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sabato 27 aprile 2013

Le panzane di Tullio Simoncini su Affaritaliani

Santoni e ciarlatani hanno goduto di ampia fama fin dai tempi antichi, promossa tra una pozione e l'altra grazie al passaparola dell'ignoranza.
Ma se in un'epoca di grande accessibilità alla cultura come la nostra gli pseudo guaritori riscuotono ancora tanto successo, non possiamo ignorare che spesso la pubblicità a tale squallore è veicolata, oltre che dal pedissequo tam tam complottista, anche grazie all'irresponsabile compiacenza di un certo giornalismo, promotore più o meno involontario della diffusione di teorie di dubbia attendibilità, quando non veri e propri imbrogli pericolosi per la salute della gente.

Questa volta è un'intervista (backup) pubblicata il 16 dicembre 2012 su Affaritaliani.it a firma di Fabio Frabetti e intitolata "'Il tumore si cura con il bicarbonato'. Parla Tullio Simoncini, il medico dello scandalo", a fare da cassa di risonanza alla fraudolenta cura al bicarbonato spacciata come la panacea per i tumori. Simoncini è una nostra vecchia conoscenza e sostiene la favola che il cancro è un fungo del genere Candida Albicans, curabilissimo (secondo lui) con una soluzione di bicarbonato di sodio al 5% somministrata per via endovenosa o addirittura con semplici sciacqui. Nell'articolo in questione millanta addirittura di aver guarito 1000 persone, senza portare alcuna prova, nonostante le preoccupanti conferme che i malati che si affidano alle sue pratiche non solo non guariscono, ma corrono il serio rischio di avvicinare drasticamente il momento della propria dipartita da questa valle di lacrime.

Iniziamo a vedere nel dettaglio l'intervista con l'introduzione del giornalista:

Dopo anni di polemiche e accuse per alcune persone decedute dopo essersi affidate alle sue cure Simoncini si è trasferito all'estero. In particolare a Tirana dove attualmente sta proseguendo l'attività medica in una clinica privata.

E già qui c'è da chiedersi come sia possibile che qualcuno radiato dall'ordine dei medici in Italia nonché condannato per omicidio colposo e truffa si permetta di esercitare la professione in altri paesi e che il giornalista ne parli pacificamente senza avvertire l'esigenza di chiedere una spiegazione.

Chiariamo bene il punto: Simoncini è stato radiato dall'ordine dei medici pertanto quando compie una qualunque attività medica sta esercitando abusivamente la professione,  un reato punito dall'art. 348 del codice penale:

Chiunque abusivamente esercita una professione, per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato, è punito con la reclusione fino a sei mesi o con la multa da euro 103 a euro 516.”

Naturalmente a questo reato (relativamente lieve) se ne possono aggiungere altri, specialmente se qualcuno ci lascia le penne per le (non)cure prestate o è indotto a credere di avere a che fare con un vero medico.

Leggiamo ancora:

E proprio in Albania nelle ultime settimane si è tornati a parlare del suo metodo. Luca Olivotto, un ragazzo siciliano di 27 anni malato di tumore al cervello, è morto dopo essersi sottoposto alla cura del bicarbonato. I genitori hanno assistito ad un tragico decesso fatto di atroci sofferenze. Una morte sospetta che ne segue altre in Italia ed all'estero. Sull'ex medico italiano si sono levate accuse di ogni tipo, definendolo in pratica un sedicente guaritore con pratiche che non hanno la minima base scientifica. Affaritaliani.it è riuscito a mettersi in contatto in esclusiva con Simoncini: ha risposto punto su punto a tutto quanto si è detto e scritto su di lui.

Prima di proseguire nella lettura è opportuno ricostruire la triste vicenda trattata nell'intervista. E per farlo ci avvaliamo del resoconto dei genitori su Repubblica e nelle trasmissioni Rai Codice a barre (Youtube)  e I fatti vostri (Youtube).

Il dramma di Luca e della sua famiglia

La scoperta della malattia - A Luca, giovane siciliano di 27 anni, nel giugno del 2012 viene diagnosticato un tumore al cervello, una recidiva, in quanto già a nove anni un analogo tumore era stato asportato chirurgicamente.
I contatti con Simoncini - Dopo aver provato inutilmente altre cure alternative, i genitori disperati contattano Simoncini che alla modica cifra di 20.000 euro promette una guarigione con un grado di probabilità al "70%". L'ex medico garantisce che il suo metodo è innocuo e spiega che verrà praticato in una struttura albanese (presentata con tanto di video).
La somministrazione del bicarbonato - Giunti a Tirana scoprono che la struttura non è esattamente come presentata nel video. Il primo piano è inagibile, è operativo il secondo, dove vengono accompagnati con altri malati (6 in tutto). Il mattino successivo si presenta Simoncini che chiede subito i 2/3 della somma pattuita, in contanti, altrimenti "non se ne fa niente". I genitori di Luca versano 14.500 euro, di cui 2500 in contanti e 12.000 con bonifico bancario. A questo punto Simoncini applica il suo "metodo": inserisce un catetere nell'arteria femorale di Luca e gli somministra "7 fiale da 20 ml" di soluzione di bicarbonato.
La morte di Luca - La sera stessa il giovane comincia a stare molto male, fino a manifestare una emiparesi che gli impedisce perfino di parlare. Simoncini assicura che quei sintomi sono un normale effetto collaterale, un segnale positivo che conferma che il tumore è stato aggredito, quindi abbandona la struttura. Alcuni giorni dopo, quando le condizioni del ragazzo accennano a migliorare, Simoncini chiama in clinica e fa somministrare altro bicarbonato. Questa volta l'esito è fatale: Luca non si risveglia più.
La denuncia - I genitori denunciano l'accaduto alle autorità albanesi e a quelle italiane. Le autopsie attestano che Luca è morto a causa di un'edema polmonare provocato da uno shock conseguente alla somministrazione del bicarbonato.
Le inchieste. Dopo l'episodio, la magistratura romana ha aperto un fascicolo e anche le autorità albanesi hanno avviato indagini sulle attività di Tullio Simoncini, degli "assistenti" e della clinica.

Adesso esaminiamo le risposte "punto per punto" di Simoncini.

Che cosa si sente di dire sulla morte di Luca Olivotto?

“È entrato in clinica il 14 ottobre, ha fatto 130 cc di bicarbonato di sodio al 2,5%, cioè una dose molto bassa, quasi nulla. Poi dopo 3 giorni è morto perché era in uno stadio terminale. Non ha fatto quindi nessuna terapia con bicarbonato ed è deceduto per altre cause come attestato dall’autopsia (ufficiale) fatta a Tirana. Il PM albanese ha archiviato tutto.
Da notare che i giornalisti sapevano già di questa diagnosi qualche giorno dopo l’autopsia tant’è che Repubblica ha riportato in un trafiletto “morte per edema polmonare” tutto poi riconfermato. [...]

Questa non è una risposta "punto per punto". Questo si chiama mescolare le carte. I giornalisti hanno correttamente riportato l'esito dell'autopsia ma il punto essenziale è che l'edema polmonare è stato causato dalla somministrazione di bicarbonato. Non conosciamo i tempi "giudiziari" dell'Albania ma è piuttosto inverosimile che il caso sia stato archiviato nel giro di un mese e mezzo. Difatti i giornalisti albanesi ai primi di novembre 2012 hanno riportato che Simoncini era indagato e non poteva lasciare il Paese.

Il padre del ragazzo ha detto che ha pagato 20.000 euro: è falso, ho le ricevute del bonifico che ha fatto per l’ospedale di 12000 euro che gli sono stati rimandati (come confermano le ricevute bancarie che ci ha mostrato Simoncini, nda), perché non è rimasto un mese e mezzo come previsto. Altri 2500 euro consegnati in contanti non hanno nemmeno coperto i materiali, la degenza e il personale”.

Vergognoso. Simoncini accusa il padre di Luca di aver mentito perché avrebbe dichiarato di aver pagato 20.000 euro, ma senza rendersene conto poi conferma di aver incassato 14.500 euro, ossia quanto sostenuto dai genitori del ragazzo: 2500 in contanti, 12.000 tramite bonifico.
Quanto ai 2500 in contanti che non avrebbero "nemmeno coperto i materiali" ci chiediamo proprio quali sarebbero questi materiali: il bicarbonato? Il catetere?

2500 euro per tre giorni di degenza? Manco fosse il Ritz. Guardate un po' quanto costa un hotel albanese (ne prendiamo uno a caso) accessoriato di tutti i comfort e con piscina per tre notti di pernottamento:


In Italia lei è stato condannato per omicidio colposo e truffa per le morti di due pazienti, un uomo e una donna. In Olanda una ragazza di 25 sarebbe stata considerata da lei guarita quando la malattia stava procedendo. Si sente responsabile di questi decessi?

“Per la morte della signora non sono mai stato condannato. [...]
Nel secondo caso il Gip voleva archiviare perché non c’erano presupposti per l'accusa di omicidio colposo. Poi è stato fatto appello contro quella sentenza e sono stato condannato, anche se poi il reato è andato in prescrizione. [...] La ragazza olandese di 25 anni a gennaio 2008 aveva una prognosi di 2 mesi di vita (il cancro era molto aggressivo) [...] Ritengo che tutte e tre queste persone siano morte per mano della medicina ufficiale”.

Non c'erano i presupposti? Visto che è stato condannato evidentemente i presupposti c'erano.
Il problema non è tanto il fatto che le persone muoiano di tumore (purtroppo di tumore si muore, soprattutto se la diagnosi è tardiva) quanto il fatto che gente come Simoncini specula sulla disperazione di queste persone e dei loro cari proponendo cure inefficaci o addirittura pericolose.
La "medicina ufficiale" adotta invece protocolli che hanno dimostrato una significativa probabilità di successo e in ogni caso ha strumenti idonei ad alleviare il dolore e a dare concreta assistenza anche a chi è in fase terminale.

Spazziamo via anche alcuni luoghi comuni sulle cure oncologiche.
Le innumerevoli tribù di complottisti, ciarlatani e incantatori attaccano la "medicina ufficiale" evidenziando gli effetti collaterali della chemioterapia.

In realtà oggi si punta innanzitutto alla rimozione chirurgica del cancro. La chemioterapia è utilizzata per diminuire il rischio di recidiva, per contrastare eventuali metastasi, per attaccare tumori che non possono essere affrontati chirurgicamente.
Questo perché la chemioterapia non può colpire solo le cellule tumorali e pertanto danneggia l'organismo, ma ciò va considerato un male minore rispetto al rischio (o alla certezza) che il tumore si diffonda causando la morte.
Il bicarbonato di Simoncini non fa nemmeno quello (attaccare il tumore) e quindi finisce per rivelarsi inutile (se va bene) o inutilmente dannoso (quando va male, come nel caso di Luca).

Per l'Italia lei è una sorta di truffatore, tanto che è stato radiato dall'Ordine dei medici.

“Se vede il mio certificato penale, è nullo, il resto sono chiacchiere. Tant’è che per essere iscritto all’ordine di Tirana e chiedere il permesso di soggiorno il certificato penale, quello famoso del casellario giudiziario, deve essere necessariamente nullo. Credo che in Italia mi si sia scatenata questa guerra contro perché le istituzioni sono corrotte”.

Per l'Italia è proprio un truffatore, tant'è che è stato condannato per truffa.
A proposito di abilitazione bisogna sottolineare che nella trasmissione Codice a barre, già citata, un giornalista albanese si è recato da Faik Toska, Presidente dell'Ordine dei medici di Tirana, per appurare come stanno effettivamente le cose ed è emerso che Simoncini ha presentato documenti in cui dichiara di essere regolarmente iscritto all'Ordine dei medici di Roma. In altre parole, Simoncini ha mentito alle autorità albanesi.

Cosa ne pensa dell'oncologia ufficiale?

"È una rovina per l’umanità, non ha mai successo, se non casualmente. I tumori veri, non soggetti a manipolazioni o fraintendimenti portano sempre a morte (cervello, pancreas, polmone, ossa ecc). I tumori manipolabili o dubbi (seno, linfomi) hanno tante guarigioni perché non sono veri tumori".

Simoncini ci viene a dire che i tumori al seno e i linfomi sono "tumori manipolabili", ovvero non sono veri tumori. Si dà il caso che il cancro al seno "è la prima causa di mortalità per tumore nelle donne, con un tasso di mortalità del 16 per cento di tutti i decessi per causa oncologica"!

Come sarebbe, poi, che i veri tumori come quello al cervello "portano sempre a morte"? Visto che Simoncini la pensa così, dovrebbe spiegare perché ha assicurato al papà di Luca di poter guarire quello stesso tipo di tumore al 70%. Evidentemente aveva 20.000 buone ragioni per mentire...

"Inoltre delle persone note con tumore quante si salvano?
Solo gli sconosciuti si salvano, oppure le mammelle false o qualche tumore del testicolo, l’unico a mio avviso (ma anche per gli oncologi) che può essere qualche volta curato con la chirurgia per via della posizione anatomica. Inoltre la teoria dell’oncologia è di un’imbecillità assurda, confezionata nell’800 ma, peggio, seguita ancora oggi da gente che non usa il cervello".

Che significa "Solo gli sconosciuti si salvano, oppure le mammelle false"?
In che lingua sta parlando?

Secondo lei cosa è il cancro?

“Per me il tumore è un’infezione fungina, come un ascesso solido, che si crea per reazione del sistema immunitario che visualizza aggregati fungini che fanno massa. Non è come i batteri che sono separati tra loro, i funghi partono come cellule e tendono a diventare come animali.
L’unica sostanza al momento efficace è il bicarbonato di sodio perché essendo semplice non si possono adattare, cosa che fanno con qualsiasi altra sostanza complessa”.

Secondo lei? Da quando in qua il cancro è un'opinione?
Questo giornalista è stupefacente...
Il DNA delle cellule tumorali dice che non è il DNA di un fungo.
Il DNA non è un'opinione.
E non contento, il giornalista ci mette del suo:

ll National Institute of Health (NIH) statunitense ha finanziato una ricerca dell'Univeristà dell'Arizona con lo scopo di verificare l'effetto del bicarbonato sul cancro. In particolare i ricercatori si sono accorti che somministrando sui topi piccolissime dosi di bicarbonato si rallenta la crescita tumorale inibendo la metastasi. Malgrado quindi si faccia riferimento al bicarbonato solo come coadiuvante per far agire meglio i farmaci tumorali, qualcosa delle sue teorie sembra comunque essere riconosciuto.

Ecco. Se e in che misura il bicarbonato può aiutare a contrastare certe forme tumorali, è questione che la scienza ufficiale sta studiando (approfondimento). Altro che scienza corrotta. Di qui a somministrare beveroni di bicarbonato a 20.000 euro ce ne corre...

Tra i tuoi feroci contestatori c'è il blog Medbunker che scrive: "la teoria non ha nessuna validità scientifica, medica o pratica. La cura del bicarbonato non ha mai guarito nessuno dei casi da lui pubblicizzati. Non sono noti casi di guarigione o miglioramento da malattie. Sono evidenti le manipolazioni delle testimonianze dei presunti casi risolti. Ogni pratica medica, prima di essere definita efficace deve passare per una serie di studi, esperimenti e verifiche. Una pratica come quella di Simoncini, attualmente, non ha nulla di scientifico, non è mai stata provata e può distogliere i malati da cure serie ed efficaci". Viene inoltre accusato di chiedere cifre esorbitanti. Che cosa puoi rispondere?

Ma quale ferocia. Di feroce c'è il comportamento di Simoncini che rifila cure inutili e pericolose facendosi pagare migliaia di euro. Pare comunque che il giornalista sia entrato in sintonia con Simoncini. Adesso gli dà del tu...

“Tutte le scoperte vere sono state contrastate prima e definite non scientifiche da chi ha strumenti concettuali vecchi e inadeguati: la storia insegna. Nessuno ha mai manipolato niente, i giudici mi hanno controllato sempre tutto, ma non hanno mai potuto trovare una bugia.
Riguardo alle cifre esorbitanti, è questione di punti di vista: un’operazione chirurgica con relativa degenza hanno dei costi che si conoscono, come pure gli interventi di cateterizzazione. I team che lavorano per me in giro per il mondo chiedono mediamente la metà degli altri. Il problema è che i pazienti pretendono di essere trattati gratis perché il mio metodo non è riconosciuto; questo è pretestuoso perché gli specialisti che lavorano con me e le cliniche devono essere pagati. Una mia consulenza costava 150 euro”.

Innanzitutto un'operazione chirurgica con relativa degenza è cosa ben diversa da un catetere di bicarbonato infilato in una clinica in ristrutturazione. Ad ogni modo la scienza moderna consente a chiunque di dimostrare i risultati di un metodo terapeutico e di inserirlo nei protocolli sanitari ufficiali. Simoncini non ha mai dimostrato alcunché.
Altro che 150 euro, non pagheremmo nemmeno 15 centesimi di euro per una consulenza di Simoncini.

Se il cancro è un fungo, può essere iniettato e quindi trasmesso?

“Si, è infettivo”.

Il cancro sarebbe infettivo? Altro che abilitazione alla professione. A Simoncini dovrebbero togliere anche la laurea, le specializzazioni, il diploma, la licenza di scuola media e quella dell'elementare.

Che cosa fa adesso, lavora all'estero?

“Sto quasi sempre all’estero. Sono iscritto regolarmente all’ordine dei medici di Tirana, sono stato insignito del titolo di Professore Honoris Causa per merito in una delle più famose università della Bolivia (UDABOL)”.

Come no. Presto lo nomineranno anche Supremo Medicatore dell'Antartide...

Quante persone ritiene di avere guarito nell'arco della sua attività?

“Intorno a 1000. Nell'agosto scorso una paziente è stata operata per un tumore al cervello che però l'intervento non era riuscito a togliere completamente. Dopo un trattamento di un mese con il bicarbonato in dosi minori e per un tempo minore del previsto è stato eliminato del tutto”.

1000 malati guariti? E dove stanno? Dove sono i dati clinici? Sarebbe una bella dimostrazione che il "metodo" di Simoncini è efficace. Peccato che questi dati esistono solo nella bocca di Simoncini...
Dunque la paziente con il tumore al cervello è guarita.
Ma non aveva detto poco prima che il tumore al cervello porta sempre alla morte?
Nessuna meraviglia. I bugiardi sono soliti contraddirsi.
Il giornalista non se n'è accorto. Era troppo preso dal desiderio di compiacere Simoncini e le sue teorie.


Attenzione: se leggi questo post su un sito Web diverso da Perle Complottiste, è possibile che tu stia leggendo una riproduzione non autorizzata e i contenuti potrebbero differire da quelli originali.

giovedì 10 settembre 2009

Mazzucco e Simoncini: per un pugno di dollari

In alcune Perle precedenti abbiamo parlato del particolare fervore con il quale Massimo Mazzucco, responsabile del sito Luogocomune, sostiene e propaganda le tesi di Tullio Simoncini, ex medico radiato dall'albo che afferma di curare il cancro con il bicarbonato.

Attraverso una serie di veri e propri falsi ottenuti manipolando immagini e testimonianze, e spacciati per clamorosi "video verità", Mazzucco tenta di convincere lettori e incauti visitatori che il cancro è un semplice fungo, e quindi basta un po' di bicarbonato per debellarlo.

Poco importa che lo stesso Simoncini abbia ammesso di non essersi mai preso la briga di cercare con un microscopio la presenza del fantomatico fungo: il ciarlatano è troppo sicuro di sé e sprezzante della sorte delle sue povere vittime per degnarsi di cercare le prove di quanto va farneticando.

Mazzucco ha spazzato via dal suo sito chiunque abbia osato criticare le posizioni di Simoncini o semplicemente sollevato dubbi sull'autenticità e validità dei video confezionati per propagandarne le teorie: numerosi utenti, compresi medici e iscritti storici del sito, sono stati bannati e cacciati senza tanti convenevoli.

Era fin troppo chiaro che l'interesse e la pubblicità di Mazzucco per le teorie omicide di Simoncini non potevano essere ispirate a semplici rapporti di simpatia e amicizia tra ciarlatani di vecchia data: quando Mazzucco fa qualcosa, lo fa per raccattare qualcos'altro. Soldi, in particolare.

Del resto lo ha detto lui, mica noi, che da queste cose ci campa e che non ha nessuna intenzione di fare un lavoro "regolare" (che probabilmente nel caso di specie è sinonimo di "onesto").

Il buon WeWee, un medico che ha deciso di svelare tutte le menzogne e la fuffa che si celano dietro le baggianate di Simoncini e altri contafrottole che giocano con la salute della gente, ha scoperto e aggiunto un tassello importante nella vicenda.

Il sito tulliosimoncini.com (notare l'estensione commerciale) è infatti intestato - indovinate un po' - a Massimo Mazzucco!

Ecco a voi lo shot del Whois, nell'immagine a destra.

"Welcome to Dr. Tullio Simoncini's Official Web Site" risponde quindi a Massimo Mazzucco, perfino la mail Redazzucco (Redazione Mazzucco) è proprio la sua, la mail di redazione del sito Luogocomune.
E ci vuole un bel po' di pelo sullo stomaco a definirsi "Dr." dopo che si è stati radiati dall'albo.

Del resto, Mazzucco non si fa problemi a pubblicizzare e vendere i libri di Simoncini sul proprio sito, definendo il ciarlatano come "oncologo italiano".

La cosa sarebbe di sicuro interesse per la giustizia penale, non fosse che Mazzucco se ne tiene ben lontano (vive a Los Angeles...).
Ma non è tutto.

Nel sito Web attraverso cui Simoncini propina e vende le sue cure "miracolose" ai poveri malati di cancro, indovinate qual è la mail di contatto?
Quella di Massimo Mazzucco! A voi il link archivio.

Insomma, pare che Mazzucco sia un vero e proprio agente commerciale di Simoncini.
Un pugno di dollari ben vale - evidentemente - la vita e le speranze di poveri malati di cancro, con la complicità, consapevole o meno, di tutti i vari "fan" che contribuiscono a dare visibilità al sito Luogocomune, canale privilegiato per questa vergognosa pubblicità.


Attenzione: se leggi questo post su un sito Web diverso da Perle Complottiste, è possibile che tu stia leggendo una riproduzione non autorizzata e i contenuti potrebbero differire da quelli originali.

domenica 8 marzo 2009

Mazzucco e i funghi di Tullio Simoncini

Ci risiamo.
Abbiamo già parlato in passato di Tullio Simoncini, l'ex medico (radiato dall'albo) che propaganda cure “alternative” contro il cancro.
Da tempo Simoncini era “approdato” anche su Luogocomune, chiara dimostrazione dell'esistenza di un pericoloso percorso psicologico in base al quale se un individuo è abbastanza idiota da credere alle teorie complottiste su 11 settembre, UFO e compagnia, allora è anche sufficientemente idiota da credere alle idiozie sulle cure alternative miracolose contro il cancro.

La congettura di Simoncini è molto semplice: dato che (dice lui) dove c'è un tumore c'è sempre presenza di Candida (un fungo), ne deriva che la Candida è responsabile dei tumori. Dato che il bicarbonato (dice sempre lui) è il miglior modo per combattere la Candida, basta assumere bicarbonato nelle giuste dosi e la Candida (quindi il tumore) può guarire! Simoncini sostiene anche che il suo metodo ha un'efficacia che va dal 70 al 90% e lo propone ai suoi pazienti al prezzo stracciato di 10.000 euro (spese di ricovero escluse).

Peccato, però, che Simoncini non sia creduto non solo all'interno della comunità medica e scientifica - tant'è che è stato radiato dall'albo e condannato penalmente - ma neppure da chi esamini attentamente la logica e i fatti che contraddicono impietosamente la sua tesi.

Infatti:
1. Se i tumori fossero sempre dovuti al fungo, l'infezione da Candida dovrebbe puntualmente provocare la comparsa di tumori, ma questo non succede;
2. Se la Candida fosse il tumore stesso, le cellule cancerose dovrebbero avere sempre le stesse caratteristiche, ma non è così;
3. Se la teoria fosse fondata, i tessuti colpiti da tumore dovrebbero risultare sempre infestati dalla Candida, ma l'analisi microscopica non rivela nulla del genere;
4. Se Simoncini avesse ragione, i farmaci anti-micotici dovrebbero causare la remissione del tumore, ma questo non accade;
5. La Candida è solo uno dei tanti agenti patogeni esistenti: in base a quale criterio (escludendo quello arbitrario di Simoncini) solo la Candida dovrebbe possedere questi misteriosi super poteri e, al contrario, gli altri agenti patogeni ne sarebbero sprovvisti?

Del resto, l'ipotesi di Simoncini è una corbelleria bella e buona, anche se trae ingannevolmente "ispirazione" da una circostanza vera: la Candida è normalmente presente nel corpo umano ed essendo un fungo opportunista approfitta dello stato di debilitazione di un organismo colpito dal cancro e si moltiplica. Da questo a dire che è la Candida a causare tutti i tumori, però, ce ne passa.
Proviamo a ragionare come Simoncini: ogni volta che c'è un grave incidente stradale, notiamo la presenza dei vigili urbani; di conseguenza sono i vigili a causare gli incidenti! Non è semplicemente ridicolo?

Nelle ultime settimane, come anticipato, Luogocomune è stato teatro di una serie di vicende che hanno visto per protagonista l'incredibile faccia tosta del suo responsabile, Massimo Mazzucco, impegnato in una vera e propria campagna propagandistica a favore di Simoncini.
Ma i risvolti in questa circostanza sono stati sorprendenti.

Partiamo dall'inizio.

Il 28 gennaio 2009 Mazzucco pubblica un articolo intitolato "Cura il cancro per e-mail" con annessa intervista a una signora australiana che sostiene di essere stata guarita da un tumore vescicale grazie a una terapia a base di bicarbonato prescritta da Simoncini tramite posta elettronica.
Per avvalorare la credibilità del filmato, Mazzucco mostra anche delle relazioni mediche, di fatto illeggibili.
Osservando attentamente le immagini dello stesso filmato, ma in alta risoluzione, si scopre però che in realtà la donna aveva subito un regolare intervento chirurgico, denominato TURBT, che altro non è se non l'asportazione completa del tumore.
Ecco a voi l'articolo di Mazzucco con il video, sul quale abbiamo sovrapposto il brano tratto dallo stesso filmato in alta risoluzione:


Come si può leggere, c'è scritto che alla donna è stata praticata una TURBT e non è necessario alcun altro trattamento. La paziente è guarita, ma per effetto di un'operazione chirurgica e non certo per il bicarbonato di Mazzucco e Simoncini!
Naturalmente non è possibile che né Mazzucco, né Simoncini o la donna si siano resi conto di una cosa tanto evidente, per cui l'intervista è una bufala bella e buona (particolarmente grave, perché la mala fede è palese ed è in gioco la vita di altri malati di cancro).

Ciò nonostante il particolare sarebbe passato inosservato, non fosse per un lettore, WeWee, che essendo medico chirurgo decide di andare a fondo nella questione e scopre il misfatto. Interviene anche Tuttle (già Pier69, un complottista di cui abbiamo già avuto occasione di parlare) che dimostra, foto alla mano, che WeWee ha ragione.

Mazzucco tenta di rimediare all'ennesima figuraccia dichiarando che chiederà ulteriori chiarimenti alla signora, anche perché lui aveva garantito che la donna non aveva subito alcun intervento:


"La signora non ha subito alcun trattamento o operazione chirurgica."

E invece, alla fine della giostra, si scopre che la signora di operazioni chirurgiche ne ha subite non una, ma ben tre, come riassume Tuttle nell'immagine qui sotto.


La reazione di Mazzucco è (a voler essere generosi) pietosa: prima cambia titolo all'articolo (Cura il cancro con la citoscopia), poi - in preda a una crescente fibrillazione - chiede ripetutamente di sapere cosa ha guarito la signora e di mostrarne le prove (e sì che ci sono tre interventi chirurgici...) e infine propone alcuni brani tratti da un "antico libro vedico di medicina", che paradossalmente, per lui, non fa altro che confermare quanto chiarito da WeWee.

Ma, nonostante la disperata reazione, la situazione per Mazzucco precipita: dopo WeWee e Tuttle, molti altri utenti prendono coraggio e iniziano ad esprimere le loro critiche e perplessità sullo stesso Mazzucco e su Simoncini, anche paventando la caduta di immagine del sito e il danno al "lavoro" fatto sull'11 settembre (chissà se riusciranno mai a rendersi conto che anche quella è una baggianata pari a queste fantomatiche cure miracolose?).

A questo punto Mazzucco ci riprova e lancia un nuovo "scoop" pubblicando un'altra intervista, questa volta a un medico.
Il filmato vorrebbe dimostrare che il medico, malato di cancro, è guarito grazie alla cura di Simoncini.
In realtà, invece, non dimostra proprio nulla, perché il malato riferisce di aver subito interventi chirurgici e di aver fatto chemioterapia, ma, come nelle altre interviste mazzucchiane, non produce alcuna documentazione che sostenga l'ipotesi di una guarigione per effetto del bicarbonato.

Intanto, WeWee non demorde e annuncia che sta studiando i casi di Simoncini e che sui 10 esaminati ha trovato 6 falsi (come quello che abbiamo visto all'inizio) e 4 non significativi (cioè non supportati da alcun riscontro oggettivo).
Ma quel che è peggio... WeWee annuncia che presto illustrerà i risultati dei suoi studi.
E Mazzucco che fa?
Di fronte all'idea di un nuovo sbugiardamento, caccia WeWee dal sito, impedendogli così di documentare quanto ha affermato!

Ecco la sequenza:

WeWee (ore 20:46 del 19.2.2009)
"Ah, io ho continuato a studiare i casi presentati da Simoncini, li pubblicherò presto, ho quasi deciso di metterli sul web, pubblicamente consultabili, pubblicamente criticabili, sto sistemando tutti i documenti, ho ricevuto una valanga (inaspettata) di mail che mi invitavano ad occuparmene pubblicamente.
Anticipo che su 10 casi che ho analizzato finora, 6 sono falsi (lo riscrivo: FALSI) e 4 non mostrano efficacia del bicarbonato. E mi sono basato sui dati forniti da Simoncini, nero su bianco, copiando ed incollando, ho messo pochissimo (solo spiegazioni) di mio, Simoncini si scredita da solo.
E non voglio ancora cadere nella malafede di quest uomo o sarebbe gravissimo, da linciaggio pubblico, diciamo che mi voglio convincere che Simoncini abbia dimenticato tanto di quello che ha studiato e non è più capace di leggere una Tac o un'ecografia...mettiamola così...
Ci sentiremo presto..."


Mazzucco (ore 1.10 del 20.2.2009):
"L'utente wewe è stato espulso. Su questo sito non sono tollerate accuse di manipolazioni, di falsificazione, nè altre forme di diffamazione, a meno che siano accompagnate da una solida dimostrazione di quanto si sostiene."

Accuse non dimostrate? Eppure il caso della signora australiana e della sua TURBT parla chiaro, che altro c'è da dimostrare?
Evidentemente Mazzucco non poteva permettere a WeWee di andare oltre, e ha deciso di zittirlo con una delle solite scuse patetiche.

Come era facilmente preventivabile, le proteste degli altri utenti si fanno ancora più forti, e c'è chi fa notare che Simoncini è stato condannato per omicidio e truffa.
Ma Mazzucco, ormai completamente fuori di senno, inizia a cacciare utenti a destra e a manca, affermando che si tratta di diffamazione (eppure le sentenze ci sono...).

E pubblica l'articolo "Libertà di parola su Luogocomune", nel quale sostiene che non si può accusare una persona senza prove...
Sì, avete letto bene.
Proprio lui, Mazzucco, che accusa gli americani di essersi fatti l'11 settembre da soli, che accusa gli astronauti di essere criminali complici di un raggiro cinematografico, che accusa la CIA di aver ucciso Kennedy e di provocare gli uragani, che accusa le forze di polizia di essere responsabili degli attentati terroristici... proprio lui invoca la presunzione d'innocenza per Simoncini!
Come se non bastasse, poi, le prove ci sono: c'è il falso della TURBT, ci sono le sentenze dei tribunali...

Sempre più fuori di testa, Mazzucco pubblica la sua prova che Simoncini "è stato assolto dall'accusa di truffa". Una richiesta di archiviazione:


Ma i suoi stessi lettori gli fanno notare che quella richiesta di archiviazione non si riferisce né alla truffa né all'omicidio, bensì a un altro reato per il quale Simoncini era indagato: il falso ideologico (art. 481 c.p.)!

Ennesimo sbugiardamento, ennesima dimostrazione della malafede di Mazzucco, pronto a sostenere le proprie tesi contro ogni evidenza e a produrre documenti falsi o ingannevoli.

Riassumiamo questa lunga carrellata: Mazzucco pubblica un'intervista in cui vuol far credere che una donna è guarita dal cancro grazie alle cure al bicarbonato di Simoncini, caccia dal sito il medico (WeWee) che ha scoperto il trucco e in un ulteriore tentativo di ingannare i propri lettori sull'esito dei processi penali per truffa e omicidio a carico di Simoncini, pubblica una sentenza di archiviazione relativa a un processo differente.

Insomma, nulla di nuovo, per noi che conosciamo Mazzucco.

Infatti c'è un precedente significativo.
Nel settembre del 2008 Mazzucco pubblicò un altro articolo in cui sponsorizzava le tesi di Simoncini, ed incappò in un altro utente "problematico": Balihora, un medico romano e per di più malato di cancro.
Balihora fece notare che Simoncini aveva mentito spudoratamente nel suo libro, citando risultati di studi medici che invece dicevano tutt'altro:


Ad esempio, Simoncini aveva affermato che lo studio di un ricercatore, Hopfer, aveva rilevato la presenza della Candida in tessuti cancerosi nel 79% di pazienti malati di cancro.
Balihora si era procurato lo studio e aveva scoperto che Hopfer diceva tutt'altro: solo 78 pazienti malati di cancro su 19.457 presentavano funghi nel sangue, e di quei 78 solo il 79% presentava la Candida nei tessuti tumorali!

Uno smacco senza scusanti, tanto che Simoncini decise di scomodarsi per dare una risposta, prontamente riferita da Mazzucco:

"...non c'è scritto da nessuna parte che i 19457 colture di sangue derivano da pazienti cancerosi."

Risposta ridicola. Il titolo dello studio, infatti, era chiarissimo (grassetto nostro):

"Radiometric detection of yeasts in blood cultures of cancer patients."

Dopo una serie di patetiche arrampicate sugli specchi, Mazzucco fu costretto a soffocare le critiche sempre più impietose:

"Questo thread è chiuso, e l’argomento oncologia è temporaneamente sospeso su tutto il sito, fino a nuovo ordine."

Prima di chiudere questa Perla, andiamo a curiosare tra le risposte che lo stesso Simoncini ha dato alle domande che gli venivano rivolte dai lettori di Luogocomune.
Una in particolare:

"Gentile Dott. Simoncini,
nella sua carriera ha mai effettuato degli esami istologici sui campioni di tessuti neoplastici per evidenziare traccia del fungo o delle sue spore? Ad esempio è stata effettuata un'osservazione microscopica a fresco per miceti? Se sì, dove si possono reperire i risultati di tali esami di laboratorio?


Risposta:
"Non ho mai effettuato questo tipo di indagini.

Avete letto bene. Questo individuo sostiene che il cancro è in realtà un fungo.
Accusa tutti i medici di tutto il mondo di essere in combutta con le case farmaceutiche per nascondere questa verità.
Si fa pagare migliaia e migliaia di euro per curare i pazienti con il bicarbonato (alla faccia che le cure "ufficiali" sono costose).

E non ha mai fatto nemmeno un'osservazione microscopica per verificare che effettivamente ci siano tracce del fungo nei tessuti tumorali!!!

Non c'è altro da aggiungere.
Perdonateci se questa Perla non ha lo stile satirico delle altre. Qui c'è poco da ridere. Questa gente, questi truffatori, spillano soldi ai disperati che combattono contro la morte. Fanno leva sui sentimenti dei congiunti dei malati, proponendo fantomatiche cure "alternative" a famiglie che decidendo di seguirle non possono nemmeno contare sulla copertura del servizio sanitario nazionale e che si ritrovano ad essere ancor più disperate.

Ricordiamo soltanto a tutti quelli che si dovessero imbattere nella pseudo-cura al bicarbonato che Simoncini non può esercitare la professione medica, nonostante i titoli accademici che sbandiera sul suo sito, meno che mai via e-mail, pratica altrettanto moralmente biasimevole.
Per chi volesse approfondire la questione, WeWee ha aperto un blog, nel quale illustra le fandonie di Simoncini e soci.
Ve lo consigliamo vivamente:

MedBunker - Le scomode verità.

Tantissismi lettori hanno contribuito a questa Perla con le loro segnalazioni, troppi per citarli uno a uno, per cui li ringraziamo tutti indistintamente.
Per non appesantire troppo la pagina con gli shot, abbiamo dovuto limitarne il numero. Conserviamo però copie di tutti gli articoli citati e se i link non dovessero più funzionare o dovessero risultare cambiati, possiamo inviarle a chiunque ne faccia richiesta.



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domenica 8 giugno 2008

Il complottismo uccide

Abbiamo scelto un titolo forte ma tutt'altro che provocatorio, per parlare di una delle ragioni per cui Perle Complottiste si dedica a mostrare le paranoiche corbellerie dei complottisti.

I complottisti ci fanno ridere, lo abbiamo detto tante volte. Ma tra una risata e l'altra, è bene ricordarsi che il complottismo non è solo comico, ma anche pericoloso.

Il complottismo non è solo quello delle "verità alternative" sull'11 settembre o sulle missioni lunari o sulle scie chimiche... è anche quello che vuole convincervi che il terrorismo fondamentalista non esiste, in maniera che possiate stare sereni e tranquilli mentre il kamikaze di turno si accinge a farvi saltare in aria... è anche quello delle medicine alternative che vuole spingervi ad abbandonare le cure mediche messe a punto dal mondo scientifico e ad affidare le vostre vite a rimedi del tutto inefficaci.

Abbiamo già parlato di Mazzucco e della sua cartilagine di squalo e gironzolando per il sito Luogocomune non mancherete di trovare altre simili idiozie.

A testimonianza del fatto che i complottisti sono tutti uguali e certe idee viaggiano immancabilmente a braccetto, troviamo sul sito del famigerato sciachimista Straker un lungo articolo dedicato a smentire l'efficacia della chemioterapia nella lotta contro il cancro.

L'articolo si intitola "La truffa della chemioterapia":


ed è basato su un'unica fonte "qualificata": uno scritto "Tratto dal libro del dottor Tullio Simoncini (oncologo): Il cancro è un fungo".

Lasciamo perdere le idiozie che questo ciarlatano utilizza per illustrare la sua tesi.

Basti pensare che l'articolo si apre con un paragrafo che contiene questa frase ad effetto:

"Da indagini e questionari si rileva che, ad esempio, tra gli oncologi americani 3 medici su 4 (il 75%) rifiuterebbero qualsiasi chemioterapia, a causa della sua inefficacia e dei suoi effetti devastanti per l'organismo umano."

e tra le "prove" viene citato questo "sondaggio":

"Alcuni scienziati di stanza presso il McGill Cancer Center (McGill University, Montreal, Canada) inviarono a 118 medici, esperti di cancro ai polmoni, un questionario [...]Risposero 79 medici [...] 58 dei 79 reputavano che tutte le terapie sperimentali in questione fossero inaccettabili, a causa dell'inefficacia e dell'elevato grado di tossicità della chemioterapia"

Innanzitutto notiamo che si parla di un sondaggio senza fornire indicazioni tecniche su come il sondaggio sia stato eseguito.
Ma la cosa ridicola è che si parla di un sondaggio in cui la domanda è relativa al cancro ai polmoni...
Ebbene, il cancro ai polmoni è una delle peggiori forme tumorali esistenti, ed in particolare quella che presenta uno dei più alti tassi di mortalità e insensibilità alle cure.
Se diagnosticato quando è in fase avanzata, le probabilità di sopravvivere sono appena dell'1% (Wikipedia).
E' davvero idiota fare un sondaggio sulla chemioterapia, utilizzando come riferimento proprio un tipo di cancro nei cui confronti le cure hanno minor efficacia!

Se poi questi sondaggi falsati ad arte vengono utilizzati per ingenerare dubbi sull'efficacia delle cure scientificamente approvate, più che di idioti, parliamo di veri e propri criminali.

E a proposito di criminali, chi è veramente questo Tullio Simoncini che Straker ci presenta come

"dottor Tullio Simoncini (oncologo)"?

Ecco chi è:



L'articolo del Corriere della Sera è del 21 maggio 2006.
Spiega che questo Simoncini è stato radiato dall'ordine dei medici e condannato per omicidio colposo e per truffa, per le "cure alternative" somministrate a pazienti malati di cancro.

Ecco la persona che Straker pubblicizza sul suo sito.
Ecco la persona che Straker utilizza come prova che la "chemioterapia è una truffa".
Utilizza un truffatore vero. Un condannato per omicidio colposo. Un radiato dall'ordine dei medici.

Proprio bravo, il nostro Straker.

Anche così il complottismo uccide.

E chiudiamo questa Perla, molto triste, a dire il vero, con una nota positiva.

L'immagine di Sophie, una bella ragazza di 24 anni, viva grazie alle cure che il sig. Rosario Marcianò (Straker) e quelli come lui definiscono "truffa".


"Occhi verdi grandi ed espressivi con striature brune, capelli biondi curati che arrivano quasi alle spalle, Sophie van der Stap oggi ha ventiquattro anni, è una bellissima ragazza olandese e una scrittrice di successo, e non ha più bisogno di parrucche. È “pulita”. Chemioterapia, iniezioni di vincristina, etoposide, ifosfamide, radioterapia, nausee, sudorazioni incontrollate, non fanno più parte della sua quotidianità. Sophie ha ucciso il cancro che si è presentato improvviso quando aveva ventuno anni, affrontandolo con forza di reazione, consapevolezza e tanta ironia."

Questa è la vita. Altro che complottisti.

=====

Perle Complottiste ringrazia di cuore Davide P., per questa segnalazione.
Il papà di Davide non ce l'ha fatta, è morto di leucemia mieloide.
Davide contribuisce con parte dei propri guadagni alla ricerca sul cancro.
Potete farlo anche voi, basta devolvere il 5 per mille dalla dichiarazione dei redditi, per esempio (AIRC).

Davide ci ha scritto:

"Questa gente vorrebbe forse far smettere la ricerca sul cancro per affidarsi a qualche santone con orgonite e cartilagine di squalo?"

Sì, questa gente vorrebbe anche questo, Davide.
Ma non glielo permetteremo.


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mercoledì 12 dicembre 2007

Un cane ha più diritti di uno squalo?

Premettiamo che la storiella che attribuisce alla cartilagine di squalo magiche proprietà anti-tumorali è - a parere della comunità scientifica - una bufala, basata su aspettative rivelatesi in gran parte infondate.

Sul sito Luogocomune, però, il redattore Massimo Mazzucco è convinto del contrario, al punto da scrivere ben due articoli in cui spiega come il proprio cane (backup) e quello di una ragazza (backup) siano guariti da un cancro incurabile grazie ai "poteri" della cartilagine.

Tenete conto che per pubblicare anche questo genere di notizie Mazzucco ha chiesto ai suoi lettori non meno di 5000 dollari al mese (vedi Perla precedente).

Sta di fatto che Mazzucco asserisce che il suo cane è guarito da un terribile carcinoma al fegato grazie a una massiccia dose di cartilagine di squalo, e quando è stato contattato da "Silvia", che aveva anch'essa un cane con una simile patologia, le ha consigliato la stessa cura.

Miracolosamente anche il cane di Silvia guarisce, e addirittura:

"A Silvia fu mostrata la parte che avevano rimosso durante l’operazione. Era una specie di “palla”, del diametro di 18 cm., avvolta da una specie di involucro scuro, che risultava attaccata al fegato solo per un lembo di carne..." scrive Mazzucco.

"E’ quindi probabile, date le note qualità antioangiogeniche della cartilagine, che la famosa “palla” trovata accanto al fegato – quella che nell’ecografia era sembrata la milza - fosse in realtà il tumore stesso, che nel frattempo la cartilagine aveva avvolto e soffocato, trasformandolo probabilmente in una massa anomala che i dottori non riuscivano a riconoscere.

Ricordo una scena simile quando il mio veterinario volle fare una lastra al fegato del cane “che doveva essere morto due anni prima”, e si ritrovò di fronte ad alcune macchie scure che non riusciva ad interpretare. Sembravano avvolte da una specie di velo, e io già al tempo avevo dedotto che si trattasse delle varie metastasi che la cartilagine aveva avvolto e soffocato".

Insomma, a sentire Mazzucco, la cartilagine di squalo è dotata di una sua intelligenza: si va a cercare il tumore e lo avvolge in un bozzolo come nel film Cocoon, soffocandolo.

Non sappiamo quanto il cane gradisca la cartilagine di squalo... ma a giudicare da questa foto a corredo dell'articolo, sembra che il cane si sia preso una scossa elettrica o abbia sniffato qualche droga o stia fuggendo disperato. Ma se Mazzucco dice che sta bene, bisogna credergli.

Verrebbe però da chiedersi se sia giusto sacrificare la vita di uno squalo per quella di un cane o di sterminare una intera specie per proporre una cura che non ha alcun reale fondamento scientifico.

Comunque sia, stando a quanto riporta Mazzucco, gli squali non dovrebbero mai ammalarsi di tumore.

Non appena appare una cellula tumorale, subito dovrebbero entrare in azione i Power Rangers... ops... la cartilagine, e "imballare" la malcapitata cellula impedendole di nuocere...

E invece no.

Il dott. Francesco Perugini Billi(backup), medico chirurgo specializzato in medicina naturale, nel suo articolo dal titolo estremamente significativo Cartilagine di Squalo, un inutile massacro(backup) scrive:

"Gli squali si ammalano di tumore! Fino ad ora, sono stati rinvenuti almeno 23 tipi di tumore. Tra l'altro uno di questi è il condroma, che è proprio un tumore delle cartilagini."

Lo squalo si ammala di tumore alle cartilagini!

Il dott. Perugini Billi parla di

"...una serrata campagna pubblicitaria per indurre la gente a consumare la cartilagine, promossa dalle compagnie che commercializzano la cartilagine di squalo, spesso con l'appoggio di pseudoscienziati. Fu subito un business da miliardi di dollari."

E prosegue:

"In questi anni di sfruttamento economico della cartilagine di squalo si è assistito ad una vera e propria devastazione delle popolazioni mondiali di questo magnifico animale (1,4). Le popolazioni americane si sono ridotte di ben l'80%!! Una compagnia americana che commercializza cartilagine di squalo e situata in Costa Rica massacra oltre 111.000 squali all'anno.

Ammesso che vi siano sostanze antitumorali, antinfiammatorie e antiossidanti nella cartilagine di squalo, queste possono essere tranquillamente ed efficacemente sostituite con altre più eco-sostenibili. La cartilagine e l'olio di squalo non hanno nulla di unico.

Non rendetevi complice di questo sterminio. Allora, NON FATEVI PRESCRIVERE, NÉ CONSUMATE PRODOTTI A BASE DI CARTILAGINE DI SQUALO."

Insomma pare proprio che Mazzucco, asseritamente grande nemico delle multinazionali e dei poteri occulti che starebbero distruggendo l'ambiente e il sistema ecologico del pianeta, non esiti a propagandare teorie che fanno gli interessi di compagnie che accumulano miliardi sterminando inutilmente gli squali, associandosi alle loro campagne pubblicitarie.

Certo, se si può speculare sulla morte dei 3000 innocenti dell'11 settembre 2001, non dubitiamo che si riesca a farlo anche sulla vita di decine di migliaia di squali...

Per rincarare la dose, in un terzo articolo (backup) Mazzucco annuncia trionfante di aver trovato le prove che la cartilagine di squalo è stata oggetto di studi della comunità scientifica, citando un articolo pubblicato nel lontano 1983.

Abbocca subito l'immancabile Sigmatau, che scrive:

"Ribadisco però quello detto ieri, e cioè che per essere veramente efficace l'iniziativa non può limitarsi al solo ambito di Luogocomune, ma deve in qualche modo coinvolgere qualche 'organizzazione' nel campo medico fornita di una certa 'credibilità'. Diversamente la cosa finirà fatalmente nel dimeticatoio, esattamante come è successo dell'articolo del 1983 che solo la 'tenacia' di Massimo è riuscito a riportare alla luce..."

Sembra davvero di assistere a un duetto di comici...

Guardate che basta una breve ricerca e di articoli scientifici ne escono non uno, ma decine.

Digitando semplicemente "shark cartilage" su Google, per esempio, saltano fuori liste come questa (backup) dove sono riportati ben 12 ricerche e articoli scientifici pubblicati addirittura dal 1975 al 1998.

Oh... "shark cartilage" = "cartilagine di squalo", mica è una ricerca difficile, ma evidentemente per Mazzucco dev'essere un'impresa e per Sigmatau un vero miracolo!

Certo che un conto è dire: "Guardate qua quanti articoli" (reazione del lettore: "Allora non è vero che ci tengono nascosto chissà che") e altro conto è dire: "Ho scovato un articolo del lontano 1983..." (reazione del lettore: "Accidenti, allora è vero che hanno insabbiato la cosa...").

Ovviamente questa uscita impedisce ai lettori di stimolarsi nel cercare altre fonti, come questa ricerca scientifica (backup) che fa riferimento a ben 73 (settantre) altri studi anche recentissimi.

Mazzucco sa come rosolare i suoi polli, c'è poco da fare.

Nel suo nuovo articolo, poi, Mazzucco aggiunge:

"L’articolo completo su Science di Lee e Langer, del 1983. L’articolo è reperibile in rete a pagamento, qui. (Volendo, è il primo “acquisto“ fatto con le donazioni degli utenti!)"

Ecco un buon modo di spendere i quattrini dei lettori: acquistare un articolo del 1983, quando ci sono 25 anni di ricerche e articoli successivi, liberamente scaricabili e decisamente più aggiornati. Ma vuoi mettere la possibilità di spendere soldi per congelarti la mente a 25 anni indietro?

C'è chi cerca di far tornare il proprio corpo a un quarto di secolo indietro con costosi interventi chirurgici. Su Luogocomune con pochi euro al mese di donazione si ottiene la stessa cosa con il cervello, senza necessità di andare in sala operatoria, ma restando comodamente seduti a casa e inebetiti davanti allo schermo del PC.

E con un po' di costanza si arriva anche più indietro: non è forse su quel sito che si crede che l'uomo non è mai stato sulla Luna?

Importante!

Se qualcuno, leggendo gli articoli di Mazzucco, ritenesse di voler sperimentare i "fantastici" effetti della cartilagine di squalo, è bene che legga attentamente queste avvertenze, pubblicate dalle stesse aziende che lo commercializzano (lucrando fior di quattrini).

La cartilagine di squalo non deve essere somministrata a:
- pazienti con infarto del miocardio in cui i vasi devono ricostituirsi per almeno tre mesi;
- donne in gravidanza in cui si sviluppa una nuova rete vasale atta ad irrorare l'embrione in crescita;
- donne che abbiano in programma di concepire un figlio (infatti la cartilagine potrebbe interferire con la vascolarizzazione durante il ciclo mestruale)
- pazienti sottoposti ad interventi di chirurgia profonda che richiedono la neoformazione di vasi per favorire la cicatrizzazione;
- bambini in cui la rete vasale è in fase di sviluppo.



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