Non sappiamo quanto costa un panettone a Los Angeles (su Internet però lo puoi ordinare spendendo una decina di dollari) ma ti sarà avanzato qualche spicciolo dalle varie collette per comprarne uno.
Il panettone, almeno quello, è a posto, vero? Non c'è qualche congiura delle multinazionali dei pasticcieri, un complotto dei canditi o qualcosa del genere, giusto?
Non ci sono uvette esplosive, lievitazione controllata, nanozuccherite... è solo farina, uova, zucchero... i canditi non sono disposti secondo schemi geometrici massonici... ne puoi mangiare una fetta in tutta tranquillità.
Insomma, è dicembre, non è aprile. Com'è che, invece, continui a comportarti da gran pesce d'aprile?
Dovete sapere, cari lettori, che il 16 dicembre 2011 il nostro affezionatissimo Massimo Mazzucco ha pubblicato un articolo con le "10 prove dell'esistenza delle scie chimiche".
Dopo gli auto-attentati dell'11 settembre, i plotoni d'esecuzione dei due fratelli Kennedy, gli UFO, HAARP, le cure antitumorali di Simoncini con il diger-seltz, i cerchi nel grano, la cartilagine di squalo (a proposito, tieniti lontano dalle spiagge, Mazzucco: non hai idea di quanto siano ancora incazzati gli squali per quell'articolo), adesso Mazzucco ci prova con le scie chimiche.
Ha 10 prove, dice lui (link).
E questa è una cosa che proprio non riusciamo a capire. Mazzucco, che cavolo ci fai ancora lì seduto sulla poltrona a contemplarti le pantofole con le scritta "9/11 is an inside job"? Alzati, mettiti una camicia decente (possibilmente diversa da una delle due, una celeste e una marrone, con cui appari sempre nei video) prendi le 10 prove e vai in tribunale a consegnarle!
Niente da fare. Mazzucco se ne sta lì con le prove in mano sperando che qualche trasmissione televisiva condotta dal cerebro-leso di turno lo chiami e gli faccia guadagnare qualche manciata di dollari.
Ma quali sono le prove di Mazzucco?
Sono schiaccianti.
In particolare ci ha impressionato la numero 8, che secondo Mazzucco è una formazione di scie chimiche ripresa da un radar meteorologico:
Scusa Mazzucco, ma tu davvero non vedi qualcosa di familiare in quell'immagine?
Non ti rendi conto che quello è il simbolo dello Yin Yang?
Possibile che tu non abbia capito che ti stanno prendendo per il cu... i fondelli?
Davvero pensi che esistono aerei che spargono scie chimiche nei cieli per disegnare lo Yin Yang su un'area vasta centinaia di km quadrati per farlo vedere ai satelliti? (Vedi nota)
Siamo davvero preoccupati.
Dopo Giulietto Chiesa, anche Mazzucco dà preoccupanti segni di squilibrio.
Stiamo perdendo i nostri migliori complottisti?
Ehi voi, laggiù, che ci state leggendo. C'è mica un medico per complottisti tra voi? No, tu no Simoncini, tu ce li fai morire. C'è qualcun altro? Come dite? Se va bene un veterinario? Fate i bravi, è Natale, cercate di essere buoni...
Ringraziamo Maurizio, D. e Cristy90 per la segnalazione.
Nota: L'immagine Yin Yang originale è questa
ed è dovuta a una precisa ragione tecnica: il raggio d'azione del radar meteo e la colorazione utilizzata dal computer per evidenziare le correnti in avvicinamento/allontanamento rispetto alla stazione radar.
E' una curiosità diffusa sul Web per la sua somiglianza con il simbolo Yin Yang.
Questa la risposta fornita dal National Weather Service:
"This feature is actually quite ordinary. It results from a very common wind profile. On a Doppler display, green represents air moving toward the radar while red shows movement away from the radar. In the image you link, the radar site is at Fort Worth Spinks Airport, which is on the south side of Fort Worth. Because of the curvature of the earth, the radar beam is higher above the ground at greater distances from the radar site. Near the ground, the wind is blowing from south to north (a south wind). Above the ground, the wind shifts to the southwest and finally west. The outer edge of the circle (where the wind is blowing from west to east) is about 90 miles from the radar site where the beam is about 9000 feet above ground level."
Ringraziamo Diego C. per questa info.
Perle Complottiste va in ferie e ritorna ai primi di gennaio con il vincitore del Premio Perlone del 2011.
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