giovedì 7 ottobre 2010

La lunga scia di Cardini

Nove anni dopo la tragedia i conti sono ancora lontani dal tornare è il sottotitolo con il quale lo storico Franco Cardini ha presentato, su Europaquotidiano, l'ennesimo scritto in cui dimostra che dopo nove anni dalla tragedia dell'11 settembre LUI non ha capito ancora un emerito fico secco.

Sia chiaro: Cardini non ci piace, né come storico né tantomeno come persona. Abbiamo già avuto modo di verificare certe sue connivenze e simpatie per ideologie che disapproviamo e critichiamo con forza.

Lo abbiamo già visto più volte tra le fila dei complottisti, per cui da lui non possiamo certo aspettarci obiettività e correttezza, né etica né storica.

Ma dopo nove anni, ci aspettavamo quanto meno un pizzico di maggiore serietà.

Leggiamo invece cosa scrive.

"[...] nove anni dopo la tragedia di New York e di Washington i conti sono ancora lontani dal tornare, i nodi non sono venuti al pettine e si naviga nell’oceano delle incertezze.
L’inchiesta ufficiale del governo Bush si chiuse quasi subito, con una serie di risultati che sembravano perentori ed erano inconsistenti. Mezz’ora prima dell’attentato, i servizi statunitensi non sapevano nulla e si lasciarono sorprendere; mezz’ora dopo, avevano già capito tutto e identificato mandanti ed esecutori."

Ecco, da una simile affermazione si capisce bene che Cardini non potrebbe mai fare il detective, nemmeno per scoprire chi abbia rubato la marmellata dalla sua dispensa.
L'11 settembre non hanno certo messo una bomba sugli aerei: sono saliti a bordo 19 terroristi kamikaze, con tanto di nome e cognome reali, tutti islamici. Non ci voleva poi una gran scienza a scorrere le liste di imbarco e a scoprirli, e di lì a capire che c'era lo zampino di Al-Qaeda e di Bin Laden il passo è più che breve: è scontato.
Per Cardini, però, la cosa è sospetta...

"Da allora, per mesi e mesi, mentre le tv di tutto il mondo ci bombardavano con l’incessante e reiterata proiezione di pochi metri di pellicola, i mass media ufficiali americani e occidentali hanno ripetuto la stessa inane storia, a dispetto delle prove contrarie che si accumulavano e delle proteste delle stesse famiglie delle vittime, stufe di venir prese in giro con ricostruzioni falsate e di venir fatte oggetto di pressioni affinché rinunziassero a proseguire la ricerca della verità."

Queste cose il buon Cardini deve averle sognate dopo una cena troppo pesante.
La quasi totalità dei veri familiari delle vittime dell'11 settembre non ha alcun dubbio sulle responsabilità di Al-Qaeda negli attentati, e semmai contesta ai servizi americani di aver sottovalutato quei segnali che avrebbero potuto impedire gli attacchi terroristici, ma non si sogna nemmeno di dare credito alle panzane dei complottisti.

E Cardini continua, preoccupandosi di condannare gli attacchi all'Afghanistan e all'Iraq e il carcere di Guantanamo: forse ci sbagliamo, ma i toni di Cardini (che già conosciamo) sono quelli di chi si preoccupa più della salute dei terroristi integralisti islamici (e sospetti tali) piuttosto che della vita degli occidentali fatti bersaglio di attentati devastanti.

E non manca di proporre domande trite e ritrite tratte dall'ormai ammuffito bagaglio dei complottisti:

"1. come e perché è crollato il grattacielo denominato Building Seven, adiacente alle Twin Towers, nonostante non fosse stato toccato dai due aerei degli “attentatori” e in esso si fosse sviluppato solo un incendio di modesta entità? L’agenzia governativa Nist (National Institute of Standards and Technology), incaricata dall’amministrazione Bush di far luce sul crollo, non ha presentato la sua relazione sino all’agosto 2008, più di sette anni dopo i fatti, e il suo contenuto è stato giudicato dagli esperti inconcludente..."

A dire il vero il NIST si è prima preoccupato di analizzare i crolli del WTC 1 e 2, considerato che sono quelli che hanno provocato il tragico bilancio di vittime, e poi ha analizzato quello del WTC 7.
Che non è stato colpito dagli aerei, ma in compenso è stato investito dalle macerie dei collassi delle Twin Tower ed ha bruciato per ore e ore senza controllo. Basta accedere al sito del NIST per scaricare decine di migliaia di analisi tecniche che spiegano nei minimi dettagli il lavoro dei massimi esperti mondiali sull'argomento e le loro conclusioni. Capiamo che per gente come Cardini i veri esperti sono filosofi, santoni e artisti teatrali, ma nel mondo scientifico le cose funzionano diversamente. Meglio che se ne faccia una ragione.

"2. mancano riscontri oggettivi alle presunte affermazioni autoaccusanti di Khalid Shaikh Mohammed, personaggio a lungo legato ai servizi segreti di Islamabad, arrestato in Pakistan – almeno così dicono – e portato a Guantanamo dove avrebbe parlato sotto tortura: più volte perduto, catturato di nuovo, segnalato contemporaneamente in più luoghi, dato per morto e quindi risorto, egli è oggi indicato come mente dell’11/9, nonché di un’infinità di altre azioni terroristiche, ma non ce ne sono le prove..."

A Cardini non basta nemmeno una confessione. Ci vogliono riscontri oggettivi e prove.
E purtroppo per lui, ci sono: una valanga. Il problema è che Cardini e i suoi amici complottisti preferiscono non vederle...

"3. non sono “leggende metropolitane” le notizie relative alle indagini sui movimenti azionari speculativi nei giorni appena precedenti."

Infatti. Non sono leggende ma fatti accertati dall'FBI che ha fatto un'inchiesta approfondita e ha individuato gli autori di quelle speculazioni escludendo connessioni con i fatti dell'11 settembre.
Basta leggersi la monografia Terrfin sul sito della commissione d'inchiesta.

Ma a Cardini preme di più lanciare i suoi strali contro Bush:

"Chi pensava che quanto a imbecillità Bush fosse imbattibile, adesso è servito."

Povero Cardini.
Nonostante gli attentati dell'11 settembre siano stati progettati e organizzati in piena era Clinton (Bush aveva assunto la presidenza solo da pochi mesi) e nonostante il suo successore Obama non abbia mai messo in dubbio la responsabilità degli attacchi e abbia di fatto proseguito l'azione strategica antiterrorismo intrapresa da Bush, il Cardini continua a prendersela solo con quest'ultimo.

Di fronte a tanta ottusità, ne vien fuori sì un'imbattibile imbecillità... ma non è certo quella di Bush...

Ringraziamo Alfredo per la segnalazione.


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