giovedì 30 settembre 2010

Il vaiolo si è suicidato

La battaglia di Massimo Mazzucco contro la medicina seria continua senza soste.

Il sempreverde titolare del sito Luogocomune, che di recente è tornato a sostenere la teoria dell'ex medico Tullio Simoncini secondo cui il cancro si cura ingerendo bicarbonato (interpretando a modo suo alcuni studi scientifici sulle proprietà dei farmaci anti-acido), il 6 settembre ha ospitato in prima pagina un articolo firmato da "Dusty" dal titolo: "Il debellamento del vaiolo" nel quale si sostiene che questa terribile malattia non è scomparsa grazie ai programmi di vaccinazione ma per altre cause.

La teoria non ci stupisce: certi complottisti sembrano affascinati dall'idea che la razza umana si estingua, un po' come certi personaggi malvagi dei fumetti, e a leggere le teorie di Mazzucco si ha la netta impressione che il suo desiderio più intimo sia proprio questo.

Dipendesse da lui, saremmo tutti già morti di malattie infettive, cancro o sgozzamento ad opera di qualche integralista islamico.

Ma leggiamo qualche passaggio dell'articolo di Dusty:

"[...] un diffuso luogo comune vuole infatti che il debellamento di tale malattia sia avvenuto grazie all'uso del vaccino, ma in realtà non si riesce a trovare un solo studio scientifico a supporto di questa ipotesi. Questo scritto intende anzi dimostrare quanto sia falsa ed infondata questa diffusa credenza, analizzando tutti i dati che è possibile reperire in merito."

Dunque, signor Dusty, la verità è che TU non riesci a trovare un solo studio scientifico che dia conto della storia del vaccino contro il vaiolo.
Ciò può essere dovuto al fatto che hai una patologica ignoranza, o hai bisogno di un buon oculista, o non sai usare decentemente un motore di ricerca o a tante altre ragioni, ma sta di fatto che gli studi scientifici ci sono, e anche in abbondanza.
Ti sarebbe bastato aprire la pagina di Wikipedia Inglese sull'argomento e leggere in fondo alla voce le 87 note di riferimenti bibliografici tra i quali sono compresi numerosi studi scientifici.
Non è difficile, nevvero?

Nell'articolo di Dusty, che lui definisce pomposamente "studio" (ma che non è farina del suo sacco) si portano a sostegno delle argomentazioni antivaccino una serie di dati riferiti a periodi temporali remotissimi (in termini di medicina).
Ad esempio (grassetti nostri):

"L'Inghilterra introdusse il vaccino antivaioloso nel 1798, e lo rese obbligatorio nel 1853 con il "Compulsory Vaccination Act", che però non fu ben accolto dalla popolazione, e venne quindi ulteriormente inasprito con una legge nel 1867. I dati disponibili confermano che malgrado tutte le costrizioni messe in atto dai governanti in quegli anni non ci furono significative variazioni nella mortalità per vaiolo [...]".

"Le statistiche dell'ospedale antivaioloso di Highgate mostrano che nel 1871 il 91% dei casi riguardava persone vaccinate e che, nel 1881, su un totale di 491 casi, 470 malati, cioè circa il 96%, erano stati vaccinati".

1798... 1881... Ma lo sa, Dusty, che la campagna di vaccinazione a livello mondiale partì solo nel 1950, mentre in Europa gli sforzi maggiori si concentrarono tra il 1900 e il 1914?
Che valore hanno, quindi, statistiche ricavate da dati di decenni prima, quando la vaccinazione era praticamente agli inizi della sua storia?

Non parliamo poi delle fonti dello "studio".
Tra esse ci sono le pubblicazioni di Gerhard Buchwald, un medico tedesco dichiaratamente anti-vaccinazione, e una serie di non meglio precisati "articoli" senza alcun riferimento che consenta di leggerli e valutarne l'attendibilità.
E così leggiamo, a proposito delle vaccinazioni in India:

"Secondo un rapporto dell'Agosto del 1967, fino ad allora si erano eseguiti 537 milioni di vaccinazioni antivaiolosa, su una popolazione di 511 milioni di abitanti."

"Un rapporto"? Quale rapporto? Dove sta? Chi l'ha scritto? Dusty non lo dice, l'unico riferimento è a un libro scritto dal "dott. Roberto Gava", un altro nemico dichiarato delle vaccinazioni.
Dusty o Gava dovrebbero spiegarci come si fa ad eseguire 537 milioni di vaccinazioni a una popolazione di 511 milioni di persone... non sono mica una o due vaccinazioni in più, parliamo di 26 milioni!

E così, quando lo studio cita un rapporto dell'OMS, non troviamo alcun riferimento a quel rapporto, bensì a qualche pubblicazione di Gava o di Buchwald.

Ad esempio:

"[...] nella relazione della Direzione Generale del Comitato Esecutivo dell'OMS relativa al programma di lotta al vaiolo del 1977 si legge: "Durante la lotta decennale per l'eliminazione del vaiolo è emerso che il vaiolo può diffondersi anche in una popolazione completamente vaccinata. Pertanto, si è adottata un'altra strategia: le vaccinazioni di massa sono state sostituite da un monitoraggio e da un trattamento mirato della malattia". [8]"

Andiamo a vedere la nota numero 8:

"[8] Buchwald G. "Vaccinazioni, il business della paura. Quello che ogni genitore dovrebbe sapere". CIVIS, Massagno (Lugano), 2000, pag. 159."

Inutile meravigliarsi: la qualità dei dati forniti nello studio di Dusty è quella che è: meno di zero.

E manco a dirlo, tutto lo "studio" di Dusty in realtà si basa quasi completamente sulle tesi del citato Roberto Gava. E' lo stesso Dusty ad ammetterlo:

"Tale articolo è basato principalmente sulla relativa sezione del libro "Le vaccinazioni pediatriche" di Roberto Gava, edizioni Salus 2008, pagine 179-190".

Ora, facciamo una riflessione. Il vaiolo mieteva milioni di morti all'anno.
Poi c'è stata una campagna di vaccinazione durata alcuni decenni, e il vaiolo è sparito.
Ma secondo Dusty, Mazzucco e compagnia, il merito non è della vaccinazione.

Secondo l'articolo, infatti, il merito è del "miglioramento delle condizioni igienico-alimentari".
Capito? Dato che i vostri trisavoli non si lavavano e mangiavano schifezze, morivano di vaiolo.
Poi hanno iniziato a usare il sapone e a mangiare le lasagne, e il vaiolo è scomparso...

Bene, a questi beoti bisognerebbe far notare che nel Terzo Mondo milioni di persone, ancora oggi, non hanno abbastanza acqua da bere (figuriamoci per lavarsi) e muoiono di fame e di sete... ma non muoiono di vaiolo.
Come si spiega?

Forse il vaiolo si è suicidato...