Prescott, e padre dell’attuale presidente), che lo stesso Richard Nixon."
Non vogliamo nemmeno provare a verificare la storiella che Bush senior e Nixon fossero a Dallas quel giorno, ma la circostanza menzionata da Mazzucco - persino ove fosse vera - in che modo dovrebbe suffragare l'implicita insinuazione che i due fossero coinvolti nell'uccisione?
O forse Mazzucco vuol lasciarci intendere che Bush e Nixon erano piazzati lì con il fucile in mano per sparare a Kennedy?
Non c'è proprio limite al ridicolo.
Di certo è singolare che questo regista, che di storia americana ne sa meno di un coccodrillo australiano, abbia poi la presunzione di insegnare agli altri quella stessa storia attraverso filmetti come "Il Nuovo Secolo Americano".
Ringraziamo Andrew.82 per aver segnalato la Perla sul forum di Crono911.
Dopo la segnalazione di Andrew, Mazzucco si è precipitato a cambiare l'articolo, ma noi avevamo già il nostro screenshot e con esso la dimostrazione della sua profonda ignoranza di argomenti in cui vorrebbe eleggersi a professore.
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