venerdì 30 gennaio 2009

Wikipedia: Piero Montesacro (1a parte)

Dopo la lunga serie di articoli dedicati alle Wikiperle, ossia alle idiozie complottiste propagandate dall'edizione nostrana di Wikipedia, eccoci - come promesso - a parlare dei Wikicomplottisti, ovvero di quei Wikipediani, semplici utenti o "potenti" amministratori, che hanno contribuito fattivamente ad ospitare tanta spazzatura su quelle pagine.

Partiamo - è doveroso - dal principe dei wikicomplottisti: l'amministratore Piero Montesacro (precisiamo che questo probabilmente è il suo nick: non c'è nulla che indichi che sia il suo vero nome).

Piero Montesacro è un complottista, anche se lui nega di esserlo. Parlano chiaro le voci alle quali ha contribuito e le sue stesse affermazioni, come si può verificare dalla lettura delle Wikiperle che lo riguardano.

Ma non è un complottista qualsiasi, non è il solito beota che crede agli alieni che fanno i cerchi nel grano, per intenderci: è uno di quelli raffinati, per i quali il complottismo è anche un utile strumento per propagandare determinati pensieri e ideologie.

Quali pensieri e ideologie?
Ci arriveremo con calma, non c'è fretta. Prima dobbiamo entrare nel personaggio, poi potremo tracciare le conclusioni e le connessioni con altri wikipediani che formano quella che su Wikipedia viene definita una "cricca".
Come dice lo stesso Montesacro nella sua pagina personale, "la calunnia è un venticello" e noi invece preferiamo scatenare uragani.

E partiremo da un bel posto ventilato: la Corsica.
Perché la Corsica? Perché dovete sapere che Montesacro inizia la sua avventura su Wiki il 6 gennaio del 2006 e il suo primo contributo riguarda la voce dedicata all'anno 1768 e precisamente questa frase:

"15 maggio - Trattato di Versailles tra la Repubblica di Genova e la Francia. La Repubblica offre la Corsica quale garanzia per i debiti contratti (pari a circa due milioni di Lire Genovesi) verso Luigi XV, che aveva inviato proprie truppe sull'isola a sostegno di Genova contro i Corsi in rivolta.
Genova, già in bancarotta, non sarà mai in grado di onorare i debiti e, d'altra parte, la Francia assume quasi immediatamente l'iniziativa militare, occupando l'intera isola, che viene considerata da allora, e sino alla Rivoluzione, "patrimonio personale" del Re di Francia."

Corsica, Francia, Genova.
Non è un caso che subito dopo si dedica, oltre alla Corsica, anche alla lira genovese, alla lingua corsa, ai Bonaparte... tutti argomenti connessi.
La "passione" per la Corsica percorre tutta l'esperienza di Montesacro su Wiki, tanto che le voci Corsica e Storia della Corsica si devono quasi totalmente alla sua costante opera di compilazione, come testimoniano le rispettive cronologie dei contributi.
La cura di Montesacro ha portato entrambe le pagine ad essere esibite in Vetrina, come testimoniano le stelline.

Esaminando le due voci, salta subito all'occhio che entrambe esibiscono l'immagine della bandiera "nazionale", simbolo dell'indipendentismo corso:


Ossia questa:


Ora, la presenza di questa immagine altamente simbolica, spiaccicata proprio all'inizio della voce, non è poi così normale come potrebbe sembrare al lettore poco attento.
Ad esempio, sul sito istituzionale della Corsica, questo simbolo non c'è, quanto meno non è certo in prima pagina (c'è solo una piccola icona per la scelta della lingua, accanto a quella francese):



E il motivo è semplice: questa bandiera è diventata nel tempo un vero e proprio simbolo dell'FLNC, il movimento terrorista per l'indipendenza della Corsica dalla Francia:


Infatti anche la Wikipedia inglese è più prudente: alla voce Corsica presenta la bandiera nazionale ma la accosta al simbolo istituzionale della "Collectivitè Territoriale de Corse", mentre alla voce History of Corsica più propriamente utilizza la bandiera storica del Paoli, che ha per sfondo uno stendardo giallo ocra:

E' curioso notare che Montesacro contribuisce anche alle pagine Wiki in inglese (dove però ha meno "potere") al punto da inserire un'immagine autocostruita (alla faccia delle regole wiki che vietano ricerche originali).

Per capire cos'è e cosa ha fatto l'FLNC, sfruttiamo per una volta proprio Wikipedia italiana e leggiamo cosa ci dice la relativa voce, aggiornata al 28 novembre 2008 (grassetti nostri):

"Il Fronte di Liberazione Nazionale Corso (in corso Fronte di Liberazione Naziunale Corsu), noto anche con la sigla FLNC, è un gruppo militante che chiede uno Stato indipendente per la Corsica e il conseguente distacco dell'isola dalla Francia.
La sua sigla é un omaggio al FLN algerino.
[...]
Presente soprattutto in Corsica e meno in Francia, a partire dalla sua fondazione (1976) ha compiuto migliaia di assalti, attentati dinamitardi e rapine a mano armata contro banche, edifici pubblici civili e militari, strutture turistiche e tutto quanto è legato alla Francia. Estorce, inoltre, denaro ai danni di attività commerciali come tassa rivoluzionaria.
La notte tra il 4 e il 5 maggio 1976, ventidue deflagrazioni vari centri della Corsica, a Nizza e a Marsiglia.
Operazione ZARA : Il 13 gennaio 1978, il FLNC attacca la base NATO a Solenzara.
[...]
Per tutte queste ragioni il governo francese giudica il FLNC un'organizzazione terrorista.
In passato si sono registrati scontri molto violenti tra il FLNC ed altre organizzazioni nazionalistiche corse, che sono costate la vita a molti militanti. Questi episodi sono di recente diminuiti poiché le fazioni rivali hanno trovato un accordo."

La voce, come si può verificare nella cronologia dei contributi, è "pattugliata" dal solerte Montesacro, per cui possiamo concludere che il nostro wikicomplottista ne condivide il contenuto in termini di attinenza ai fatti, altrimenti l'avrebbe cambiata.

Del resto, si noti la sottile precisazione che è il governo francese a considerare l'FLNC un'organizzazione terroristica, a voler insinuare che si tratti di una qualificazione di parte...

Si capisce, ora, perché quella bandiera non appaia in evidenza nel sito istituzionale della Corsica.

Al contrario, Montesacro ha voluto che il simbolo apparisse, in bella mostra e proprio all'inizio della pagina, non solo alla voce "Corsica" ma persino in quella dedicata alla "Storia della Corsica".

E andiamo adesso a dare un'occhiata al contenuto di queste due voci, per evidenziare alcuni dei tanti passaggi non-NPOV (ossia che esprimono un punto di vista personale e non neutrale) con i quali Montesacro le ha condite.

Storia della Corsica, versione del 25 gennaio 2009 (grassetti nostri):

"Va ricordato che queste ultime vicende si inquadrano nello svolgimento della Guerra di successione austriaca che, tra l'altro, porta all'occupazione di Genova da parte delle armate austriache (con il famoso episodio del Balilla, dicembre 1746), e a nuovi, durissimi colpi per la Repubblica, impoverita, invasa e costretta dall'ostilità dei Savoia ad affidarsi sempre più all'abbraccio - che si rivelerà mortale - della Francia.
[...]
Quel che le ragioni sopra descritte non riescono a spiegare diventa immediatamente comprensibile constatando la promozione alle più alte funzioni dello Stato dei capi dei clan còrsi che avevano sostenuto il nuovo imperatore di Francia: grazie a Luigi Napoleone, gli Abbatucci, i Casabianca, i Pietri, fanno carriere spettacolari - se non scandalose - in alcuni settori della magistratura e dell'amministrazione.
[...]
La storiografia e la propaganda politica francese hanno sfruttato abilmente (e con notevole successo) l'inquinamento fascista per screditare e obliterare il movimento corsista nel suo complesso, operando una semplificazione che equipara l'autonomismo e l'indipendentismo isolano al fascismo, con tutto il carico di disprezzo che evoca l'implicita accusa di tradimento e di adesione ad un sistema dittatoriale sconfitto dalla storia.
[...]
Ancora una volta si è ripetuto lo schema dell'isola occupata che si affida ad un liberatore ed ad un capo, impersonato per di più, in questo caso, da un personaggio dotato del carisma di de Gaulle. La sconfitta del fascismo segna la fine ad ogni aspirazione - comunque sempre minoritaria - di irredentismo, trascinando con sé anche la rottura dei rapporti culturali con la Penisola e ogni prospettiva di un recupero di cittadinanza sull'isola per la lingua italiana.

La Francia crederà per questo di aver definitivamente fatto sua la Corsica anche nell'anima, e d'altronde farà di tutto per vietare di fatto qualsiasi espressione pubblica in italiano o in còrso, subito tacciate di fascismo irredentista, premura particolarmente necessaria dopo che i còrsi sotto occupazione hanno potuto constatare la pressoché totale intercomprensione tra lingue còrsa e italiana. Ma da questo momento in poi la Corsica, anche per i crediti acquisiti grazie alla sua qualità di unico Dipartimento liberato senza l'aiuto Alleato, e fatta madrina della Resistenza nazionale, è di nuovo e più di prima libera di tornare a concentrarsi sui propri valori più originali ed autentici, senza dover temere l'accusa di italianismo e senza subire la soffocante tutela e la deleteria fascinazione dell'Italia fascista."

Poetico, vero? Ma tutte queste considerazioni, tutte queste interpretazioni più o meno verosimili, come "l'abbraccio mortale"... sono enciclopediche o sono espressione di una propria visione della storia di Corsica?

Il bello deve ancora venire. Si passa a tempi più recenti, quando i terroristi corsi iniziano a colpire e a uccidere:

"L'occupazione della Cave Depeille è eseguita al mattino senza alcuno spargimento di sangue da sette còrsi armati di fucili da caccia, che allontanano i proprietari ed i loro impiegati, e issano la bandiera Testa Mora. La reazione dello Stato è spropositata e furibonda. Il Ministero degli Interni fa circondare l'azienda occupata da 1.200 uomini armati fino ai denti ed appoggiati da elicotteri e carri armati."

Cerchiamo di capire. Sette terroristi, armati, occupano una struttura. E Montesacro si meraviglia che la polizia circondi la struttura con uomini armati fino ai denti? La giudica una reazione "spropositata e furibonda"? E questo è enciclopedico? L'espressione di un giudizio personale di Montesacro?

"Nell'assalto lanciato il 22 agosto, due gendarmi restano uccisi (sembra dal fuoco amico), e due occupanti feriti. I responsabili dell'occupazione sono incarcerati a Parigi, mentre la notte qualcuno incendia la Cave (cantina) Depeille. Il 27 agosto l'ARC viene sciolta. Nella notte tra il 27 e il 28 scoppiano incidenti gravissimi a Bastia (carri armati per le strade e un gendarme ucciso) e il prefetto regionale e il vice-prefetto di Bastia sono rimossi. Lo scioglimento dell'ARC radicalizza verso l'indipendentismo e spinge nella clandestinità il movimento."

Due gendarmi sono morti. Poi un terzo. Padri di famiglia, probabilmente. A Montesacro non basta, perché i terroristi devono essere per forza buoni, che diamine. E quindi scrive: "sembra dal fuoco amico".
Sembra? Dove siamo, su un'enciclopedia o dal parrucchiere?

"Le campagne dinamitarde non mai hanno fatto vittime (salvo il caso recentissimo del gennaio 2006, quando un giovane attentatore è morto dilaniato dalla bomba che si apprestava a piazzare ad Aix-en-Provence) ed hanno avuto un ruolo importante (a prescindere dalla condanna della violenza) nel preservare il litorale còrso dalla cementificazione, avendo spesso come obiettivo iniziative speculative turistiche, spesso a capitale francese e italiano."

Vi è chiaro? Per Montesacro, i terroristi sono buoni e i poliziotti si ammazzano tra di loro, le bombe non fanno morti ma sono cosa buona e giusta perché ecologiche: preservano dalla cementificazione...

"Durante tutti gli anni ottanta e novanta si susseguono assassinii mirati degni della più antica tradizione della vendetta isolana, vittime sia avversari politici, sia gendarmi, sia poliziotti. Il più grave di questi delitti è certamente l'omicidio del Prefetto di Corsica Claude Erignac, freddato il 6 febbraio 1998 ad Ajaccio. Le responsabilità relative a quest'uccisione non sono state ancora chiarite. Le indagini condotte dalla polizia e dal DNAT (Dipartimento antiterrorismo francese) sono sembrate in varie fasi più politicamente motivate (diversi attivisti sono stati lungamente detenuti sulla base di debolissimi indizi e poi del tutto scagionati) che dirette davvero ad assicurare alla giustizia i veri responsabili del crimine."

Anche qui siamo dal parrucchiere. "Sembra" che le indagini di polizia e servizi antiterrorismo avessero "più" che altro motivi politici, e ovviamente i terroristi buoni ammazzano gendarmi, poliziotti, prefetti... però sono ecologici...

"Fortunatamente né il delitto Erignac, né lo scandalo sollevato dalle attività terroristiche promosse dal suo successore Bonnet, hanno fermato il pur difficile cammino delle riforme."

"Fortunatamente"... alla faccia della "neutralità" ed enciclopedicità...
Se questa voce l'avesse scritta un terrorista corso, non avrebbe saputo far di meglio...

E passiamo alla voce Corsica, versione del 26 gennaio 2009.
Si apre con questa citazione:


« Di queste due terre gemelle, la Sardegna e la Corsica, la più italiana
per la sua posizione geografica e per le tradizioni storiche è precisamente la
Corsica, che oggi appartiene alla Francia. Una sensibile occhiata alla carta
mostra che la Corsica dipende naturalmente dalla penisola italiana. Ha lo stesso
clima, gli stessi prodotti naturali dell'Italia ed anche i suoi antichi annali e
la lingua dei suoi abitanti ne fanno un'isola italiana »
(Elisée Reclus in Geographie Universelle)

Vi pare una cosa normale? Come a dire che sulla voce della regione Friuli scriviamo una bella citazione che ineggia all'appartenenza di quella terra alla... Slovenia!

Non poteva, il Montesacro, inserire una citazione sul paesaggio, sulla cultura, sul clima... ? No, no, ha preferito infilare una bella citazione dall'indubbio significato politico e anti-francese...

"Integrata nella Repubblica Francese, la Corsica dell'ultimo dopoguerra non ha trovato la pace malgrado il declino della lingua e delle tradizioni locali, accelerato dalla modernizzazione e dalla globalizzazione.
[...]
Mai del tutto esauritasi e caratterizzata da migliaia e migliaia di attentati dinamitardi (quasi sempre accuratamente studiati per colpire le cose evitando spargimenti di sangue) eseguiti in Corsica (ma anche in Francia) contro i simboli del potere statale e contro le iniziative speculative pubbliche e private (soprattutto quelle tese alla cementificazione selvaggia delle coste dell'isola), la lotta armata indipendentista, sovente divisa al suo interno, si è data nel corso degli anni un volto politico e ha fatto sentire il suo peso utilizzando sempre più metodi pacifici e democratici."

Ma sarà mica che Montesacro è l'avvocato difensore dei terroristi corsi?
Abbiamo capito che secondo lui gli attentati dinamitardi hanno fatto poche vittime e sono ecologici... ma tutti gli omicidi di gendarmi e poliziotti non contano più niente? Valgono solo le bombe ecologiche?

Nessun dubbio che le voci siano "piena proprietà" di Montesacro. E' lui stesso a dirlo e a vantarsene, in una discussione (grassetti nostri):

"I miei riferimenti li ho scritti io, ma citando ampia bibliografia (a quella mi riferivo e l'ho citata esplicitamente), cui vengono opposte affermazioni apodittiche e gravemente offensive non solo verso me, ma anche verso tutta la comunità Wikipediana, che ha persino messo in vetrina il mio articolo sulla Corsica, dal quale solo pochi giorni fa, e dopo l'inserimento in vetrina, ho espunto il nuopvo articolo sulla Storia della Corsica, trattandolo come una fonte inattendibile per definizione ed opponendogli affermazioni tendenziose e prive di qualsiasi fondamento reale, che per altro esprimono un profondo disprezzo - ancorché involontario - per la realtà còrsa, evidentemente sconosciuta a chi pretende d'aver ragione per definizione.
Quando, come in questo caso, qualcuno (che non sono certo io), manifestamente non sa bene di cosa parla, farebbe bene a documentarsi accuratamente prima di tentare, come in questo caso, l'impossibile impresa di dimostrare il falso. --Piero Montesacro 18:53, 6 mar 2006 (UTC)".

E' interessante (per quanto superfluo, visti i precedenti) notare che entrambe le voci sono del tutto prive di fonti. C'è una vasta bibliografia, ma nessuna nota che specifichi dove è possibile verificare le innumerevoli affermazioni contenute nelle voci.
Ad esempio, non possiamo verificare se i terroristi che assaltarono e occuparono Cave De Peille furono "sette", come sostiene Montesacro, o una "trentina", come invece sostiene questo sito di indipendentisti pro-terroristi citando un articolo di Gianni Sartori su Quaderni Padani.
Le fonti non mancano, persino sul Web, come testimoniano questi articoli del Corriere della Sera (1995, 1998) ma evidentemente a Montesacro non piacciono, cozzano contro la propria poetica e struggente narrativa che ha il vantaggio di non essere facilmente verificabile.

Nonostante la marea di affermazioni prive di specifica indicazione della fonte (e quindi non verificabili) e condite di giudizi, considerazioni, qualificazioni e valutazioni del tutto personali e non-NPOV, entrambe le voci sono finite in vetrina. Ma non è questo che ci interessa (non mancherà occasione di approfondire le ragioni del "successo" di Montesacro e gli stratagemmi con i quali riesce ad imporre il proprio punto di vista).

Ciò che volevamo evidenziare è il modo in cui queste due pagine parlano del terrorismo corso, dei suoi attentati, dei morti che ha causato: alternando sapientemente fatti storici e giudizi e considerazioni personali, finiscono per giustificarlo, per esaltarlo, per idealizzarlo e per propagandarlo.
Per di più, l'assenza di una puntuale indicazione delle fonti, accorpate in una bibliografia ben difficile da verificare, unita all'efficace e intimidatoria azione di "patrolling" (così la chiamano su Wiki) nei confronti di chiunque tenti di metterle in discussione, come testimonia la citazione dello stesso Montesacro che abbiamo riportato qui sopra, le ha di fatto rese blindate.

E tutto questo adesso è in vetrina.

Vi state calando nel personaggio?

Bene. Alla prossima puntata...


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