Anche quest'anno comincia la competizione per aggiudicarsi il Premio Perlone, edizione 2015, il riconoscimento annuale assegnato dai nostri lettori al complottista che si è distinto sopra tutti gli altri per aver elucubrato la baggianata più gigantesca dell'annata.
A dire il vero, come abbiamo già sottolineato in passato, c'è ormai sempre maggiore fiacca nel panorama complottista, così fiacca che qui su Perle siamo rimasti (felicemente) disoccupati.
Se non fosse per qualche revival dei soliti irriducibili alla spasmodica ricerca di visibilità per raggranellare un po' di quattrini con la vendita di qualche libro o DVD, non ci sarebbe quasi più motivo per assegnare il Premio Perlone, ma già molti lettori lamentano il diradarsi delle nostre Perle e non vogliamo privarli di questo appuntamento annuale, per cui eccoci qua a presentarvi i pretendenti per il titolo di Perlone 2015.
Giulietto Chiesa
L'intramontabile baffone, che ci ha conquistati con la sua maniacale abitudine a concentrarsi su dettagli insignificanti per trarne apocalittici presagi e paranoiche teorie di complotto, non si è fatto sfuggire la ghiotta occasione dei tragici attentati terroristici di Parigi per dare sfoggio di sé:
Le stragi parigine hanno prodotto l’inizio di un’enorme crociata che sta investendo tutto il mondo. Ma il fatto è che molto di ciò che ci hanno raccontato finora, quello che è stato mostrato a centinaia di milioni di persone, non regge alla minima verifica. Ci sono troppi elementi che non tornano. “Buchi neri” che sfidano, anzi, che demoliscono la ricostruzione ufficiale passano completamente sotto silenzio.
Al modico prezzo di euro 17,50 potrete acquistare l'edizione di lusso (brossura e alette) del volume "E' arrivata la bufera" e fare il pieno delle bufale che solo Giulietto riesce a dispensare con tanta disinvoltura e che si aggiunge a tante altre fatiche memorabili, come quella sull'ultima catastrofe o la misteriosa sparizione delle y o la riedizione del cavallo di Troia.
Se anziché spendere 17 euro e passa per un libro bufala, utilizzerete quella cifra per comprare e gustare un bel piattone di autentiche bufale campane ne guadagnerete in salute e buon umore...
Massimo Mazzucco
Anche il sempreverde ex regista Mazzucco non ha mancato di sciacallare sugli attentati di Parigi per sostenere le proprie teorie complottiste e ovviamente i responsabili dell'ennesimo complotto sono sempre loro: gli americani e la CIA.
Mazzucco è ossessionato dalla CIA, la ritiene responsabile di qualunque cosa succeda, dagli scandali sportivi a quelli automobilistici, è sempre colpa degli agenti segreti americani. Questa volta, però, negli incubi paranoici di Mazzucco è comparso un paladino capace di tener testa ai men in black: si tratta nientemeno che del leader russo Putin:
Un altro aspetto interessante dell'anno appena concluso sono i cosiddetti "scandali eterodiretti": mi riferisco al caso FIFA-Blatter, e al caso della Volkswagen. In ambedue le vicende infatti è fin troppo evidente la longa manu degli americani, che da una parte hanno cercato di colpire la Russia, chiedendo la revoca dell'assegnazione dei mondiali a loro favore, e dall'altra hanno cercato di colpire la Germania, che evidentemente non si era dimostrata abbastanza rigida nel voler imporre le sanzioni economiche alla Russia stessa.
Insomma, se vogliamo trarre una conclusione, abbiamo un 2015 nel quale gli americani stanno disperatamente cercando di restare alla guida del mondo, muovendo tutte le pedine di cui dispongono - anche le più sporche - sullo scacchiere internazionale. Ma per fortuna (nostra) hanno trovato un giocatore di scacchi altrettanto valido e preparato che gli ha impedito, almeno fino ad oggi, di continuare a fare i propri porci comodi.
Si noti che qualche anno fa lo stesso Mazzucco la pensasse ben diversamente su Putin, accusandolo di aver orchestrato ogni sorta di complotto e nefandezze, al pari degli odiati americani e dei loro alleati:
Da buon complottista, Mazzucco mescola e rimescola le carte a propria convenienza ma qui su Perle non scordiamo nulla...
Bebbe Grillo
Tra i vari movimenti e partiti politici che sovrabbondano in Italia, sicuramente il Movimento 5 Stelle è quello che annovera la dirigenza più complottista di tutti i tempi (basterà citare Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista, Roberto Fico, Carla Ruocco, Carlo Sibilia) e solo per questo il suo creatore, Beppe Grillo, si meriterebbe la candidatura al Perlone ma l'ex (?) comico non ha mai mancato di spendersi personalmente a favore delle teorie complottiste più strampalate, dalle nanoparticelle ai telefonini che cuociono il cervello, passando per la palla di gomma Biowashball che smacchia i vestiti senza detersivo fino all'inesistenza dell'AIDS e all'inutilità di medicine e vaccini.
E anche Grillo, nel suo blog, non ha mancato di ospitare teorie complottiste sui fatti di Parigi, insinuando connivenza e complicità dei servizi segreti francesi:
Rosario Marcianò
No, non poteva mancare nemmeno lui in questa tornata: Rosario Marcianò, l'uomo delle scie chimiche, quello che vede complotti e cospirazioni negli sbuffi di fumo e nelle nuvolette nel cielo, sostenendo che le scie degli aerei nel cielo sono sostanze chimiche disperse per avvelenare l'atmosfera e produrre effetti elettromagnetici di vario genere.
Questa volta, però, la sua candidatura non dipende dalle sue ridicole teorie sulle scie "comiche" ma dalla sua posizione complottista sugli attentati di Parigi:
Maurizio Blondet
Un altro complottista storico, Maurizio Blondet, che aveva lanciato i suoi anatemi contro donne e "negri", "zingari" e perfino contro la "soya", e che da qualche tempo si era un po' defilato rispetto ai suoi colleghi, è ritornato alla ribalta per dire la sua sugli attentati di Parigi, teorizzando addirittura che i terroristi kamikaze sarebbero esplosi per effetto di radiocomandi impartiti dagli immancabili agenti segreti:
Si può negare la candidatura a uno che spara simili idiozie? Certo che no.
Ecco, ci fermiamo qui, ai cinque candidati che rappresentano la crema del complottismo italiano: i più prolifici in termini di produzione di idiozie, i più anziani in termini di presenza sul "mercato" e i più popolari in termini di imbecilli che riescono a trascinarsi dietro (compresi, fra questi, molti giornalisti anche quotati).
E avrete capito, a questo punto, che il comune denominatore di tutti e cinque, in questa edizione, è la loro posizione sugli attentati di Parigi, che hanno insanguinato la bellissima capitale francese all'inizio e alla fine del 2015.
Questa posizione comune, questo indecoroso sciacallaggio condiviso, è la dimostrazione più evidente che i complottisti non sono persone che, a fronte di un singolo e determinato avvenimento, nutrono dubbi e perplessità sullo svolgimento dei fatti o sulle ricostruzioni "ufficiali".
Semplicemente, qualsiasi cosa succeda, devono necessariamente elaborare una teoria complottista che gli consenta di raccattare un po' di spiccioli o qualche consenso a spese della massa di pecoroni pronti ad abboccare a simili baggianate.
Ecco perché tutti e cinque, nessuno escluso, hanno dato una lettura complottista (o l'hanno avallata) ai tragici eventi parigini.
E proprio per il profondo rispetto che meritano le vittime di questi vili attentati, ci è sembrato giusto tributare questa edizione del Premio Perlone a quei complottisti che meglio impersonano lo sciacallaggio perpetrato nei loro confronti.
Le votazioni si chiuderanno alla mezzanotte del 29 gennaio 2016.
Come sempre auguriamo buon voto a tutti!
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